L'ordine Scuticociliatida comprende diverse specie di ciliati istiofagi in grado di causare patologie cutanee e/o sistemiche in pesci, molluschi e crostacei. Le condizioni di cattività forzata tipiche degli ambienti d'acquario o dallevamento possono fortemente predisporre gli animali acquatici alle scuticociliatosi, in virtù del carattere opportunistico di questi ciliati. Benché in passato le infezioni da scuticocilatidi fossero state descritte soprattutto in pesci ornamentali, negli ultimi anni si sono avute numerose segnalazioni anche in pesci marini d‟allevamento, annoverando i generi Uronema, Philasterides e Miamiensis fra i maggiori responsabili di gravi infezioni e di episodi di mortalità. Riportiamo qui un episodio di scuticociliatosi osservato in pagelli (Pagellus erythrinus) sottoposti ad allevamento intensivo. I soggetti colpiti presentavano estese lesioni cutanee a livello dei fianchi, che all'inizio apparivano come aree iperemiche e lievemente rialzate, quindi progredivano in ulcere profonde caratterizzate da una zona centrale in cui il tessuto muscolare appariva degenerato e frammisto ad ammassi di materiale biancastro con una zona periferica iperemica. Gli animali che presentavano queste lesioni mostravano nuoto superficiale e letargico e nell‟arco di pochi giorni andavano incontro a morte. Gli episodi di mortalità associati alla presenza di queste lesioni sono stati osservati pochi gioni dopo il trasferimento dei pagelli nella vasca d'ingrasso nel mese di novembre e si sono protratti per tutto il periodo invernale, con picchi più elevati nei mesi di dicembre e gennaio a temperature dell‟acqua di 15-16°C. Su alcune decine di soggetti (peso medio 12-15 g) che manifestavano le lesioni sopra descritte si è provveduto ad effettuare esami parassitologici, batteriologici ed istologici. L'esame parassitologico ha evidenziato la massiva presenza di ciliati a livello delle lesioni, sia nella cute che nel muscolo sottostante, mentre è sempre risultato negativo a livello branchiale e degli organi interni. Alcuni preparati ottenuti per strisciamento su vetrino di materiale prelevato dalle lesioni sono stati sottoposti alla tecnica di impregnazione argentica per meglio rilevare i caratteri morfologici dei ciliati, che sono stati identificati come appartenenti all'ordine Scuticociliatida. L‟esame colturale per batteri, condotto da rene e cervello su Tryptone Soy Agrar (TSA) + 2% di NaCl, Agar Sangue (AS) e Flexibacter maritimus medium (FMM) incubando le piastre a 25°C 1 per 24-72 ore, ha dato sempre esito negativo. L‟esame istologico, condotto su porzioni di cute e muscolo prelevate in prossimità delle lesioni, ha evidenziato la massiva presenza di ciliati nel derma, nell‟ipoderma e nel muscolo, dove si osservavano gravi fenomeni degenerativi di tipo granuloso ialino con necrosi profonda ed emorragie. Le osservazioni condotte nel corso di questo episodio sembrano ribadire l'importanza sanitaria che gli scuticociliati possono assumere in condizioni d'allevamento intensivo, soprattutto qualora non risultino ancora ottimizzate le tecniche gestionali come nel caso di P. erythrinus. L'identificazione della specie di Scuticociliatida coinvolta nel determinismo delle lesioni qui descritte potrà permettere una più corretta valutazione del suo ruolo di patogeno primario o opportunista, definendo meglio i fattori di rischio predisponesti l'infezione.

INFEZIONE DA SCUTICOCILIATIDA IN PAGELLI (PAGELLUS ERYTHRINUS) D'ALLEVAMENTO

MARCER, FEDERICA;QUAGLIO, FRANCESCO
2005

Abstract

L'ordine Scuticociliatida comprende diverse specie di ciliati istiofagi in grado di causare patologie cutanee e/o sistemiche in pesci, molluschi e crostacei. Le condizioni di cattività forzata tipiche degli ambienti d'acquario o dallevamento possono fortemente predisporre gli animali acquatici alle scuticociliatosi, in virtù del carattere opportunistico di questi ciliati. Benché in passato le infezioni da scuticocilatidi fossero state descritte soprattutto in pesci ornamentali, negli ultimi anni si sono avute numerose segnalazioni anche in pesci marini d‟allevamento, annoverando i generi Uronema, Philasterides e Miamiensis fra i maggiori responsabili di gravi infezioni e di episodi di mortalità. Riportiamo qui un episodio di scuticociliatosi osservato in pagelli (Pagellus erythrinus) sottoposti ad allevamento intensivo. I soggetti colpiti presentavano estese lesioni cutanee a livello dei fianchi, che all'inizio apparivano come aree iperemiche e lievemente rialzate, quindi progredivano in ulcere profonde caratterizzate da una zona centrale in cui il tessuto muscolare appariva degenerato e frammisto ad ammassi di materiale biancastro con una zona periferica iperemica. Gli animali che presentavano queste lesioni mostravano nuoto superficiale e letargico e nell‟arco di pochi giorni andavano incontro a morte. Gli episodi di mortalità associati alla presenza di queste lesioni sono stati osservati pochi gioni dopo il trasferimento dei pagelli nella vasca d'ingrasso nel mese di novembre e si sono protratti per tutto il periodo invernale, con picchi più elevati nei mesi di dicembre e gennaio a temperature dell‟acqua di 15-16°C. Su alcune decine di soggetti (peso medio 12-15 g) che manifestavano le lesioni sopra descritte si è provveduto ad effettuare esami parassitologici, batteriologici ed istologici. L'esame parassitologico ha evidenziato la massiva presenza di ciliati a livello delle lesioni, sia nella cute che nel muscolo sottostante, mentre è sempre risultato negativo a livello branchiale e degli organi interni. Alcuni preparati ottenuti per strisciamento su vetrino di materiale prelevato dalle lesioni sono stati sottoposti alla tecnica di impregnazione argentica per meglio rilevare i caratteri morfologici dei ciliati, che sono stati identificati come appartenenti all'ordine Scuticociliatida. L‟esame colturale per batteri, condotto da rene e cervello su Tryptone Soy Agrar (TSA) + 2% di NaCl, Agar Sangue (AS) e Flexibacter maritimus medium (FMM) incubando le piastre a 25°C 1 per 24-72 ore, ha dato sempre esito negativo. L‟esame istologico, condotto su porzioni di cute e muscolo prelevate in prossimità delle lesioni, ha evidenziato la massiva presenza di ciliati nel derma, nell‟ipoderma e nel muscolo, dove si osservavano gravi fenomeni degenerativi di tipo granuloso ialino con necrosi profonda ed emorragie. Le osservazioni condotte nel corso di questo episodio sembrano ribadire l'importanza sanitaria che gli scuticociliati possono assumere in condizioni d'allevamento intensivo, soprattutto qualora non risultino ancora ottimizzate le tecniche gestionali come nel caso di P. erythrinus. L'identificazione della specie di Scuticociliatida coinvolta nel determinismo delle lesioni qui descritte potrà permettere una più corretta valutazione del suo ruolo di patogeno primario o opportunista, definendo meglio i fattori di rischio predisponesti l'infezione.
2005
Atti del XII Convegno Nazionale della Società Italiana di Patologia Ittica
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