Gli Autori presentano i risultati di uno studio prospettico condotto sull'utenza dell'ambulatorio della Clinica Pediatrica di Padova. L'analisi dei dati così ottenuti evidenzia che l'ambulatorio studiato è composto da 2 servizi dissimili tra loro per tipo di utenza e qualità di prestazioni erogate. Il primo, ambulatorio di pediatria generale, è utilizzato da un'utenza locale che si rivolge alla Clinica Pediatrica in prima istanza e spesso per quesiti di tipo consultoriale. Per le sue caratteristiche questo tipo di attività può essere considerata come indicatore inverso di una buona pediatria territoriale e di integrazione ospedale-territorio ed è destinata in prospettiva a ridursi vistosamente. Le funzioni di controllo dei dimessi e di consulenza per problema di media entità svolte anch'esse da questo servizio generale, sono invece proprie di ogni ambulatorio ospedaliero con piccolo o medio bacvino di utenza e dovrebbero essere incentivate, grazie anche alla dotazione di semplici presidi diagnostici. Il secondo tipo di servizio, costituito dagli ambulatori specialistici, è caratterizzato da un'utenza ad ampio respiro territoriale, equamente distribuita in tutta la fascia d'età pediatrica, generalmente inviata da altre strutture e con patologie frequentemente complesse e a decorso cronico. Questi paramentri definiscono un servizio che deve essere accentrato in pochi poli a funzione regionale. La proliferazione indiscriminata di simili servizi in molti ospedali, specie se associati ad altri tipo ospedale di giorno, non pare invece giustificata nè conveniente.

L'Ambulatorio ospedaliero, nuove prospettive di utilizzo

FACCHIN, PAOLA;
1985

Abstract

Gli Autori presentano i risultati di uno studio prospettico condotto sull'utenza dell'ambulatorio della Clinica Pediatrica di Padova. L'analisi dei dati così ottenuti evidenzia che l'ambulatorio studiato è composto da 2 servizi dissimili tra loro per tipo di utenza e qualità di prestazioni erogate. Il primo, ambulatorio di pediatria generale, è utilizzato da un'utenza locale che si rivolge alla Clinica Pediatrica in prima istanza e spesso per quesiti di tipo consultoriale. Per le sue caratteristiche questo tipo di attività può essere considerata come indicatore inverso di una buona pediatria territoriale e di integrazione ospedale-territorio ed è destinata in prospettiva a ridursi vistosamente. Le funzioni di controllo dei dimessi e di consulenza per problema di media entità svolte anch'esse da questo servizio generale, sono invece proprie di ogni ambulatorio ospedaliero con piccolo o medio bacvino di utenza e dovrebbero essere incentivate, grazie anche alla dotazione di semplici presidi diagnostici. Il secondo tipo di servizio, costituito dagli ambulatori specialistici, è caratterizzato da un'utenza ad ampio respiro territoriale, equamente distribuita in tutta la fascia d'età pediatrica, generalmente inviata da altre strutture e con patologie frequentemente complesse e a decorso cronico. Questi paramentri definiscono un servizio che deve essere accentrato in pochi poli a funzione regionale. La proliferazione indiscriminata di simili servizi in molti ospedali, specie se associati ad altri tipo ospedale di giorno, non pare invece giustificata nè conveniente.
1985
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