Introduzione. Lo studio delle emozioni avviene con diverse prospettive di indagine, ognuna delle quali tenta di comprenderne alcuni aspetti (ad es., neurofisiologici, comportamentali e cognitivi). La presente ricerca si inserisce in un filone teorico che ne affronta lo studio a partire dal linguaggio, in base all'ipotesi che, pur non essendo il linguaggio isomorfo all'esperienza emotiva, la sua organizzazione sottintenda un’organizzazione dei concetti emozionali a livello cognitivo. Più in particolare, si ipotizza che i concetti emozionali (CE) siano organizzati in sistemi categoriali a due dimensioni, una verticale, sulla relazione gerarchica tra categorie, ed una orizzontale, sulla distinzione tra categorie allo stesso livello di inclusività (Rosch, 1973). La ricerca si inserisce in questo filone e ha lo scopo di verificare, in rapporto ai risultati ottenuti in precedenti ricerche condotte in Italia oltre che in altre culture linguistiche, quale è l’organizzazione concettuale di un ampio campione di termini emozionali del lessico negli adolescenti, analizzando i raggruppamenti tra termini che emergono da un compito di sorting, e la loro relazione sia a livello gerarchico che tra categorie allo stesso livello di inclusività. Si ipotizzava che tale organizzazione vari almeno in parte in funzione dell’età (dalla prima alla tarda adolescenza), del genere, e del tipo di curriculum scolastico. Metodo: Stimoli e procedura. Lo studio replica una ricerca di Zammuner (1999, 2008), con adulti, sulla categorizzazione per somiglianza, con card sorting, di 153 termini rappresentativi del lessico emozionale italiano utilizzati per la maggior parte anche in precedenti ricerche sul lessico italiano e inglese (e.g., Agnoli, 1989; Ortony et al., 1987). La procedura è innovativa: i dati furono infatti raccolti on line con il software Netsorting (Bussolon, 2007). Per tener conto della “onerosità” in termini cognitivi del compito, delle competenze lessicali degli adolescenti, e infine delle peculiarità della procedura on line, il compito originale fu adattato: (a) furono scelti come stimoli 80 dei 153 termini, privilegiando in particolare il criterio di frequenza d’uso nel linguaggio comune; (b) furono proposti due elenchi separati di termini, a valenza positiva (29 stimoli), e negativa /44 stimoli); entrambi comprendevano inoltre 7 parole di valenza “incerta” (e.g., impassibile, nostalgia, sorpresa), categorizzabili (e.g., Zammuner, 1998) come riferite ad emozioni di tono edonico sia positivo che negativo. La raccolta dei dati avvenne su due siti distinti, per le emozioni negative e positive, ai quali i ragazzi si collegavano in successione; l’ordine degli stimoli fu randomizzato per ogni accesso. I partecipanti trovavano sul sito 4 pagine: presentazione della ricerca, domande anagrafiche (genere, anno/mese di nascita, classe e tipo di scuola frequentata (Liceo, Istituto tecnico e/o professionale di 5 o di 3 anni, con relative specificazioni circa l’indirizzo), e il compito vero e proprio, preceduto da istruzioni dettagliate relative alla sua esecuzione. I termini da classificare erano riportati in un elenco a sinistra della pagina, mentre a destra erano presenti 6 caselle (box) per le emozioni positive e 9 per le emozioni negative. I partecipanti potevano dunque classificare-raggruppare i termini in un numero massimo di gruppi, predefinito. Campione. I partecipanti, dai 13 ai 20 anni, frequentavano le classi (I-V) di tredici scuole medie superiori. Non tutti completarono entrambi i compiti; giudicarono le emozioni negative 589 adolescenti (età: M 15.8, ds 1.45; 48,6% femmine, 61,1% studenti di licei); giudicarono le emozioni positive 491 soggetti (età: M 16.1, ds 1.46; 50,7% femmine; 44,4% licei). Nelle analisi dei subcampioni (per sesso, etc.) furono esclusi coloro il cui dato anagrafico in esame mancava. Analisi dei dati. Le tabelle individuali di co-occorrenza prodotte dal software Netsorting furono trasformate in matrici di prossimità e sottoposte ad analisi gerarchica dei cluster (con il pacchetto SPSS-15 che le trasforma in matrici di similarità e dissimilarità,). Risultati. I termini furono categorizzati in 5 clusters sovraordinati, 9 a livello base (Noia, Tristezza, Paura, Rabbia, Nostalgia, Compassione, Amore, Felicità, Calma) e 23 subordinati – e.g., Paura si articola in Paura, Vergogna, Insicurezza, Ansia, Impotenza. Le differenze di età, sesso e curriculum scolastico furono poche e molto ‘locali’ – e.g., Rabbia come cluster a sé rispetto alle altre emozioni negative per gli studenti tecnici, e per la I classe; diversa collocazione di specifici termini nei cluster di livello basico e subordinato, come colpa associata a rammarico e rimpianto per i liceali, a rimorso per i maschi e a frustrazione per le femmine; gelosia con sorpresa e sospettoso per i liceali, le femmine, e i più grandi. In sintesi, la concettualizzazione delle emozioni in termini di somiglianze di famiglia risultò nel complesso già molto ben articolata a 13-14 anni, e notevolmente simile a quella degli adulti.

La conoscenza negli adolescenti delle somiglianze e differenze tra le emozioni.

