Il saggio – sulla scorta dei rilievi e delle fonti d’archivio costituite principalmente dai disegni conservati presso l’Archivio Cosenza e presso il Polo delle Scienze e delle Tecnologie dell’Università di Napoli ‘Federico II’ – sviluppa una lettura critica dell’edificio sede della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli, progettato e realizzato da Luigi Cosenza tra il 1948 e il 1965. Nel Politecnico, architettura di un Cosenza maturo, si condensano tutti i temi portanti della sua opera costruita e del suo pensiero architettonico: l’unità architettura urbanistica, il rapporto con la città e con il territorio, l’elaborazione tipologica, il rapporto con la tradizione e con la storia, l’attenzione razionalista alla composizione architettonica che coniuga l’analiticità del moderno con la sintesi espressionista. A proposito del rapporto tra architettura e urbanistica, nel saggio sono evidenziate le relazioni del progetto con altre architetture urbane dello stesso Cosenza e con piani da lui elaborati, ed in particolare con quello per la via Marittima, rispetto al quale la torre di ingegneria si pone come declinazione concreta dell’unità tipo-morfologica del piano, reiterata a costituire il water-front. Il rapporto con il territorio viene chiarito attraverso la lettura in parallelo dell’opera e della pressoché coeva fabbrica Olivetti a Pozzuoli, realizzata da Cosenza su commissione di Adriano Olivetti. Il ragionamento sulla tipologia conduce da un lato a rintracciare le matrici formali dello spazio collettivo nel layout delle domus pompeiane e dall’altro rimanda ai maestri del Movimento Moderno. L’analisi della composizione mette in evidenza un equilibrio formale fondato sull’individuazione di pezzi e parti tenuti insieme, con grande eleganza, da un sistema di geometrie e di forze capaci di deformare e dinamizzare espressivamente i volumi puri razionalisti.

Del Politecnico o dell’architettura della città

STENDARDO, LUIGI
2006

Abstract

Il saggio – sulla scorta dei rilievi e delle fonti d’archivio costituite principalmente dai disegni conservati presso l’Archivio Cosenza e presso il Polo delle Scienze e delle Tecnologie dell’Università di Napoli ‘Federico II’ – sviluppa una lettura critica dell’edificio sede della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli, progettato e realizzato da Luigi Cosenza tra il 1948 e il 1965. Nel Politecnico, architettura di un Cosenza maturo, si condensano tutti i temi portanti della sua opera costruita e del suo pensiero architettonico: l’unità architettura urbanistica, il rapporto con la città e con il territorio, l’elaborazione tipologica, il rapporto con la tradizione e con la storia, l’attenzione razionalista alla composizione architettonica che coniuga l’analiticità del moderno con la sintesi espressionista. A proposito del rapporto tra architettura e urbanistica, nel saggio sono evidenziate le relazioni del progetto con altre architetture urbane dello stesso Cosenza e con piani da lui elaborati, ed in particolare con quello per la via Marittima, rispetto al quale la torre di ingegneria si pone come declinazione concreta dell’unità tipo-morfologica del piano, reiterata a costituire il water-front. Il rapporto con il territorio viene chiarito attraverso la lettura in parallelo dell’opera e della pressoché coeva fabbrica Olivetti a Pozzuoli, realizzata da Cosenza su commissione di Adriano Olivetti. Il ragionamento sulla tipologia conduce da un lato a rintracciare le matrici formali dello spazio collettivo nel layout delle domus pompeiane e dall’altro rimanda ai maestri del Movimento Moderno. L’analisi della composizione mette in evidenza un equilibrio formale fondato sull’individuazione di pezzi e parti tenuti insieme, con grande eleganza, da un sistema di geometrie e di forze capaci di deformare e dinamizzare espressivamente i volumi puri razionalisti.
2006
Luigi Cosenza oggi. 1905/2005
9788884970183
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