L’attenta lettura delle principali cronache dell’epoca – l'abate Giuseppe Gennari, in primis, e poi Paolo Pengo e Girolamo Polcastro e altri personaggi più o meno noti, quali un paio di anonimi memorialisti, il poeta Felice Dianin e, non ultimo, il clinico medico Andrea Comparetti – ha consentito di costituire un ricco archivio di citazioni riguardanti il ventennale cantiere che portò alla costruzione dell’Ospitale Nuovo di Padova, oggi noto come “Giustinianeo”, dal nome del vescovo che ne ideò e favorì la realizzazione. Brani di cronache e di altri scritti che in un precedente lavoro ci è piaciuto definire "minimalisti", precisando però ora come allora che tale termine si riferisce allo stile e non certo ai contenuti. È pur vero che la maggior parte dei compilatori erano dei dilettanti, per lo più inesperti sia di architettura che di medicina, e che i testi sono per lo più tutt'altro che scientifici, eppure queste caratteristiche non inficiano né la varietà né, tantomeno, la validità dei fatti riportati che, nel caso specificano ci portano a poter ricostruire passo per passo tutte le principali fasi del cantiere, dalla scelta del progetto più adatto al trasferimento dei pazienti, avvenuto in una fredda mattina del marzo del 1798 quando, con un imponente corteo di padovani, i ricoverati dall’antico Ospedale di “San Francesco Grande” vennero trasferiti al Nuovo Ospitale degli infermi.

La Gran Fabrica del Nuovo Ospitale degli Infermi di Padova

RIPPA BONATI, MAURIZIO
2010

Abstract

L’attenta lettura delle principali cronache dell’epoca – l'abate Giuseppe Gennari, in primis, e poi Paolo Pengo e Girolamo Polcastro e altri personaggi più o meno noti, quali un paio di anonimi memorialisti, il poeta Felice Dianin e, non ultimo, il clinico medico Andrea Comparetti – ha consentito di costituire un ricco archivio di citazioni riguardanti il ventennale cantiere che portò alla costruzione dell’Ospitale Nuovo di Padova, oggi noto come “Giustinianeo”, dal nome del vescovo che ne ideò e favorì la realizzazione. Brani di cronache e di altri scritti che in un precedente lavoro ci è piaciuto definire "minimalisti", precisando però ora come allora che tale termine si riferisce allo stile e non certo ai contenuti. È pur vero che la maggior parte dei compilatori erano dei dilettanti, per lo più inesperti sia di architettura che di medicina, e che i testi sono per lo più tutt'altro che scientifici, eppure queste caratteristiche non inficiano né la varietà né, tantomeno, la validità dei fatti riportati che, nel caso specificano ci portano a poter ricostruire passo per passo tutte le principali fasi del cantiere, dalla scelta del progetto più adatto al trasferimento dei pazienti, avvenuto in una fredda mattina del marzo del 1798 quando, con un imponente corteo di padovani, i ricoverati dall’antico Ospedale di “San Francesco Grande” vennero trasferiti al Nuovo Ospitale degli infermi.
2010
I luoghi della cura. Studi e progetti per il nuovo ospedale e la Facoltà di Medicina della città di Padova
9788871157023
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