Nell’ambito dell’opera dedicata allo studio della legge penale e ai principi che regolano e disciplinano le norme penali, l’autore analizza in primis il particolare aspetto dell’efficacia della legge penale nei confronti delle persone. L’opera, pertanto, inizia con la presentazione del soggetto attivo del reato e il connesso concetto di capacità penale. L’autore, poi, presenta una dettagliata enunciazione delle varie immunità previste dal nostro ordinamento. Un’ampia parte dello scritto è dedicata alle persone giuridiche e alla responsabilità amministrativa da reato. Vengono ben trattati, pertanto, i reati che determinano la responsabilità dell’ente e i criteri di attribuzione della responsabilità dell’ente. Prima di entrare nel dettaglio del modello sanzionatorio previsto per gli enti, ovvero le sanzioni pecuniarie e le sanzioni interdittive, l’autore si sofferma sul principio di autonomia della responsabilità dell’ente. Terminata l’analisi dei soggetti attivi, l’autore si dedica all’ampio tema della legge penale nel tempo. L’approfondimento parte dal divieto di retroattività della legge penale “sfavorevole” e dall’analisi del campo di applicazione dell’art. 25 , 2 comma, Cost. Si analizza così il principio di retroattività “favorevole” e la deroga per le leggi temporanee ed eccezionali, nonché l’abolizione della c.d. ultrattività delle leggi penali tributarie. L’opera, procedendo con ordine, entra nel dettaglio di due tematiche ampiamente discusse in dottrina: in primis infatti vengono analizzate le problematiche di diritto intertemporale in materia di prescrizione del reato e in secondo luogo si trattano i discussi confini fra abolitio criminis e abrogatio sine abolitione, nonché le problematiche connesse alla successione di leggi nel tempo. L’autore approfondisce inoltre gli aspetti connessi alla c.d. riformulazione di una figura criminosa, ovvero le modifiche “immediate” e “mediate”. Lo scritto entra, poi, nel dettaglio dei diversi criteri assunti in dottrina per disciplinare la materia: vengono trattati il criterio della valutazione in concreto, il criterio della continuità del tipo di illecito, la teoria della piena continenza e, infine, le linee essenziali del più recente dibattito dottrinale presente in Italia, ovvero la discussa conciliabilità del criterio basato sul confronto strutturale tra fattispecie con un approccio di tipo valutativo. L’ultima parte dell’opera è dedicata alla materia regolata da più leggi penali o da più disposizioni della medesima legge penale e al principio di specialità. L’autore inquadra il problema partendo dai criteri di identificazione del concorso apparente di norme e dal principio del ne bis in idem sostanziale. Lo studio procede offrendo una analisi della c.d. specialità in concreto e della c.d. specialità bilaterale o reciproca. In relazione all’art. 15 c.p. poi, l’autore presenta con chiarezza i principi e i criteri elaborati in dottrina allo scopo di risolvere il concorso apparente di norme: il principio di specialità, il principio di sussidiarietà e il principio di consunzione o assorbimento. Infine, l’autore tratta il concorso apparente tra fattispecie penali e le violazioni amministrative.

EFFICACIA DELLA LEGGE PENALE NEI CONFRONTI DELLE PERSONE (CAP. III), LA LEGGE PENALE NEL TEMPO (CAP. IV), COMPUTO E DECORRENZA DEI TERMINI (CAP. VI); MATERIA REGOLATA DA PIù LEGGI PENALI O DA PIù DISPOSIZIONI DELLA MEDESIMA LEGGE PENALE. IL PRINCIPIO DI SPECIALITA' (CAP. VII).

AMBROSETTI, ENRICO MARIO
2010

Abstract

Nell’ambito dell’opera dedicata allo studio della legge penale e ai principi che regolano e disciplinano le norme penali, l’autore analizza in primis il particolare aspetto dell’efficacia della legge penale nei confronti delle persone. L’opera, pertanto, inizia con la presentazione del soggetto attivo del reato e il connesso concetto di capacità penale. L’autore, poi, presenta una dettagliata enunciazione delle varie immunità previste dal nostro ordinamento. Un’ampia parte dello scritto è dedicata alle persone giuridiche e alla responsabilità amministrativa da reato. Vengono ben trattati, pertanto, i reati che determinano la responsabilità dell’ente e i criteri di attribuzione della responsabilità dell’ente. Prima di entrare nel dettaglio del modello sanzionatorio previsto per gli enti, ovvero le sanzioni pecuniarie e le sanzioni interdittive, l’autore si sofferma sul principio di autonomia della responsabilità dell’ente. Terminata l’analisi dei soggetti attivi, l’autore si dedica all’ampio tema della legge penale nel tempo. L’approfondimento parte dal divieto di retroattività della legge penale “sfavorevole” e dall’analisi del campo di applicazione dell’art. 25 , 2 comma, Cost. Si analizza così il principio di retroattività “favorevole” e la deroga per le leggi temporanee ed eccezionali, nonché l’abolizione della c.d. ultrattività delle leggi penali tributarie. L’opera, procedendo con ordine, entra nel dettaglio di due tematiche ampiamente discusse in dottrina: in primis infatti vengono analizzate le problematiche di diritto intertemporale in materia di prescrizione del reato e in secondo luogo si trattano i discussi confini fra abolitio criminis e abrogatio sine abolitione, nonché le problematiche connesse alla successione di leggi nel tempo. L’autore approfondisce inoltre gli aspetti connessi alla c.d. riformulazione di una figura criminosa, ovvero le modifiche “immediate” e “mediate”. Lo scritto entra, poi, nel dettaglio dei diversi criteri assunti in dottrina per disciplinare la materia: vengono trattati il criterio della valutazione in concreto, il criterio della continuità del tipo di illecito, la teoria della piena continenza e, infine, le linee essenziali del più recente dibattito dottrinale presente in Italia, ovvero la discussa conciliabilità del criterio basato sul confronto strutturale tra fattispecie con un approccio di tipo valutativo. L’ultima parte dell’opera è dedicata alla materia regolata da più leggi penali o da più disposizioni della medesima legge penale e al principio di specialità. L’autore inquadra il problema partendo dai criteri di identificazione del concorso apparente di norme e dal principio del ne bis in idem sostanziale. Lo studio procede offrendo una analisi della c.d. specialità in concreto e della c.d. specialità bilaterale o reciproca. In relazione all’art. 15 c.p. poi, l’autore presenta con chiarezza i principi e i criteri elaborati in dottrina allo scopo di risolvere il concorso apparente di norme: il principio di specialità, il principio di sussidiarietà e il principio di consunzione o assorbimento. Infine, l’autore tratta il concorso apparente tra fattispecie penali e le violazioni amministrative.
2010
LA LEGGE PENALE. FONTI, TEMPO, SPAZIO, PERSONE
9788808261502
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2489167
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