Zeno, Gonzalo, Berto, Pin, Arturo, Useppe e tutti gli altri. L'infanzia rappresentata nella letteratura italiana del Novecento

Il saggio costituisce, con alcuni ritocchi, il testo della relazione al seminario di studi tenutosi presso la Rocca Malatestiana di Santarcangelo il 4 e 5 ottobre 2008 sul "ricordo d'infanzia" nelle letterature europee del Novecento. Mediante l'analisi dello "sguardo dal basso" in alcune opere italiane primo-novecentesche (di Svevo, Saba e Gadda) e dello "sguardo all'indietro" secondo-novecentesco (in testi di Calvino, Morante, Meneghello, Volponi) si tenta di utilizzare il tema dell'infanzia per ipotizzare due cesure: la prima è data dalla frustrazione dell'idea di unitarietà dell'io adulto conseguente alla diffusione della psicoanalisi; la seconda svolta, situabile a partire dalla fine degli anni Cinquanta, vale a dire dall'età del "miracolo" economico, è conseguente alla modernizzazione repentina e alla percezione nostalgica dell'infanzia come figura privata di un'età storica, colletiva, del tutto perduta.