La crisi finanziaria internazionale ha raggiunto un punto pericoloso nell'autunno 2008 ed ha comportato interventi pubblici massicci (soprattutto in USA e UK) per "salvare" banche, istituti finanziari e, parzialmente, per vincolare normativamente le operazioni finanziarie più nocive. Ma non è stata affrontata la natura della c.d. "finanziarizzazione", che si è alimentata ed ha alimentato gli "investimenti" finanziari. Questi ultimi, legittimati dall'orientamento politico conservatore anglo-americano a partire dagli anni ottanta e dal monetarismo friedmaniano, si sono caratterizzati come vere e proprie scommesse di denaro-(merce), invece che di prestiti/debiti per infrastrutture, merci e servizi. La cumulatività esasperata dell'utilizzo in "scommesse" dei surplus finanziari mondiali, invece che in allocazioni produttive e socialmente utili, non può essere "superata" che solo spezzando la catena delle connessioni. Le proposte di Streeten (International Investment Trust) e della c. d. Tobin Tax possono essere due buoni punti di partenza da inserire nella costruzione di un'architettura finanziaria internazionale che promuova come suo obiettivo principale la riduzione degli squilibri economici internazionali sollevando, soprattutto, le condizioni economiche dell'Africa, dell'America Latina e di molti paesi asiatici.
La crisi finanziaria internazionale
ASTA, LEONARDO
2009
Abstract
La crisi finanziaria internazionale ha raggiunto un punto pericoloso nell'autunno 2008 ed ha comportato interventi pubblici massicci (soprattutto in USA e UK) per "salvare" banche, istituti finanziari e, parzialmente, per vincolare normativamente le operazioni finanziarie più nocive. Ma non è stata affrontata la natura della c.d. "finanziarizzazione", che si è alimentata ed ha alimentato gli "investimenti" finanziari. Questi ultimi, legittimati dall'orientamento politico conservatore anglo-americano a partire dagli anni ottanta e dal monetarismo friedmaniano, si sono caratterizzati come vere e proprie scommesse di denaro-(merce), invece che di prestiti/debiti per infrastrutture, merci e servizi. La cumulatività esasperata dell'utilizzo in "scommesse" dei surplus finanziari mondiali, invece che in allocazioni produttive e socialmente utili, non può essere "superata" che solo spezzando la catena delle connessioni. Le proposte di Streeten (International Investment Trust) e della c. d. Tobin Tax possono essere due buoni punti di partenza da inserire nella costruzione di un'architettura finanziaria internazionale che promuova come suo obiettivo principale la riduzione degli squilibri economici internazionali sollevando, soprattutto, le condizioni economiche dell'Africa, dell'America Latina e di molti paesi asiatici.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.