ZAMMUNER, VANDA;
2011

Abstract

Introduzione. Lo studio delle emozioni avviene con diverse prospettive di indagine, ognuna delle quali tenta di comprenderne alcuni aspetti (ad es., neurofisiologici, comportamentali e cognitivi). La presente ricerca si inserisce in un filone teorico che ne affronta lo studio a partire dal linguaggio, in base all'ipotesi che, pur non essendo il linguaggio isomorfo all'esperienza emotiva, la sua organizzazione sottintenda un’organizzazione dei concetti emozionali a livello cognitivo. Più in particolare, si ipotizza che i concetti emozionali (CE) siano organizzati in sistemi categoriali a due dimensioni, una verticale, sulla relazione gerarchica tra categorie, ed una orizzontale, sulla distinzione tra categorie allo stesso livello di inclusività (Rosch, 1973). La ricerca si inserisce in questo filone e ha lo scopo di verificare, in rapporto ai risultati ottenuti in precedenti ricerche condotte in Italia oltre che in altre culture linguistiche, quale è l’organizzazione concettuale di un ampio campione di termini emozionali del lessico negli adolescenti, analizzando i raggruppamenti tra termini che emergono da un compito di sorting, e la loro relazione sia a livello gerarchico che tra categorie allo stesso livello di inclusività. Si ipotizzava che tale organizzazione vari almeno in parte in funzione dell’età (dalla prima alla tarda adolescenza), del genere, e del tipo di curriculum scolastico. Metodo: Stimoli e procedura. Lo studio replica una ricerca di Zammuner (1999, 2008), con adulti, sulla categorizzazione per somiglianza, con card sorting, di 153 termini rappresentativi del lessico emozionale italiano utilizzati per la maggior parte anche in precedenti ricerche sul lessico italiano e inglese (e.g., Agnoli, 1989; Ortony et al., 1987). La procedura è innovativa: i dati furono infatti raccolti on line con il software Netsorting (Bussolon, 2007). Per tener conto della “onerosità” in termini cognitivi del compito, delle competenze lessicali degli adolescenti, e infine delle peculiarità della procedura on line, il compito originale fu adattato: (a) furono scelti come stimoli 80 dei 153 termini, privilegiando in particolare il criterio di frequenza d’uso nel linguaggio comune; (b) furono proposti due elenchi separati di termini, a valenza positiva (29 stimoli), e negativa /44 stimoli); entrambi comprendevano inoltre 7 parole di valenza “incerta” (e.g., impassibile, nostalgia, sorpresa), categorizzabili (e.g., Zammuner, 1998) come riferite ad emozioni di tono edonico sia positivo che negativo. La raccolta dei dati avvenne su due siti distinti, per le emozioni negative e positive, ai quali i ragazzi si collegavano in successione; l’ordine degli stimoli fu randomizzato per ogni accesso. I partecipanti trovavano sul sito 4 pagine: presentazione della ricerca, domande anagrafiche (genere, anno/mese di nascita, classe e tipo di scuola frequentata (Liceo, Istituto tecnico e/o professionale di 5 o di 3 anni, con relative specificazioni circa l’indirizzo), e il compito vero e proprio, preceduto da istruzioni dettagliate relative alla sua esecuzione. I termini da classificare erano riportati in un elenco a sinistra della pagina, mentre a destra erano presenti 6 caselle (box) per le emozioni positive e 9 per le emozioni negative. I partecipanti potevano dunque classificare-raggruppare i termini in un numero massimo di gruppi, predefinito. Campione. I partecipanti, dai 13 ai 20 anni, frequentavano le classi (I-V) di tredici scuole medie superiori. Non tutti completarono entrambi i compiti; giudicarono le emozioni negative 589 adolescenti (età: M 15.8, ds 1.45; 48,6% femmine, 61,1% studenti di licei); giudicarono le emozioni positive 491 soggetti (età: M 16.1, ds 1.46; 50,7% femmine; 44,4% licei). Nelle analisi dei subcampioni (per sesso, etc.) furono esclusi coloro il cui dato anagrafico in esame mancava. Analisi dei dati. Le tabelle individuali di co-occorrenza prodotte dal software Netsorting furono trasformate in matrici di prossimità e sottoposte ad analisi gerarchica dei cluster (con il pacchetto SPSS-15 che le trasforma in matrici di similarità e dissimilarità,). Risultati. I termini furono categorizzati in 5 clusters sovraordinati, 9 a livello base (Noia, Tristezza, Paura, Rabbia, Nostalgia, Compassione, Amore, Felicità, Calma) e 23 subordinati – e.g., Paura si articola in Paura, Vergogna, Insicurezza, Ansia, Impotenza. Le differenze di età, sesso e curriculum scolastico furono poche e molto ‘locali’ – e.g., Rabbia come cluster a sé rispetto alle altre emozioni negative per gli studenti tecnici, e per la I classe; diversa collocazione di specifici termini nei cluster di livello basico e subordinato, come colpa associata a rammarico e rimpianto per i liceali, a rimorso per i maschi e a frustrazione per le femmine; gelosia con sorpresa e sospettoso per i liceali, le femmine, e i più grandi. In sintesi, la concettualizzazione delle emozioni in termini di somiglianze di famiglia risultò nel complesso già molto ben articolata a 13-14 anni, e notevolmente simile a quella degli adulti.
2011
Lo sviluppo della competenza emotiva dall'infanzia all'adolescenza. Percorsi tipici e atipici e strumenti di valutazione.
9788840015217
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