Un Forum della National Academy of Sciences e della Smithsonian Institution, tenutosi a Washington nel 1986, attirò l'attenzione del mondo scientifico sul significato di "biodiversità", concetto complesso, che sintetizza in sé la varietà degli organismi viventi, la loro variabilità genetica e i complessi ecologici di cui fanno parte. Esempi concreti, come quelli che si possono trovare nel lavoro di Bruno Massa, sono necessari per interpretarlo e renderlo meno astratto. Il libro è strutturato in dodici capitoli, dalla b alla a, cioè tutte le lettere che compongono la parola biodiversità. Dalla biogeografia, scienza che studia la distribuzione della vita sulla Terra e la sua evoluzione, l'autore passa a trattare il tema dell'isolamento, che da sempre ha contribuito sia a formare nuove specie, sia ad estinguerne molte altre. La diversità è l'argomento del terzo e quarto capitolo, dove vengono presentati i regni animali e i livelli di diversità: geni, individui, comunità, ecosistemi e paesaggio. Dalla lettura del quinto capitolo si scopre che, mentre Linneo riteneva 4400 il numero di specie animali approssimativamente presenti sulla Terra, oggi, si stima, che solo gli insetti contino tra 2,4 e 10,2 milioni di specie. Il sesto capitolo è dedicato alla vulnerabilità, cioè alla diversa sensibilità che le specie manifestano ai disturbi antropici. Tema del settimo capitolo è il paradosso più stupefacente della biodiversità: da quando esiste la vita il 99% delle specie si sarebbe estinto, nonostante oggi il numero di quelle viventi sia superiore che in passato. Non poteva mancare l'attenzione verso i cambiamenti climatici e agli effetti che questi possono generare sull'orologio biologico degli organismi: dagli uccelli migratori ai coralli, agli insetti. Si scopre così che sebbene l'80% delle specie abbia mostrato di adattarsi alle nuove condizioni climatiche, molte altre potrebbero non rispondere alla mutata situazione con la sufficiente rapidità. Alle interazioni tra gli organismi sono dedicati i due successivi capitoli. Il penultimo capitolo è incentrato principalmente sulla teoria di Gaia e sulla sostenibilità dell'uso delle risorse a scala planetaria. Chiude l'opera un capitolo che si può interpretare come un personale appello dell'autore alla società antropocentrica, perché riconosca e tuteli non solo il valore delle opere dell'arte e dell'ingegno umani, ma anche quello delle opere naturali, in molti casi decisamente uniche rispetto a quanto noi potremo mai realizzare. In allegato al libro sono riportati un utile glossario e una ricca bibliografia. Il libro è ricco di citazioni, di esempi, molto curato nei particolari delle diverse specie, soprattutto animali, per far capire al lettore cos'è la biodiversità, tenendo sempre presente che tutto è mutevole e non esistono leggi in biologia, ma solo principi e regole che indicano delle tendenze. Non è un libro scientifico perché l'autore volutamente ha privilegiato ad una trattazione schematica e consequenziale degli argomenti, una più vicina a chi non possiede particolari basi teoriche. Spesso, infatti, scorrendo le pagine del libro, si può restare attratti da un particolare argomento senza bisogno di leggere le pagine che lo precedono. Ciò non significa che il libro sia di scarso interesse anche per gli addetti ai lavori, potendo attrarre una platea composita, fatta sia di lettori desiderosi di avvicinarsi a questo tema, sia di studenti, ricercatori e operatori del settore.

In difesa della biodiversità. Bruno Massa.

SITZIA, TOMMASO
2010

Abstract

Un Forum della National Academy of Sciences e della Smithsonian Institution, tenutosi a Washington nel 1986, attirò l'attenzione del mondo scientifico sul significato di "biodiversità", concetto complesso, che sintetizza in sé la varietà degli organismi viventi, la loro variabilità genetica e i complessi ecologici di cui fanno parte. Esempi concreti, come quelli che si possono trovare nel lavoro di Bruno Massa, sono necessari per interpretarlo e renderlo meno astratto. Il libro è strutturato in dodici capitoli, dalla b alla a, cioè tutte le lettere che compongono la parola biodiversità. Dalla biogeografia, scienza che studia la distribuzione della vita sulla Terra e la sua evoluzione, l'autore passa a trattare il tema dell'isolamento, che da sempre ha contribuito sia a formare nuove specie, sia ad estinguerne molte altre. La diversità è l'argomento del terzo e quarto capitolo, dove vengono presentati i regni animali e i livelli di diversità: geni, individui, comunità, ecosistemi e paesaggio. Dalla lettura del quinto capitolo si scopre che, mentre Linneo riteneva 4400 il numero di specie animali approssimativamente presenti sulla Terra, oggi, si stima, che solo gli insetti contino tra 2,4 e 10,2 milioni di specie. Il sesto capitolo è dedicato alla vulnerabilità, cioè alla diversa sensibilità che le specie manifestano ai disturbi antropici. Tema del settimo capitolo è il paradosso più stupefacente della biodiversità: da quando esiste la vita il 99% delle specie si sarebbe estinto, nonostante oggi il numero di quelle viventi sia superiore che in passato. Non poteva mancare l'attenzione verso i cambiamenti climatici e agli effetti che questi possono generare sull'orologio biologico degli organismi: dagli uccelli migratori ai coralli, agli insetti. Si scopre così che sebbene l'80% delle specie abbia mostrato di adattarsi alle nuove condizioni climatiche, molte altre potrebbero non rispondere alla mutata situazione con la sufficiente rapidità. Alle interazioni tra gli organismi sono dedicati i due successivi capitoli. Il penultimo capitolo è incentrato principalmente sulla teoria di Gaia e sulla sostenibilità dell'uso delle risorse a scala planetaria. Chiude l'opera un capitolo che si può interpretare come un personale appello dell'autore alla società antropocentrica, perché riconosca e tuteli non solo il valore delle opere dell'arte e dell'ingegno umani, ma anche quello delle opere naturali, in molti casi decisamente uniche rispetto a quanto noi potremo mai realizzare. In allegato al libro sono riportati un utile glossario e una ricca bibliografia. Il libro è ricco di citazioni, di esempi, molto curato nei particolari delle diverse specie, soprattutto animali, per far capire al lettore cos'è la biodiversità, tenendo sempre presente che tutto è mutevole e non esistono leggi in biologia, ma solo principi e regole che indicano delle tendenze. Non è un libro scientifico perché l'autore volutamente ha privilegiato ad una trattazione schematica e consequenziale degli argomenti, una più vicina a chi non possiede particolari basi teoriche. Spesso, infatti, scorrendo le pagine del libro, si può restare attratti da un particolare argomento senza bisogno di leggere le pagine che lo precedono. Ciò non significa che il libro sia di scarso interesse anche per gli addetti ai lavori, potendo attrarre una platea composita, fatta sia di lettori desiderosi di avvicinarsi a questo tema, sia di studenti, ricercatori e operatori del settore.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2481921
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