La registrazione dei potenziali evocati uditivi svolge un ruolo di primaria importanza nel fornire una stima della soglia uditiva nei soggetti non collaboranti. La diffusione di una maggiore consapevolezza nei confronti delle ipoacusie infantili con la conseguente implementazione delle metodologie di screening ha avuto come effetto un consistente incremento del numero di soggetti da sottoporre ad indagine diagnostica e, al tempo stesso, una consistente richiesta in termini di affidabilità delle metodiche obiettive utilizzate. E’ proprio nel termine “affidabilità” che nell’ultimo decennio si sono aperti gli spazi per una revisione del ruolo di esame finale dal punto di vista diagnostico, ruolo tradizionalmente attribuito alla registrazione dei potenziali evocati uditivi del tronco (Auditory Brainstem Response, ABR). Di fatto la registrazione dell’ABR fornisce una valutazione indiretta della funzionalità della periferia uditiva, configurandosi quindi non come modalità di accertamento della soglia ma come mezzo che ne fornisce unicamente una stima. In questa ottica, tutte le possibili variabili che entrano in gioco nel complicato rapporto tra strutturazione della risposta ABR e sensibilità del recettore periferico pregiudicano criticamente l’affidabilità della metodica nella stima della soglia uditiva. Anche nel caso della neuropatia uditiva, almeno nella sua forma tipica, l’ABR perde la sua affidabilità come indicatore di soglia per un difetto di sincronizzazione riguardante in questo caso la periferia uditiva. In realtà, in questo disordine la valutazione della funzionalità periferica va ben aldilà della valutazione di soglia, richiedendo la stretta integrazione dei dati forniti dall’elettrofisiologia, la psicoacustica, la valutazione della percezione verbale. Tali dati dovranno a loro volta essere considerati in combinazione con i reperti forniti dalla genetica, la valutazione neurologica ed oculistica, la diagnostica per immagini.

La diagnosi audiologica di II livello mediante l'utilizzo delle metodiche elettrofisiologiche - l'intervento precoce

SANTARELLI, ROSAMARIA;CAMA, ELONA;SCIMEMI, PIETRO;ROSSI, ROBERTA;ARSLAN, EDOARDO
2009

Abstract

La registrazione dei potenziali evocati uditivi svolge un ruolo di primaria importanza nel fornire una stima della soglia uditiva nei soggetti non collaboranti. La diffusione di una maggiore consapevolezza nei confronti delle ipoacusie infantili con la conseguente implementazione delle metodologie di screening ha avuto come effetto un consistente incremento del numero di soggetti da sottoporre ad indagine diagnostica e, al tempo stesso, una consistente richiesta in termini di affidabilità delle metodiche obiettive utilizzate. E’ proprio nel termine “affidabilità” che nell’ultimo decennio si sono aperti gli spazi per una revisione del ruolo di esame finale dal punto di vista diagnostico, ruolo tradizionalmente attribuito alla registrazione dei potenziali evocati uditivi del tronco (Auditory Brainstem Response, ABR). Di fatto la registrazione dell’ABR fornisce una valutazione indiretta della funzionalità della periferia uditiva, configurandosi quindi non come modalità di accertamento della soglia ma come mezzo che ne fornisce unicamente una stima. In questa ottica, tutte le possibili variabili che entrano in gioco nel complicato rapporto tra strutturazione della risposta ABR e sensibilità del recettore periferico pregiudicano criticamente l’affidabilità della metodica nella stima della soglia uditiva. Anche nel caso della neuropatia uditiva, almeno nella sua forma tipica, l’ABR perde la sua affidabilità come indicatore di soglia per un difetto di sincronizzazione riguardante in questo caso la periferia uditiva. In realtà, in questo disordine la valutazione della funzionalità periferica va ben aldilà della valutazione di soglia, richiedendo la stretta integrazione dei dati forniti dall’elettrofisiologia, la psicoacustica, la valutazione della percezione verbale. Tali dati dovranno a loro volta essere considerati in combinazione con i reperti forniti dalla genetica, la valutazione neurologica ed oculistica, la diagnostica per immagini.
2009
Relazione ufficiale del XXXII Congresso Nazionale della Società Italiana di Audiologia e Foniatria
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