Introduzione Lo studio delle competenze interattive ed intersoggettive precoci costituisce un ambito di interesse per la comprensione dei percorsi evolutivi che riguardano le capacità affettivo-relazionali del bambino, nel contesto delle relazioni primarie. In particolare, l’approccio di Fivaz-Depeursinge e Corboz-Warnery (1999) si presenta come una visione innovativa in quanto concettualizza l’idea di una relazionalità triadica del bambino presente e in evoluzione fin dalle primissime fasi della vita: tali capacità sarebbero inserite in un percorso evolutivo non successivo allo sviluppo delle competenze diadiche, ma parallelo a questo e dotato di caratteristiche proprie. Queste definirebbero una funzione evolutiva precoce ed autonoma che riguarda la capacità del bambino di entrare in interazione con almeno due adulti significativi, costruendo il percorso di sviluppo dell’intersoggettività triadica. Secondo tale visione, il contesto triadico costituirebbe la base interattivo-relazionale per lo sviluppo di una forma di intersoggettività fondata su competenze co-operative: queste definiscono il costrutto di Alleanza Familiare, ossia il grado in cui i componenti della famiglia “lavorano insieme” allo scopo di raggiungere un obiettivo interattivo. La qualità dell’Alleanza triadica è quindi una delle principali caratteristiche delle modalità con cui i tre componenti si coordinano nella co-costruzione dell’interazione: per raggiungere tale obiettivo, i partner attingono a capacità regolatorie individuali, interdiadiche e triadiche che consentono la strutturazione di specifici pattern interattivi familiari. In continuità con tali assunti il presente lavoro si è proposto di indagare: (a) l’andamento della qualità dell’Alleanza Familiare nel corso del primo anno di vita del bambino, e le eventuali relative differenze interfamiliari nel campione considerato; (b) il confronto tra i dati riscontrati nell’ambito della popolazione italiana e quelli emersi negli studi di Frascarolo, Favez, Carneiro, Fivaz-Depeursinge (2004) e di Carneiro, Favez, Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery (2006) sulla popolazione svizzera; (c) l’esistenza di eventuali differenze interfamiliari nelle traiettorie evolutive delle diverse dimensioni che definiscono la qualità dell’Alleanza nel periodo considerato. Metodo Alla ricerca hanno partecipato 40 famiglie della popolazione generale italiana reclutate, in gravidanza, presso i corsi di psicoprofilassi al parto della Clinica Ostetrica di una città del Nord Italia. Ognuna è stata sottoposta al 4° e al 9° mese del bambino alla procedura del Lausanne Triadic Play (LTP; Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery, 1999). La procedura LTP consiste in un metodo osservativo che coinvolge madre-padre e bambino in un gioco suddiviso in 4 episodi interattivi: (1) un genitore interagisce con il bambino, mentre l’altro resta presente; (2) l’altro genitore interagisce con il bambino, mentre l’altro resta presente; (3) i tre interagiscono insieme; (4) i due genitori interagiscono tra loro, mentre il bambino resta presente. La procedura viene codificata con uno schema composto da 10 variabili osservative (Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery, Carneiro, Wasem, 2002): segnali corporei di disponibilità ad interagire; orientamento dello sguardo; inclusione dei partner; coordinazione co-genitoriale; organizzazione dei ruoli; scaffolding genitoriale; coinvolgimento del bambino; attività co-costruite e condivise; regolazione degli affetti; calore familiare. Ogni variabile è graduata su scala Likert a 5 punti (range 1-5) e viene codificata per ognuna delle parti della procedura per ogni componente dell’interazione. I punteggi ottenuti con il sistema di codifica descritto vengono sommati a costituire un punteggio complessivo di Alleanza Familiare. Risultati La distribuzione dei punteggi di Alleanza Familiare riscontrata nel gruppo studiato, nelle due tappe di rilevazione, non evidenzia differenze significative con i risultati dello studio di Frascarolo e colleghi (2004) realizzato con famiglie della popolazione generale svizzera, con il medesimo disegno e metodologia della ricerca: in sintesi, sembra evidenziarsi una prevalenza di famiglie con buoni livelli di interazione triadica in entrambi i momenti di valutazione. Per ciò che concerne l’andamento nel tempo della qualità dell’Alleanza Familiare si evidenzia un livello piuttosto basso di coordinazione triadica, e quindi di Alleanza, nella valutazione al 4° mese, che tende poi ad avere un incremento a 9 mesi del bambino. Questo dato sembra indicare una linea evolutiva che vede il 9° mese del piccolo come un momento di incremento delle competenze del sistema familiare nel co-regolarsi nel costruire l’interazione. Sono in corso di elaborazione ulteriori dati relativi all’andamento delle dimensioni sottostanti alla valutazione globale del funzionamento familiare.

Qualità dei processi di co-regolazione e sviluppo delle competenze triadiche familiari nel primo anno di vita.

