La qualità del design espressa dai distretti industriali è stato il frutto di processi economici che non hanno seguito percorsi necessariamente pianificati, né a livello di singole imprese, né a livello di filiera produttiva. Le piccole e medie imprese distrettuali si sono distinte sui mercati attraverso strategie di design emergenti piuttosto che attraverso metodologie formalizzate di progettazione del prodotto (Simonelli, 2000). Questo approccio è stato caratterizzato il più delle volte dalla mancanza di una specifica consapevolezza manageriale rispetto al tema del design e della creatività in senso lato. Proprio questa mancanza di consapevolezza rende oggi difficile generalizzare e astrarre le lezioni che provengono dai diversi casi di successo di prodotti e imprese distrettuali perché le premesse di questi successi sono spesso difficilmente separabili dal contesto socio-economico in cui hanno preso forma. L’impresa distrettuale è caratterizzata da dimensioni limitate, un alto livello di informalità nelle procedure, un ricorso intensivo a risorse esterne (altre imprese, centri servizi, liberi professionisti, ecc.) per tutto ciò che non costituisce core business dell’azienda (Becattini, 1987, 1989, Dei Ottati, 1986). Proprie per queste caratteristiche, le nuove proposte di prodotto non sono, nella maggior parte dei casi, il risultato di un processo tracciabile e programmato, ma la manifestazione di intuizioni imprenditoriali affidate alla selezione del mercato. L’innovazione, di conseguenza, non è l’effetto di un processo che risponde a regole formali, quanto piuttosto l’output di un percorso di apprendimento basato su prove ed errori, che consente eventuali aggiustamenti in itinere anche attraverso la cooperazione con altre imprese del distretto.

Competitività dei distretti e design: rinnovare le basi della creatività

BETTIOL, MARCO;
2005

Abstract

La qualità del design espressa dai distretti industriali è stato il frutto di processi economici che non hanno seguito percorsi necessariamente pianificati, né a livello di singole imprese, né a livello di filiera produttiva. Le piccole e medie imprese distrettuali si sono distinte sui mercati attraverso strategie di design emergenti piuttosto che attraverso metodologie formalizzate di progettazione del prodotto (Simonelli, 2000). Questo approccio è stato caratterizzato il più delle volte dalla mancanza di una specifica consapevolezza manageriale rispetto al tema del design e della creatività in senso lato. Proprio questa mancanza di consapevolezza rende oggi difficile generalizzare e astrarre le lezioni che provengono dai diversi casi di successo di prodotti e imprese distrettuali perché le premesse di questi successi sono spesso difficilmente separabili dal contesto socio-economico in cui hanno preso forma. L’impresa distrettuale è caratterizzata da dimensioni limitate, un alto livello di informalità nelle procedure, un ricorso intensivo a risorse esterne (altre imprese, centri servizi, liberi professionisti, ecc.) per tutto ciò che non costituisce core business dell’azienda (Becattini, 1987, 1989, Dei Ottati, 1986). Proprie per queste caratteristiche, le nuove proposte di prodotto non sono, nella maggior parte dei casi, il risultato di un processo tracciabile e programmato, ma la manifestazione di intuizioni imprenditoriali affidate alla selezione del mercato. L’innovazione, di conseguenza, non è l’effetto di un processo che risponde a regole formali, quanto piuttosto l’output di un percorso di apprendimento basato su prove ed errori, che consente eventuali aggiustamenti in itinere anche attraverso la cooperazione con altre imprese del distretto.
2005
Design e Creatività nel made in Italy. Proposte per i distretti industriali
9788842498513
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