Il contributo intende discutere alcune questioni che si aprono tra bioetica e biodiritto rispetto alla sessualità. Questi temi integrati tra loro appartengono perlopiù alla riflessione religiosa, fortemente centrata sul progetto di disciplinazione morale e legislativa delle condotte sessuali, mentre il mondo laico pare invece affrontare la questione a partire dall’amministrazione normativa dell’intervento medico nella vita biologica, in cui viene inscritta anche la questione sessuale. L’articolo entra dunque entrare nel merito di questa dialettica, tenendo presente il ruolo giocato dal sapere scientifico-tecnologico nei cambiamenti nella storia umana rispetto alla gestione del corpo, riconoscendo in particolare che questo ha determinato grandi cambiamenti nella condizione sociale della donna e dei “diversi”, da sempre prigionieri delle dinamiche di “inferiorizzazione” derivanti dalle rappresentazioni dei ruoli sessuali socialmente condivise. Il corpo della donna o di chi è femminilizzato è infatti rappresentato, lungo la storia, in tutte le culture compresa quella occidentale, come strumento passivo funzionale per un verso al piacere maschile e per l’altro a una volontà di procreazione estrinseca che si impone come potere divino o come meccanismo della specie. Rispetto alla sessualità il confronto tra bioetica e biodiritto considera innanzitutto il corpo femminile per la sua disposizione alla riproduzione e il corpo di chi non si riconosce nel genere che la natura gli/le ha imposto.

Il problema della sessualità tra teonomia e autodeterminazione – dalla bioetica al biodiritto con una particolare attenzione alla violenza di genere

TESTONI, INES
2011

Abstract

Il contributo intende discutere alcune questioni che si aprono tra bioetica e biodiritto rispetto alla sessualità. Questi temi integrati tra loro appartengono perlopiù alla riflessione religiosa, fortemente centrata sul progetto di disciplinazione morale e legislativa delle condotte sessuali, mentre il mondo laico pare invece affrontare la questione a partire dall’amministrazione normativa dell’intervento medico nella vita biologica, in cui viene inscritta anche la questione sessuale. L’articolo entra dunque entrare nel merito di questa dialettica, tenendo presente il ruolo giocato dal sapere scientifico-tecnologico nei cambiamenti nella storia umana rispetto alla gestione del corpo, riconoscendo in particolare che questo ha determinato grandi cambiamenti nella condizione sociale della donna e dei “diversi”, da sempre prigionieri delle dinamiche di “inferiorizzazione” derivanti dalle rappresentazioni dei ruoli sessuali socialmente condivise. Il corpo della donna o di chi è femminilizzato è infatti rappresentato, lungo la storia, in tutte le culture compresa quella occidentale, come strumento passivo funzionale per un verso al piacere maschile e per l’altro a una volontà di procreazione estrinseca che si impone come potere divino o come meccanismo della specie. Rispetto alla sessualità il confronto tra bioetica e biodiritto considera innanzitutto il corpo femminile per la sua disposizione alla riproduzione e il corpo di chi non si riconosce nel genere che la natura gli/le ha imposto.
2011
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