La regolamentazione del banking book delle banche individua come principale componente di rischio, accanto al rischio di credito, il rischio di tasso d’interesse. A esso non è associato alcun esplicito requisito patrimoniale, lasciando così le imprese creditizie ampiamente libere di gestire o meno tale rischio e, comunque, con modalità spesso diverse tra loro. La dottrina ha da tempo individuato le migliori metriche di misurazione, in considerazione anche della particolare struttura del portafoglio delle banche commerciali, lasciando tuttavia sullo sfondo il rapporto tra strumenti, metodi e risultati conseguiti dai diversi intermediari e la comunicazione di tali elementi al mercato per una sua più efficace attività di valutazione e selezione. La disclosure dei rischi nei bilanci delle banche è disciplinata tanto dalle disposizioni della Banca d’Italia, quanto da quelle del Comitato di Basilea, nonché dai Principi Contabili Internazionali. Nonostante l’attenzione prevalente riservata ai rischi creditizi, stante la loro incidenza quantitativa, si assiste a una considerazione crescente, da parte delle autorità di vigilanza bancaria, nazionali ed internazionali, verso il rischio di tasso d’interesse. Ciò sembra discendere dal riconoscimento della rilevanza di questa particolare tipologia di rischio sulla complessiva redditività, e talvolta stabilità, dell’impresa bancaria. Questo lavoro si propone di comprendere se i bilanci bancari rispondano in modo sostanziale, oltre che formale, alle richieste informative previste dalle norme e, soprattutto, manifestate dagli operatori del mercato, verificando il grado d’informazione sul rischio di tasso di interesse percepibile da un lettore esterno mediante le indicazioni in essi contenute. Dopo una breve rassegna sulle principali metodologie di misurazione e di gestione del rischio di tasso d’interesse condivise dalla letteratura, la prima parte dell’analisi si concentra sull’individuazione delle norme vigenti, sia a livello nazionale che internazionale, in relazione alla disclosure richiesta alle banche con riguardo all’esposizione al rischio di tasso d’interesse. L’indagine prosegue con l’esame dei prospetti di fine esercizio, per gli anni 2003 e 2004, di un insieme di banche italiane quotate alla Borsa Italiana S.p.A. e appartenenti al segmento Mib30, con particolare attenzione alla Relazione degli Amministratori sulla Gestione. La ricerca presenta infine un esercizio di misurazione, con l’obiettivo di comparare il livello di rischio associato al banking book, così come riportato nella Relazione sulla Gestione, con il profilo ricostruito applicando ad altri dati di bilancio le regole di misurazione condivise per la quantificazione dell’esposizione al rischio di tasso d’interesse. Si intende, in tal modo, testare la possibilità per un soggetto esterno di pervenire a una conoscenza soddisfacente su tale aspetto, anche in assenza di una chiara ed esplicita informazione al riguardo.

La disclosure del rischio di tasso di interesse nel banking book delle banche quotate

ZEN, FRANCESCO;BALDAN, CINZIA
2006

Abstract

La regolamentazione del banking book delle banche individua come principale componente di rischio, accanto al rischio di credito, il rischio di tasso d’interesse. A esso non è associato alcun esplicito requisito patrimoniale, lasciando così le imprese creditizie ampiamente libere di gestire o meno tale rischio e, comunque, con modalità spesso diverse tra loro. La dottrina ha da tempo individuato le migliori metriche di misurazione, in considerazione anche della particolare struttura del portafoglio delle banche commerciali, lasciando tuttavia sullo sfondo il rapporto tra strumenti, metodi e risultati conseguiti dai diversi intermediari e la comunicazione di tali elementi al mercato per una sua più efficace attività di valutazione e selezione. La disclosure dei rischi nei bilanci delle banche è disciplinata tanto dalle disposizioni della Banca d’Italia, quanto da quelle del Comitato di Basilea, nonché dai Principi Contabili Internazionali. Nonostante l’attenzione prevalente riservata ai rischi creditizi, stante la loro incidenza quantitativa, si assiste a una considerazione crescente, da parte delle autorità di vigilanza bancaria, nazionali ed internazionali, verso il rischio di tasso d’interesse. Ciò sembra discendere dal riconoscimento della rilevanza di questa particolare tipologia di rischio sulla complessiva redditività, e talvolta stabilità, dell’impresa bancaria. Questo lavoro si propone di comprendere se i bilanci bancari rispondano in modo sostanziale, oltre che formale, alle richieste informative previste dalle norme e, soprattutto, manifestate dagli operatori del mercato, verificando il grado d’informazione sul rischio di tasso di interesse percepibile da un lettore esterno mediante le indicazioni in essi contenute. Dopo una breve rassegna sulle principali metodologie di misurazione e di gestione del rischio di tasso d’interesse condivise dalla letteratura, la prima parte dell’analisi si concentra sull’individuazione delle norme vigenti, sia a livello nazionale che internazionale, in relazione alla disclosure richiesta alle banche con riguardo all’esposizione al rischio di tasso d’interesse. L’indagine prosegue con l’esame dei prospetti di fine esercizio, per gli anni 2003 e 2004, di un insieme di banche italiane quotate alla Borsa Italiana S.p.A. e appartenenti al segmento Mib30, con particolare attenzione alla Relazione degli Amministratori sulla Gestione. La ricerca presenta infine un esercizio di misurazione, con l’obiettivo di comparare il livello di rischio associato al banking book, così come riportato nella Relazione sulla Gestione, con il profilo ricostruito applicando ad altri dati di bilancio le regole di misurazione condivise per la quantificazione dell’esposizione al rischio di tasso d’interesse. Si intende, in tal modo, testare la possibilità per un soggetto esterno di pervenire a una conoscenza soddisfacente su tale aspetto, anche in assenza di una chiara ed esplicita informazione al riguardo.
2006
Attualità  e prospettive negli studi di Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari
9788878471337
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2451789
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