SOMMARIO: I. AZIONI DI CLASSE E AZIONI COLLETTIVE NEL PANORAMA COMPARATISTICO - I.1 La recezione delle azioni di classe nell’ordinamento italiano: cenni introduttivi. - I.2 Il modello originario delle class actions: la normativa federale degli U.S.A. - I.3 Le soluzioni apprestate da alcuni ordinamenti dell’America latina e dell’Europa: i c.d. modelli “tenui” di tutela contro gli illeciti di massa. Il ritardo del legislatore comunitario nell’auspicato processo di uniformazione della disciplina del collective redress. - II. IL FATICOSO PERCORSO DI AVVICINAMENTO DEL LEGISLATORE ITALIANO ALL’AZIONE DI CLASSE - II.1 I primi passi del Parlamento per la regolamentazione dell’azione collettiva risarcitoria: le proposte nn. 3838 e 3839; il progetto unificato n. 3058 del Senato. - II.2 L’introduzione dell’art. 140-bis nel codice del consumo ad opera della legge finanziaria per il 2008: i dubbi sulla struttura e sulla disciplina dell’azione collettiva risarcitoria. - II.3 La nuova versione della norma dopo la l. n. 99/2009: il sicuro approdo all’azione di classe: le modifiche apportate dal c.d. d.l. liberalizzazioni. - III. L’AMBITO OPERATIVO DELLA NUOVA AZIONE DI CLASSE RISARCITORIA E RESTITUTORIA - III.1 La querelle sull’assunta “retroattività” del nuovo rimedio nella l. n. 244/2007 e la parziale “irretroattività” disposta dalla disciplina transitoria della l. n. 99/2009. - III.2 Le situazioni soggettive individuali tutelabili per il tramite dell’azione ex art. 140 bis cod. cons. - III.3 Il coordinamento dell’art. 140-bis cod. cons. con le normative speciali in materia di: servizi bancari, assicurativi e di intermediazione finanziaria; telecomunicazioni; servizi pubblici. - IV. LA LEGITTIMAZIONE A PROMUOVERE L’AZIONE DI CLASSE E LE ADESIONI DEI SINGOLI CONSUMATORI/UTENTI - IV.1 L’esperibilità dell’azione da parte di ciascun componente la classe; il ruolo normativamente sfuggente delle associazioni e dei comitati. - IV.2 I corollari del sistema di opt-in. - IV.3 (Segue) A) L’adesione come atto di perseguimento della tutela giurisdizionale del diritto del singolo consumatore/utente strutturalmente diverso dalla domanda giudiziale: gli aderenti, pur assoggettati al giudicato collettivo, non sono parti del processo di classe, ove si fanno volontariamente “sostituire” dal proponente l’azione, ma non c’è litisconsorzio necessario né possibile né aggregato. - IV.4 (Segue) B) Linee ricostruttive del contratto sotteso all’adesione del consumatore/utente alla luce degli effetti sostanziali e processuali ad esso ricollegati. - V. I PRESUPPOSTI PROCESSUALI E LE CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ SPECIALI DELL’AZIONE DI CLASSE - V.1 Le questioni di competenza e giurisdizione sulla domanda collettiva. - V.2 La verifica preliminare sull’ammissibilità della domanda di classe: a) i presupposti e la funzione del “filtro”: quanto avvicinamento alla certification? - V.3 (Segue) b) Gli effetti dell’ordinanza di rigetto e i contenuti dell’ordinanza di ammissibilità della domanda. - VI. IL “CONCORSO” TRA PIÙ AZIONI DI CLASSE E TRA L’AZIONE RISARCITORIA DI CLASSE E ALTRI RIMEDI GIUSTIZIALI INDIVIDUALI E COLLETTIVI - VI.1 Il “concorso” di più azioni di classe fondate sulla medesima causa petendi. - VI.2 Il coordinamento tra le cause individuali promosse dai singoli consumatori/utenti e il processo di classe. - VI.3 Il concorso tra l’azione di classe e altri rimedi giustiziali collettivi. - VII. LA TRATTAZIONE E L’ISTRUZIONE DELLA CAUSA DI CLASSE. IPOTESI DI TUTELA CAUTELARE. - VII.1 La struttura intrinsecamente complessa della lite di classe rende inopportuno il cumulo con altre cause: la tendenziale inammissibilità delle domande riconvenzionali e delle chiamate in causa di terzi nel processo ex art. 140-bis cod. cons. - VII.2 Il prosieguo del procedimento dopo l’ordinanza di ammissibilità della domanda: la trattazione e l’istruzione della causa di classe. - VII.3 La tutela cautelare utilmente esperibile in relazione all’azione di classe. - VIII. LA DECISIONE DI PRIME CURE E LA COMPOSIZIONE CONCILIATIVA DELLA LITE DI CLASSE - VIII.1 I possibili contenuti e l’efficacia di accertamento della sentenza emessa al termine del processo di primo grado ex art. 140-bis cod. cons. - VIII.2 L’efficacia esecutiva e l’esecuzione della condanna (piena) della parte convenuta. - VIII.3 L’occasione perduta in ordine alla regolamentazione delle spese. - VIII.4 La transazione della lite di classe. - VIII.5 L’impugnazione della sentenza di classe. - IX. L’AZIONE COLLETTIVA PER STIMOLARE L’EFFICIENZA DELLE AMMINISTRAZIONI E DEI CONCESSIONARI DI SERVIZI PUBBLICI - IX.1 Il ricorso al giudice amministrativo per la tutela dell’interesse collettivo all’efficienza della P.A. e dei concessionari nell’erogazione dei servizi pubblici. - IX.2 I presupposti del ricorso al g.a. per l’emanazione degli atti amministrativi generali obbligatori o per il rispetto degli standards qualitativi/economici nell’erogazione del servizio pubblico. - IX.3 Le regole procedimentali; la decisione del giudice amministrativo e la sua “esecuzione”.

