Questo lavoro espone i risultati della studio geochimico-isotopico del materiale plumbeo proveniente dalla Basilica di Santa Giustina. Il materiale analizzato e’ rappresentativo della cassa e del coperchio della bara di San Luca; della cassa di san Mattia; delle cupole e delle epigrafi. E’ stato inoltre studiato un campione di carbonato di piombo tolto da incrostazioni dello scheletro. La composizione isotopica del piombo, determinata mediante spettrometria di massa, delle reliquie conservate in Santa Giustina indica che i campioni della cassa e il carbonato di piombo adeso alle ossa del bacino sono uguali e nettamente diversi dai campioni del caperchio. Questi ultimi risultano invece simili ai frammenti della cassa di san Mattia, ritenuta di fattura cinquecentesca. I risultati ottenuti sui campioni delle cupole e delle epigrafi indicano che essi costituiscono un gruppo piuttosto eterogeneo di materiale lavorato e posto in opera in epoca moderna e ottenuto da miscelazione di piombo proveniente da più fonti. I manufatti antichi, rappresentati dalla cassa di san Luca e dal carbonato di piombo di incrostazione dello scheletro, sono riferibili al I-IV secolo d.C. La composiziane isotopica del piombo di tali manufatti nan é riconducibile alla produzione di specifici giacimenti, ed é pertanto interpretabile come effetto del riciclaggio di metallo o rottami metallici provenienti dalle varie miniere dell’area mediterranea, un processo molto diffuso durante il periodo imperiale.

Indagini sulle reliquie attribuite a "San Luca Evangelista", Basilica di Santa Giustina in Padova: studio isotopico e microchimico del piombo, della bara e delle epigrafi

MOLIN, GIANMARIO;SALVIULO, GABRIELLA;
2003

Abstract

Questo lavoro espone i risultati della studio geochimico-isotopico del materiale plumbeo proveniente dalla Basilica di Santa Giustina. Il materiale analizzato e’ rappresentativo della cassa e del coperchio della bara di San Luca; della cassa di san Mattia; delle cupole e delle epigrafi. E’ stato inoltre studiato un campione di carbonato di piombo tolto da incrostazioni dello scheletro. La composizione isotopica del piombo, determinata mediante spettrometria di massa, delle reliquie conservate in Santa Giustina indica che i campioni della cassa e il carbonato di piombo adeso alle ossa del bacino sono uguali e nettamente diversi dai campioni del caperchio. Questi ultimi risultano invece simili ai frammenti della cassa di san Mattia, ritenuta di fattura cinquecentesca. I risultati ottenuti sui campioni delle cupole e delle epigrafi indicano che essi costituiscono un gruppo piuttosto eterogeneo di materiale lavorato e posto in opera in epoca moderna e ottenuto da miscelazione di piombo proveniente da più fonti. I manufatti antichi, rappresentati dalla cassa di san Luca e dal carbonato di piombo di incrostazione dello scheletro, sono riferibili al I-IV secolo d.C. La composiziane isotopica del piombo di tali manufatti nan é riconducibile alla produzione di specifici giacimenti, ed é pertanto interpretabile come effetto del riciclaggio di metallo o rottami metallici provenienti dalle varie miniere dell’area mediterranea, un processo molto diffuso durante il periodo imperiale.
2003
San Luca Evangelista testimone della fede che unisce
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