SIMONELLI, ALESSANDRA;VIZZIELLO, GRAZIA MARIA;PETECH, ERIKA;BIGHIN, MARA
2007

Abstract

Introduzione Lo studio delle competenze interattive ed intersoggettive precoci costituisce un ambito di interesse per la comprensione dei percorsi evolutivi che riguardano le capacità affettivo-relazionali del bambino, nel contesto delle relazioni primarie. In particolare, l’approccio di Fivaz-Depeursinge e Corboz-Warnery (1999) si presenta come una visione innovativa in quanto concettualizza l’idea di una relazionalità triadica del bambino presente e in evoluzione fin dalle primissime fasi della vita: tali capacità sarebbero inserite in un percorso evolutivo non successivo allo sviluppo delle competenze diadiche, ma parallelo a questo e dotato di caratteristiche proprie. Queste definirebbero una funzione evolutiva precoce ed autonoma che riguarda la capacità del bambino di entrare in interazione con almeno due adulti significativi, costruendo il percorso di sviluppo dell’intersoggettività triadica. Secondo tale visione, il contesto triadico costituirebbe la base interattivo-relazionale per lo sviluppo di una forma di intersoggettività fondata su competenze co-operative: queste definiscono il costrutto di Alleanza Familiare, ossia il grado in cui i componenti della famiglia “lavorano insieme” allo scopo di raggiungere un obiettivo interattivo. La qualità dell’Alleanza triadica è quindi una delle principali caratteristiche delle modalità con cui i tre componenti si coordinano nella co-costruzione dell’interazione: per raggiungere tale obiettivo, i partner attingono a capacità regolatorie individuali, interdiadiche e triadiche che consentono la strutturazione di specifici pattern interattivi familiari. In continuità con tali assunti il presente lavoro si è proposto di indagare: (a) l’andamento della qualità dell’Alleanza Familiare nel corso del primo anno di vita del bambino, e le eventuali relative differenze interfamiliari nel campione considerato; (b) il confronto tra i dati riscontrati nell’ambito della popolazione italiana e quelli emersi negli studi di Frascarolo, Favez, Carneiro, Fivaz-Depeursinge (2004) e di Carneiro, Favez, Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery (2006) sulla popolazione svizzera; (c) l’esistenza di eventuali differenze interfamiliari nelle traiettorie evolutive delle diverse dimensioni che definiscono la qualità dell’Alleanza nel periodo considerato. Metodo Alla ricerca hanno partecipato 40 famiglie della popolazione generale italiana reclutate, in gravidanza, presso i corsi di psicoprofilassi al parto della Clinica Ostetrica di una città del Nord Italia. Ognuna è stata sottoposta al 4° e al 9° mese del bambino alla procedura del Lausanne Triadic Play (LTP; Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery, 1999). La procedura LTP consiste in un metodo osservativo che coinvolge madre-padre e bambino in un gioco suddiviso in 4 episodi interattivi: (1) un genitore interagisce con il bambino, mentre l’altro resta presente; (2) l’altro genitore interagisce con il bambino, mentre l’altro resta presente; (3) i tre interagiscono insieme; (4) i due genitori interagiscono tra loro, mentre il bambino resta presente. La procedura viene codificata con uno schema composto da 10 variabili osservative (Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery, Carneiro, Wasem, 2002): segnali corporei di disponibilità ad interagire; orientamento dello sguardo; inclusione dei partner; coordinazione co-genitoriale; organizzazione dei ruoli; scaffolding genitoriale; coinvolgimento del bambino; attività co-costruite e condivise; regolazione degli affetti; calore familiare. Ogni variabile è graduata su scala Likert a 5 punti (range 1-5) e viene codificata per ognuna delle parti della procedura per ogni componente dell’interazione. I punteggi ottenuti con il sistema di codifica descritto vengono sommati a costituire un punteggio complessivo di Alleanza Familiare. Risultati La distribuzione dei punteggi di Alleanza Familiare riscontrata nel gruppo studiato, nelle due tappe di rilevazione, non evidenzia differenze significative con i risultati dello studio di Frascarolo e colleghi (2004) realizzato con famiglie della popolazione generale svizzera, con il medesimo disegno e metodologia della ricerca: in sintesi, sembra evidenziarsi una prevalenza di famiglie con buoni livelli di interazione triadica in entrambi i momenti di valutazione. Per ciò che concerne l’andamento nel tempo della qualità dell’Alleanza Familiare si evidenzia un livello piuttosto basso di coordinazione triadica, e quindi di Alleanza, nella valutazione al 4° mese, che tende poi ad avere un incremento a 9 mesi del bambino. Questo dato sembra indicare una linea evolutiva che vede il 9° mese del piccolo come un momento di incremento delle competenze del sistema familiare nel co-regolarsi nel costruire l’interazione. Sono in corso di elaborazione ulteriori dati relativi all’andamento delle dimensioni sottostanti alla valutazione globale del funzionamento familiare.
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