Lo studio di fenomeni di alterazione endocrina in molluschi bivalvi (Tapes philippinarum) è stato preliminarmente affrontato attraverso esperimenti di laboratorio con lo scopo di validare l’induzione di proteine vitellogenina (Vg)-like (glico-lipo-fosfoproteine precursori delle componenti proteiche del tuorlo) come risposta biologica all’esposizione a sostanze estrogeniche. Tra queste si è scelto il nonilfenolo (NP), sulla base della sua nota estrogenicità in altri organismi acquatici, nonché della sua presenza ambientale. Dopo un’esposizione di 14 giorni a concentrazioni subletali di NP (da 0.0125 a 0.1 mg/l), i livelli di proteine Vg-like sono stati misurati nell'emolinfa e nella ghiandola digestiva di animali in fase di riposo sessuale, e quindi non distinguibili in base al sesso, con il metodo "alkali labile phopshate" (ALP). Seppur indiretto, il metodo colorimetrico ALP consente di determinare i livelli di fosfati delle proteine Vg-like. Nell’emolinfa è stata anche determinata la concentrazione di Calcio, come parametro strettamente correlato al contenuto in proteine Vg-like. I livelli di Ca2+ sono stati misurati mediante il metodo spettrofotometrico “Calcium C” (o-cresolphthalein complexon). I risultati ottenuti hanno evidenziato che l’esposizione a NP causa un aumento della concentrazione di proteine Vg-like, significativo nella ghiandola digestiva, a partire da 0.05 mg/l, confermando anche in fase di inattività sessuale quanto in precedenza osservato in animali sessualmente maturi (Matozzo and Marin, 2005, Environ. Res., 97: 43-49). Nell’emolinfa, l’incremento di proteine Vg-like a 0.025 e 0.05 mg/l, seppure non significativo, è stato accompagnato da un significativo aumento dei livelli di Ca2+. Poiché le concentrazioni saggiate sono molto vicine a quelle ambientali, si può ipotizzare una condizione di rischio per le popolazioni naturali di bivalvi. Infatti, se gli stessi effetti fossero accertati in animali esposti all’azione di xenoestrogeni nel loro ambiente naturale, si potrebbero ipotizzare alterazioni dei tassi riproduttivi dell’intera popolazione. A tale scopo, contestualmente alla sperimentazione in laboratorio, è stata avviata una serie di campionamenti a cadenza stagionale di T. philippinarum allo scopo di studiare la possibile variazione spaziale e temporale dei livelli di proteine Vg-like, sia nella ghiandola digestiva che nell’emolinfa, e quando possibile determinando il sesso degli animali, nonché di quelli del Calcio.

Induzione di proteine vitellogenina-like come biomarker di esposizione a xenoestrogeni in molluschi bivalvi

MARIN, MARIA;MATOZZO, VALERIO
2005

Abstract

Lo studio di fenomeni di alterazione endocrina in molluschi bivalvi (Tapes philippinarum) è stato preliminarmente affrontato attraverso esperimenti di laboratorio con lo scopo di validare l’induzione di proteine vitellogenina (Vg)-like (glico-lipo-fosfoproteine precursori delle componenti proteiche del tuorlo) come risposta biologica all’esposizione a sostanze estrogeniche. Tra queste si è scelto il nonilfenolo (NP), sulla base della sua nota estrogenicità in altri organismi acquatici, nonché della sua presenza ambientale. Dopo un’esposizione di 14 giorni a concentrazioni subletali di NP (da 0.0125 a 0.1 mg/l), i livelli di proteine Vg-like sono stati misurati nell'emolinfa e nella ghiandola digestiva di animali in fase di riposo sessuale, e quindi non distinguibili in base al sesso, con il metodo "alkali labile phopshate" (ALP). Seppur indiretto, il metodo colorimetrico ALP consente di determinare i livelli di fosfati delle proteine Vg-like. Nell’emolinfa è stata anche determinata la concentrazione di Calcio, come parametro strettamente correlato al contenuto in proteine Vg-like. I livelli di Ca2+ sono stati misurati mediante il metodo spettrofotometrico “Calcium C” (o-cresolphthalein complexon). I risultati ottenuti hanno evidenziato che l’esposizione a NP causa un aumento della concentrazione di proteine Vg-like, significativo nella ghiandola digestiva, a partire da 0.05 mg/l, confermando anche in fase di inattività sessuale quanto in precedenza osservato in animali sessualmente maturi (Matozzo and Marin, 2005, Environ. Res., 97: 43-49). Nell’emolinfa, l’incremento di proteine Vg-like a 0.025 e 0.05 mg/l, seppure non significativo, è stato accompagnato da un significativo aumento dei livelli di Ca2+. Poiché le concentrazioni saggiate sono molto vicine a quelle ambientali, si può ipotizzare una condizione di rischio per le popolazioni naturali di bivalvi. Infatti, se gli stessi effetti fossero accertati in animali esposti all’azione di xenoestrogeni nel loro ambiente naturale, si potrebbero ipotizzare alterazioni dei tassi riproduttivi dell’intera popolazione. A tale scopo, contestualmente alla sperimentazione in laboratorio, è stata avviata una serie di campionamenti a cadenza stagionale di T. philippinarum allo scopo di studiare la possibile variazione spaziale e temporale dei livelli di proteine Vg-like, sia nella ghiandola digestiva che nell’emolinfa, e quando possibile determinando il sesso degli animali, nonché di quelli del Calcio.
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