Argomentare sul tema dello sviluppo in generale ed agricolo-rurale in particolare del continente africano, nonché delle politiche intraprese e da intraprendere per migliorare la qualità di vita delle popolazioni ivi residenti, non è certamente questione semplice da dipanare nell'arco di un breve contributo. Il problema non è solo di natura tecnica (come, dove, quando intervenire), ma di natura politico-culturale. Va al riguardo richiamato che il pensiero di questo ultimo quarto di secolo, nei Paesi cosiddetti del Sud del mondo ed in particolare dell’Africa, richiede nuovi presupposti di analisi e politiche di cooperazione di volta in volta differenti. Il contributo propone alcuni punti di riflessione sullo stato dell'agricoltura in Africa che la cooperazione allo sviluppo dovrebbe considerare. In particolare: a) il problema preminente da risolvere è quasi sempre all’interno del Paese ovvero del sistema di Governo, spesso corrotto ed autoritario che deprime la partecipazione e l’iniziativa popolare e imprenditoriale; affrontare questo aspetto sembra prioritario rispetto a temi quali la fertilità del suolo, il potenziamento della sanità, il miglioramento del sistema scolastico, ecc., quasi sempre preminenti nei progetti di cooperazione allo sviluppo; b) è opportuno cercare azioni di cooperazione che favoriscano anche una integrazione con il sistema economico internazionale, diversamente il Paese beneficiario entra in situazioni di emarginazione; c) va ricercato un giusto “trade-off” tra spinte, talvolta eccessive, all’industrializzazione ed il depauperamento delle zone rurali e dell’ambiente in generale; d) l’eccessiva enfasi sulla sola agricoltura rischia di non innescare alcun tipo di sviluppo, anzi, talvolta, centralizzare l’intervento sulla sola agricoltura può favorire il mondo della povertà; accanto all’obiettivo di creare una “agricoltura forte”, va necessariamente ricercata una “ruralità integrata forte”; e) lo sviluppo in Paesi africani, dove gli aspetti dell’antropologia culturale sono rilevanti, lo sviluppo va considerato/misurato non in termini quantitativi, in quanto solo connesso con la crescita economica, ma soprattutto in termini qualitativi ovvero come crescita delle opportunità di ciascun individuo.
Sviluppo e agricoltura dell'Africa
PISANI, ELENA;FRANCESCHETTI, GIORGIO
2008
Abstract
Argomentare sul tema dello sviluppo in generale ed agricolo-rurale in particolare del continente africano, nonché delle politiche intraprese e da intraprendere per migliorare la qualità di vita delle popolazioni ivi residenti, non è certamente questione semplice da dipanare nell'arco di un breve contributo. Il problema non è solo di natura tecnica (come, dove, quando intervenire), ma di natura politico-culturale. Va al riguardo richiamato che il pensiero di questo ultimo quarto di secolo, nei Paesi cosiddetti del Sud del mondo ed in particolare dell’Africa, richiede nuovi presupposti di analisi e politiche di cooperazione di volta in volta differenti. Il contributo propone alcuni punti di riflessione sullo stato dell'agricoltura in Africa che la cooperazione allo sviluppo dovrebbe considerare. In particolare: a) il problema preminente da risolvere è quasi sempre all’interno del Paese ovvero del sistema di Governo, spesso corrotto ed autoritario che deprime la partecipazione e l’iniziativa popolare e imprenditoriale; affrontare questo aspetto sembra prioritario rispetto a temi quali la fertilità del suolo, il potenziamento della sanità, il miglioramento del sistema scolastico, ecc., quasi sempre preminenti nei progetti di cooperazione allo sviluppo; b) è opportuno cercare azioni di cooperazione che favoriscano anche una integrazione con il sistema economico internazionale, diversamente il Paese beneficiario entra in situazioni di emarginazione; c) va ricercato un giusto “trade-off” tra spinte, talvolta eccessive, all’industrializzazione ed il depauperamento delle zone rurali e dell’ambiente in generale; d) l’eccessiva enfasi sulla sola agricoltura rischia di non innescare alcun tipo di sviluppo, anzi, talvolta, centralizzare l’intervento sulla sola agricoltura può favorire il mondo della povertà; accanto all’obiettivo di creare una “agricoltura forte”, va necessariamente ricercata una “ruralità integrata forte”; e) lo sviluppo in Paesi africani, dove gli aspetti dell’antropologia culturale sono rilevanti, lo sviluppo va considerato/misurato non in termini quantitativi, in quanto solo connesso con la crescita economica, ma soprattutto in termini qualitativi ovvero come crescita delle opportunità di ciascun individuo.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.