Con il termine “deprivazione sensoriale” si intende lo stato di modifiche delle strutture corticali e subcorticali, in buona parte irreversibili, causate dall’assenza di afferenze sensoriali. In mancanza dell’input periferico nei primi anni di vita, i circuiti nervosi deputati a plasmare l’informazione proveniente dal recettore fino a farla emergere nella coscienza maturano parzialmente e in maniera aberrante. Questo fenomeno ha ripercussioni tanto più gravi sull’individuo quanto più si manifesta precocemente e in modo prolungato e quanto più è complessa la funzione percettiva coinvolta. Inoltre, sebbene vi sia la convinzione diffusa che la deprivazione di una modalità sensoriale porti a perfezionare gli altri sensi, questa ipotesi non è sostenuta da alcuna base scientifica. Al contrario, la letteratura ha messo in evidenza come la deprivazione uditiva si associ a una migliore percezione visiva, ma si modifica morfologia e organizzazione funzionale corticale e la latenza agli stimoli sensoriali. La deprivazione sensoriale si instaura quando una ipoacusia grave insorge e perdura nei primi tre anni di vita, il momento in cui il sistema uditivo centrale è maggiormente plastico ed efficiente nell’organizzare le sinapsi e le reti neuronali centrali deputate alla percezione sonora e allo sviluppo del linguaggio. Oltrepassato questo periodo critico, la capacità organizzativa del sistema nervoso centrale diminuisce rapidamente, le reti neurali si consolidano e una loro successiva modificazione è possibile solo con lentezza e con risultati tanto meno soddisfacenti quanto più è complessa la funzione uditiva considerata. L’instaurarsi di uno stato di deprivazione dipende principalmente dall’interazione tra esperienza sensoriale e stadi maturativi e plasticità che caratterizzano con timing diversi ciascuna stazione del sistema uditivo.

Deprivazione sensoriale e plasticità

ARSLAN, EDOARDO;SCIMEMI, PIETRO;CAMA, ELONA;SANTARELLI, ROSAMARIA
2011

Abstract

Con il termine “deprivazione sensoriale” si intende lo stato di modifiche delle strutture corticali e subcorticali, in buona parte irreversibili, causate dall’assenza di afferenze sensoriali. In mancanza dell’input periferico nei primi anni di vita, i circuiti nervosi deputati a plasmare l’informazione proveniente dal recettore fino a farla emergere nella coscienza maturano parzialmente e in maniera aberrante. Questo fenomeno ha ripercussioni tanto più gravi sull’individuo quanto più si manifesta precocemente e in modo prolungato e quanto più è complessa la funzione percettiva coinvolta. Inoltre, sebbene vi sia la convinzione diffusa che la deprivazione di una modalità sensoriale porti a perfezionare gli altri sensi, questa ipotesi non è sostenuta da alcuna base scientifica. Al contrario, la letteratura ha messo in evidenza come la deprivazione uditiva si associ a una migliore percezione visiva, ma si modifica morfologia e organizzazione funzionale corticale e la latenza agli stimoli sensoriali. La deprivazione sensoriale si instaura quando una ipoacusia grave insorge e perdura nei primi tre anni di vita, il momento in cui il sistema uditivo centrale è maggiormente plastico ed efficiente nell’organizzare le sinapsi e le reti neuronali centrali deputate alla percezione sonora e allo sviluppo del linguaggio. Oltrepassato questo periodo critico, la capacità organizzativa del sistema nervoso centrale diminuisce rapidamente, le reti neurali si consolidano e una loro successiva modificazione è possibile solo con lentezza e con risultati tanto meno soddisfacenti quanto più è complessa la funzione uditiva considerata. L’instaurarsi di uno stato di deprivazione dipende principalmente dall’interazione tra esperienza sensoriale e stadi maturativi e plasticità che caratterizzano con timing diversi ciascuna stazione del sistema uditivo.
2011
Ipoacusie infantili. Dalla diagnosi alla terapia
9788872415887
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