Introduzione: nella pratica clinica i segni e i sintomi delle disfunzioni temporo-mandibolari sono estremamente frequenti e presentano una incidenza del 50-60% sull’intera popolazione. L’approccio al paziente disfunzionale deve seguire un protocollo diagnostico completo che si basi sui criteri della semeiotica tradizionale e la diagnosi definitiva sarà il risultato dell’integrazione dei dati forniti dall’anamnesi, dall’esame clinico, dagli esami radiografici e da altre indagini strumentali quali la risonanza magnetica, l’elettromiografia, specie se in associazione con la kinesiografia, e la sonoartrografia. Scopo del lavoro è la valutazione dell’utilità diagnostica della elettromiografia associata alla kinesiografia mandibolare (EMKG), nell’ambito dei pazienti affetti da disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare, con particolare riferimento all’inquadramento dimensionale dello spazio libero ed alla sua correlazione/correlabilità con l’assetto elettromiografico del distretto cranio-cervico-mandibolare. Materiali e Metodi: un campione di 23 soggetti è stato selezionato tra i pazienti del servizio di EMKG della Clinica Odontoiatrica di Padova. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad anamnesi ed esame obiettivo: l’iter anamnestico ha reso possibile la classificazione dei pazienti in base al tipo di disfunzione (articolare, muscolare, combinazione delle due); i pazienti sono stati sottoposti, poi, ad EMKG al fine di ottenere informazioni riguardanti la dinamica mandibolare, il tono muscolare in condizioni di riposo ed il freeway space. Gli SCAN di riferimento sono stati il 3, che visualizza il movimento mandibolare dalla posizione di riposo accomodativa all’occlusione centrica, ed il 9 (elettromiografia basale dei muscoli masticatori, prima del rilassamento); in base ai dati ottenuti tramite l’EMKG, è stata adottata una specifica terapia con placca (di svincolo, riposizionamento, stabilizzazione o riposizionamento associata successivamente a placca di svincolo). A distanza di 9 mesi dal trattamento è stato nuovamente realizzata una EMKG per valutare le variazioni correlate di spazio libero e di tono muscolare. Risultati e Discussione: i pazienti, prima del trattamento, presentavano valori elettromiografici basali elevati e valori di freeway space mediamente inferiori al range fisiologico; dopo il trattamento è stato possibile rilevare una riduzione dei valori basali di gran parte dei muscoli considerati ed un correlato e relativo aumento del freeway space. Il trattamento specifico con placca di svincolo ha permesso la riduzione più consistente del tono muscolare dei masseteri e dei temporali ant ed un aumento relativo del freeway space (da 0.7mm a 1.7mm circa); tali valori sono accompagnati quasi sempre da un miglioramento del quadro sintomatologico. Conclusioni: l’elettromiografia, in associazione alla kinesiografia, è un’indagine strumentale importante sia in fase diagnostica, per quantificare l’entità delle disfunzioni muscolo-scheletriche ed i valori reali di freeway space, sia in fase terapeutica, in quanto consente la monitorizzazione delle variazioni indotte dalle placche sul sistema neuromuscolare dei pazienti disfunzionali.

VALUTAZIONE ELETTROMIOGRAFICA E KINESIOGRAFICA DELLO SPAZIO LIBERO NEI PAZIENTI DISFUNZIONALI PRIMA E DOPO TRATTAMENTO CON BITE

FAVERO, LORENZO;STELLINI, EDOARDO;
2009

Abstract

Introduzione: nella pratica clinica i segni e i sintomi delle disfunzioni temporo-mandibolari sono estremamente frequenti e presentano una incidenza del 50-60% sull’intera popolazione. L’approccio al paziente disfunzionale deve seguire un protocollo diagnostico completo che si basi sui criteri della semeiotica tradizionale e la diagnosi definitiva sarà il risultato dell’integrazione dei dati forniti dall’anamnesi, dall’esame clinico, dagli esami radiografici e da altre indagini strumentali quali la risonanza magnetica, l’elettromiografia, specie se in associazione con la kinesiografia, e la sonoartrografia. Scopo del lavoro è la valutazione dell’utilità diagnostica della elettromiografia associata alla kinesiografia mandibolare (EMKG), nell’ambito dei pazienti affetti da disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare, con particolare riferimento all’inquadramento dimensionale dello spazio libero ed alla sua correlazione/correlabilità con l’assetto elettromiografico del distretto cranio-cervico-mandibolare. Materiali e Metodi: un campione di 23 soggetti è stato selezionato tra i pazienti del servizio di EMKG della Clinica Odontoiatrica di Padova. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad anamnesi ed esame obiettivo: l’iter anamnestico ha reso possibile la classificazione dei pazienti in base al tipo di disfunzione (articolare, muscolare, combinazione delle due); i pazienti sono stati sottoposti, poi, ad EMKG al fine di ottenere informazioni riguardanti la dinamica mandibolare, il tono muscolare in condizioni di riposo ed il freeway space. Gli SCAN di riferimento sono stati il 3, che visualizza il movimento mandibolare dalla posizione di riposo accomodativa all’occlusione centrica, ed il 9 (elettromiografia basale dei muscoli masticatori, prima del rilassamento); in base ai dati ottenuti tramite l’EMKG, è stata adottata una specifica terapia con placca (di svincolo, riposizionamento, stabilizzazione o riposizionamento associata successivamente a placca di svincolo). A distanza di 9 mesi dal trattamento è stato nuovamente realizzata una EMKG per valutare le variazioni correlate di spazio libero e di tono muscolare. Risultati e Discussione: i pazienti, prima del trattamento, presentavano valori elettromiografici basali elevati e valori di freeway space mediamente inferiori al range fisiologico; dopo il trattamento è stato possibile rilevare una riduzione dei valori basali di gran parte dei muscoli considerati ed un correlato e relativo aumento del freeway space. Il trattamento specifico con placca di svincolo ha permesso la riduzione più consistente del tono muscolare dei masseteri e dei temporali ant ed un aumento relativo del freeway space (da 0.7mm a 1.7mm circa); tali valori sono accompagnati quasi sempre da un miglioramento del quadro sintomatologico. Conclusioni: l’elettromiografia, in associazione alla kinesiografia, è un’indagine strumentale importante sia in fase diagnostica, per quantificare l’entità delle disfunzioni muscolo-scheletriche ed i valori reali di freeway space, sia in fase terapeutica, in quanto consente la monitorizzazione delle variazioni indotte dalle placche sul sistema neuromuscolare dei pazienti disfunzionali.
2009
Atti del Congresso - Congresso Nazionale dei Docenti di Discipline Odontostomatologiche e Chirurgia maxillo-facciale
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