INTRODUZIONE: Nella regione Veneto, dal gennaio 2007, è attivo un Sistema di Sorveglianza delle Infezioni Batteriche Invasive basato sui dati dei Laboratori di Microbiologia territoriali (SSM) in aggiunta al Flusso di Sorveglianza Speciale (FSS) e al Sistema Informatizzato Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (SIMI). OBIETTIVO: Rilevare l’incidenza delle infezioni batteriche invasive mediante l’integrazione dei dati del SSM con i flussi informativi esistenti. MATERIALI E METODI: Attraverso il SSM sono state analizzate le notifiche riguardanti i nuovi casi di infezione invasiva ad eziologia batterica provenienti dai Laboratori di Microbiologia della Regione Veneto. Si è proceduto, inoltre, all’aggregazione dei dati tra i diversi flussi informativi. RISULTATI: Nel 2007 sono state inviate al SSM 198 schede di rilevazione. L’incidenza delle notifiche è risultata maggiore nelle classi di età più estreme. Streptococcus pneumoniae e Neisseria meningitidis sono stati isolati, rispettivamente, nel 65% e nel 14% dei campioni analizzati. Nel 10,6% dei casi la prognosi è risultata infausta. Dal linkage dei tre flussi informativi è emersa un’incidenza per malattia batterica invasiva pari a 4,42 per 100.000 abitanti. Il tasso di notifica per 100.000 abitanti è risultato pari a 2,4 per Streptococcus pneumoniae, a 0,6 per Neisseria meningitidis e a 0,1 per Haemophilus influenzae. Il trend delle notifiche ha raggiunto un massimo nei mesi invernali, mostrando un lieve aumento nel mese di aprile e una successiva diminuzione, fino ad un minimo di segnalazioni, nel periodo estivo. Durante il periodo di osservazione, inoltre, è stato possibile rilevare tempestivamente un cluster epidemico da meningococco di tipo C circoscritto in un’area della Regione. CONCLUSIONI: La presenza di un flusso proveniente dai Laboratori di Microbiologia ha consentito di tracciare un profilo più accurato dell’assetto epidemiologico per tali patologie nella Regione. La sovrapposizione delle tre diverse fonti informa

Risultati riguardanti la sorveglianza delle infezioni invasive di origine batterica nella Regione Veneto.

BALDO, VINCENZO;BALDOVIN, TATJANA;SIMONATO, LORENZO;TRIVELLO, RENZO
2008

Abstract

INTRODUZIONE: Nella regione Veneto, dal gennaio 2007, è attivo un Sistema di Sorveglianza delle Infezioni Batteriche Invasive basato sui dati dei Laboratori di Microbiologia territoriali (SSM) in aggiunta al Flusso di Sorveglianza Speciale (FSS) e al Sistema Informatizzato Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (SIMI). OBIETTIVO: Rilevare l’incidenza delle infezioni batteriche invasive mediante l’integrazione dei dati del SSM con i flussi informativi esistenti. MATERIALI E METODI: Attraverso il SSM sono state analizzate le notifiche riguardanti i nuovi casi di infezione invasiva ad eziologia batterica provenienti dai Laboratori di Microbiologia della Regione Veneto. Si è proceduto, inoltre, all’aggregazione dei dati tra i diversi flussi informativi. RISULTATI: Nel 2007 sono state inviate al SSM 198 schede di rilevazione. L’incidenza delle notifiche è risultata maggiore nelle classi di età più estreme. Streptococcus pneumoniae e Neisseria meningitidis sono stati isolati, rispettivamente, nel 65% e nel 14% dei campioni analizzati. Nel 10,6% dei casi la prognosi è risultata infausta. Dal linkage dei tre flussi informativi è emersa un’incidenza per malattia batterica invasiva pari a 4,42 per 100.000 abitanti. Il tasso di notifica per 100.000 abitanti è risultato pari a 2,4 per Streptococcus pneumoniae, a 0,6 per Neisseria meningitidis e a 0,1 per Haemophilus influenzae. Il trend delle notifiche ha raggiunto un massimo nei mesi invernali, mostrando un lieve aumento nel mese di aprile e una successiva diminuzione, fino ad un minimo di segnalazioni, nel periodo estivo. Durante il periodo di osservazione, inoltre, è stato possibile rilevare tempestivamente un cluster epidemico da meningococco di tipo C circoscritto in un’area della Regione. CONCLUSIONI: La presenza di un flusso proveniente dai Laboratori di Microbiologia ha consentito di tracciare un profilo più accurato dell’assetto epidemiologico per tali patologie nella Regione. La sovrapposizione delle tre diverse fonti informa
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