Il capitolo analizza il processo sociale che orienta i soggetti coinvolti in una discontinuità biografica derivante dalla perdita del lavoro. L’idea sottostante è che gli individui ricostruiscano la propria identità in un continuo processo di negoziazione con il mondo esterno basato sulla propria progettualità. La frattura biografica derivante dalla perdita del lavoro comporta l’estromissione dal mercato dei consumi e quindi la sostanziale possibilità di costruzione della realtà sociale. La riflessività, quale nesso tra il sociale e l’umano, funge da stele di rosetta nell’identificazione dei processi che gli individui attiveranno per modellare la propria identità. Il territorio soggettivo deputato alla costruzione dell’identità personale e sociale è pertanto allargato alle varie sfere della società entro cui i soggetti agiscono per delimitare le informazioni deputate alla costruzione dell’esperienza. In condizioni di elevata complessità e di rottura della propria quotidianità, studiare la riflessività porta a comprendere le decisioni prese dai soggetti all’interno della cornice dialettica che si instaura tra individuo e società. Il capitale umano è altresì risorsa che si accumula durante i processi di socializzazione e che agisce nell’orientare i percorsi di vita all’interno della struttura sociale; capitale umano inteso non solo come valorizzazione delle potenzialità spendibili esclusivamente nel mercato del lavoro, ma come risorsa che si accumula nel tempo, acquisita nelle varie sfere di socializzazione e spendibile nei diversi contesti sociali. Tale risorsa permette di assegnare significato alla frattura vissuta e di sapersi orientare nel mutevole scenario culturale. Affrontare le sfide della complessità presuppone una continua ridefinizione del Sé che porta i soggetti a ritagliarsi un cammino educativo coerente con il proprio progetto di vita, selezionando le opportunità formative e diventando attori nella costruzione del proprio cammino formativo. La partecipazione sia al mondo del lavoro, sia al mondo dei consumi è il nodo centrale sul quale viene riletta la costruzione dell’identità sociale. I riflessi derivanti dalla modifica dello stile di vita si ripercuotono sull’immagine che l’individuo ha di se stesso e sulla sua collocazione nella struttura sociale. La temporanea esclusione da una attiva presenza nel mercato, sia nella veste di lavoratore, sia in quella di consumatore (specchio della domanda e dell’offerta di matrice neoclassica), porta il soggetto ad attivare processi di riflessività con lo scopo di ridare un senso al proprio vissuto. Al contempo incita i soggetti a “spendere” il proprio capitale umano, in termini di scoperta delle potenzialità della propria personalità, per affrontare sfide, rischi e fratture emergenti dal proprio percorso di vita. La ricerca empirica si basa sull’analisi del contenuto di interviste semi-strutturate che raccolgono la testimonianza di coloro che hanno perso il lavoro nel corso del 2009, illustrando le modifiche nel proprio stile di vita e i processi che li hanno condotti a reinterpretare l’evento di rottura. I dati sono stati raccolti nel corso della ricerca empirica coordinata a livello nazionale dall’Università degli Studi di Padova nell’ambito del seguente PRIN (2007): Risorse educative, discontinuità e riorganizzazione del capitale umano.

Partecipazione discontinua al mondo del lavoro e del consumo: effetti sullo stile di vita

SETIFFI, FRANCESCA
2011

Abstract

Il capitolo analizza il processo sociale che orienta i soggetti coinvolti in una discontinuità biografica derivante dalla perdita del lavoro. L’idea sottostante è che gli individui ricostruiscano la propria identità in un continuo processo di negoziazione con il mondo esterno basato sulla propria progettualità. La frattura biografica derivante dalla perdita del lavoro comporta l’estromissione dal mercato dei consumi e quindi la sostanziale possibilità di costruzione della realtà sociale. La riflessività, quale nesso tra il sociale e l’umano, funge da stele di rosetta nell’identificazione dei processi che gli individui attiveranno per modellare la propria identità. Il territorio soggettivo deputato alla costruzione dell’identità personale e sociale è pertanto allargato alle varie sfere della società entro cui i soggetti agiscono per delimitare le informazioni deputate alla costruzione dell’esperienza. In condizioni di elevata complessità e di rottura della propria quotidianità, studiare la riflessività porta a comprendere le decisioni prese dai soggetti all’interno della cornice dialettica che si instaura tra individuo e società. Il capitale umano è altresì risorsa che si accumula durante i processi di socializzazione e che agisce nell’orientare i percorsi di vita all’interno della struttura sociale; capitale umano inteso non solo come valorizzazione delle potenzialità spendibili esclusivamente nel mercato del lavoro, ma come risorsa che si accumula nel tempo, acquisita nelle varie sfere di socializzazione e spendibile nei diversi contesti sociali. Tale risorsa permette di assegnare significato alla frattura vissuta e di sapersi orientare nel mutevole scenario culturale. Affrontare le sfide della complessità presuppone una continua ridefinizione del Sé che porta i soggetti a ritagliarsi un cammino educativo coerente con il proprio progetto di vita, selezionando le opportunità formative e diventando attori nella costruzione del proprio cammino formativo. La partecipazione sia al mondo del lavoro, sia al mondo dei consumi è il nodo centrale sul quale viene riletta la costruzione dell’identità sociale. I riflessi derivanti dalla modifica dello stile di vita si ripercuotono sull’immagine che l’individuo ha di se stesso e sulla sua collocazione nella struttura sociale. La temporanea esclusione da una attiva presenza nel mercato, sia nella veste di lavoratore, sia in quella di consumatore (specchio della domanda e dell’offerta di matrice neoclassica), porta il soggetto ad attivare processi di riflessività con lo scopo di ridare un senso al proprio vissuto. Al contempo incita i soggetti a “spendere” il proprio capitale umano, in termini di scoperta delle potenzialità della propria personalità, per affrontare sfide, rischi e fratture emergenti dal proprio percorso di vita. La ricerca empirica si basa sull’analisi del contenuto di interviste semi-strutturate che raccolgono la testimonianza di coloro che hanno perso il lavoro nel corso del 2009, illustrando le modifiche nel proprio stile di vita e i processi che li hanno condotti a reinterpretare l’evento di rottura. I dati sono stati raccolti nel corso della ricerca empirica coordinata a livello nazionale dall’Università degli Studi di Padova nell’ambito del seguente PRIN (2007): Risorse educative, discontinuità e riorganizzazione del capitale umano.
2011
Vite riflessive. Discontinuità e traiettorie nella società morfogenetica
9788856841350
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