AGENESIA DEGLI INCISIVI LATERALI SUPERIORI: ALTERNATIVE TERAPEUTICHE FRA GIUDIZIO ESTETICO DEL PAZIENTE ED EVIDENZA SCIENTIFICA.

Introduzione e scopo del lavoro. Scopo del presente lavoro è di descrivere tre differenti alternative terapeutiche per il trattamento dell’agenesia degli incisivi laterali superiori e di analizzare le basi e le evidenze scientifiche di questi approcci terapeutici presenti in letteratura, con il giudizio estetico soggettivo del paziente, ultimo fruitore del trattamento stesso. Le alternative terapeutiche prese in considerazione sono state: la chiusura ortodontica degli spazi; l’apertura ortodontica degli spazi con riabilitazione protesica degli elementi agenesici con ponti ad incollaggio (Maryland Bridge); l’apertura ortodontica degli spazi con riabilitazione protesica degli elementi agenesici con corone singole cementate su impianti osteointegrati. Materiali e metodi. È stata eseguita una revisione della letteratura specialistica internazionale degli anni 1950 – 2007, utilizzando le parole chiave: “space opening in hypodontia”; “space closure in hypodontia”. È stata inoltre analizzata una casistica clinica di 12 casi, dei quali: 4 hanno previsto chiusura degli spazi per agenesia bilaterale; 4 apertura degli spazi con riabilitazione con ponti ad incollaggio; 4 hanno invece previsto l’inserimento di impianti ad osteointegrazione con allestimento di corone in metallo ceramica. Risultati. L’analisi della letteratura ha portato alla definizione di parametri diagnostici per l’indirizzo del clinico fra le diverse alternative terapeutiche, come pure alla definizione di criteri e parametri di successo estetico e ancor più funzionale delle riabilitazioni protesiche, anche a distanza. I risultati estetici del trattamento dei casi clinici è stato valutato mediante questionario. Discussione. La chiusura degli spazi è risultata indicata in soggetti con rapporti scheletrici tendenti alla classe II, con relazioni verticali iperdivergenti e rapporti trasversali nella norma, meglio se con discrepanza dento alveolare. L’apertura degli spazi è invece risultata indicata in casi con rapporti scheletrici tendenti alla classe III, ipodivergenti, rapporti trasversali diminuiti, meglio se senza discrepanza dento alveolare. I parametri estetici obiettivi e i giudizi dei pazienti, come pure la sopravvivenza nel tempo dei manufatti protesici sono stati riportati in una tabella sinottica. Conclusioni. La chiusura degli spazi agenesici degli incisivi superiori è la terapia di prima scelta quando i parametri scheletrici, occlusali e dentali siano appropriati e lo consentano. L’alternativa è l’apertura degli spazi. Tuttavia devono essere poste delle riserve sul costo biologico e sui risultati estetici a lungo termine delle riabilitazioni impianto supportate nel settore incisivo superiore, anche per la spesso difficile gestione dei tessuti parodontali.