INTRODUZIONE. L’Anoressia Infantile (AI; CD:0-3R, 2005) emerge tra 9 e 18 mesi di età, nella transizione all’alimentazione autonoma, quando le maggiori capacità sociali e l’assertività relazionale del bambino si esprimono anche nel contesto interattivo del pasto;il riconoscimento sensibile, da parte del caregivers, dei pattern di sperimentazione sostiene lo sviluppo della regolazione interna dei segnali di fame-sazietà e del processo di attaccamento-individuazione. Studi clinici evidenziano come nell’AI sono presenti pattern interattivi conflittuali madre-bambino durante il pasto, sintomo di problematiche nel processo di separazione-individuazione, dove il rifiuto oppositivo e il disimpegno del bambino si associano a comportamenti materni intrusivi-controllanti ( Ammaniti et al. 2010). Dati recenti stimolano ad analizzare le qualità delle interazioni triadiche nella psicopatologia dello sviluppo, per ottenere un focus allargato di osservazione, in cui la famiglia costituisce il fondamentale sistema di riferimento ( Simonelli et al. 2009).OBIETTIVI E METODOLOGIA. La ricerca studia il ruolo paterno nel sistema di caregiving madre-bambino e di co-patering e analiza in un campione di bambini con diagnosi di AI e nei loro genitori, confrontati con un gruppo di controllo, la qualità delle interazioni, proponendo l’adattamento del Lausanne Trilogue Play ( Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warney 1999) al contesto dell’alimentazione.RISULTATI. La valutazione delle interconnessioni tra pattern disfunzionali delle interazioni, modelli mentali di attaccamento, adattamento della coppia genitoriale orientato verso un modello di lettura globale dell’AI. CONCLUSIONI. Le implicazioni dello studio si riferiscono a un intervento che coinvolga i caregivers in un processo di cambiamento volto a promuovere la centralità delle funzioni genitoriali materne e paterne per un sano sviluppo del bambino.

Anoressia infantile e qualita’ delle interazioni triadiche nei contesti dell’alimentazione e del gioco.

SIMONELLI, ALESSANDRA;BIGHIN, MARA;
2011

Abstract

INTRODUZIONE. L’Anoressia Infantile (AI; CD:0-3R, 2005) emerge tra 9 e 18 mesi di età, nella transizione all’alimentazione autonoma, quando le maggiori capacità sociali e l’assertività relazionale del bambino si esprimono anche nel contesto interattivo del pasto;il riconoscimento sensibile, da parte del caregivers, dei pattern di sperimentazione sostiene lo sviluppo della regolazione interna dei segnali di fame-sazietà e del processo di attaccamento-individuazione. Studi clinici evidenziano come nell’AI sono presenti pattern interattivi conflittuali madre-bambino durante il pasto, sintomo di problematiche nel processo di separazione-individuazione, dove il rifiuto oppositivo e il disimpegno del bambino si associano a comportamenti materni intrusivi-controllanti ( Ammaniti et al. 2010). Dati recenti stimolano ad analizzare le qualità delle interazioni triadiche nella psicopatologia dello sviluppo, per ottenere un focus allargato di osservazione, in cui la famiglia costituisce il fondamentale sistema di riferimento ( Simonelli et al. 2009).OBIETTIVI E METODOLOGIA. La ricerca studia il ruolo paterno nel sistema di caregiving madre-bambino e di co-patering e analiza in un campione di bambini con diagnosi di AI e nei loro genitori, confrontati con un gruppo di controllo, la qualità delle interazioni, proponendo l’adattamento del Lausanne Trilogue Play ( Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warney 1999) al contesto dell’alimentazione.RISULTATI. La valutazione delle interconnessioni tra pattern disfunzionali delle interazioni, modelli mentali di attaccamento, adattamento della coppia genitoriale orientato verso un modello di lettura globale dell’AI. CONCLUSIONI. Le implicazioni dello studio si riferiscono a un intervento che coinvolga i caregivers in un processo di cambiamento volto a promuovere la centralità delle funzioni genitoriali materne e paterne per un sano sviluppo del bambino.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2501054
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