L'azione di classe ex art. 140-bis cod. cons. Lineamenti processuali

ZUFFI, BEATRICE
2012

Abstract

SOMMARIO: I. AZIONI DI CLASSE E AZIONI COLLETTIVE NEL PANORAMA COMPARATISTICO - I.1 La recezione delle azioni di classe nell’ordinamento italiano: cenni introduttivi. - I.2 Il modello originario delle class actions: la normativa federale degli U.S.A. - I.3 Le soluzioni apprestate da alcuni ordinamenti dell’America latina e dell’Europa: i c.d. modelli “tenui” di tutela contro gli illeciti di massa. Il ritardo del legislatore comunitario nell’auspicato processo di uniformazione della disciplina del collective redress. - II. IL FATICOSO PERCORSO DI AVVICINAMENTO DEL LEGISLATORE ITALIANO ALL’AZIONE DI CLASSE - II.1 I primi passi del Parlamento per la regolamentazione dell’azione collettiva risarcitoria: le proposte nn. 3838 e 3839; il progetto unificato n. 3058 del Senato. - II.2 L’introduzione dell’art. 140-bis nel codice del consumo ad opera della legge finanziaria per il 2008: i dubbi sulla struttura e sulla disciplina dell’azione collettiva risarcitoria. - II.3 La nuova versione della norma dopo la l. n. 99/2009: il sicuro approdo all’azione di classe: le modifiche apportate dal c.d. d.l. liberalizzazioni. - III. L’AMBITO OPERATIVO DELLA NUOVA AZIONE DI CLASSE RISARCITORIA E RESTITUTORIA - III.1 La querelle sull’assunta “retroattività” del nuovo rimedio nella l. n. 244/2007 e la parziale “irretroattività” disposta dalla disciplina transitoria della l. n. 99/2009. - III.2 Le situazioni soggettive individuali tutelabili per il tramite dell’azione ex art. 140 bis cod. cons. - III.3 Il coordinamento dell’art. 140-bis cod. cons. con le normative speciali in materia di: servizi bancari, assicurativi e di intermediazione finanziaria; telecomunicazioni; servizi pubblici. - IV. LA LEGITTIMAZIONE A PROMUOVERE L’AZIONE DI CLASSE E LE ADESIONI DEI SINGOLI CONSUMATORI/UTENTI - IV.1 L’esperibilità dell’azione da parte di ciascun componente la classe; il ruolo normativamente sfuggente delle associazioni e dei comitati. - IV.2 I corollari del sistema di opt-in. - IV.3 (Segue) A) L’adesione come atto di perseguimento della tutela giurisdizionale del diritto del singolo consumatore/utente strutturalmente diverso dalla domanda giudiziale: gli aderenti, pur assoggettati al giudicato collettivo, non sono parti del processo di classe, ove si fanno volontariamente “sostituire” dal proponente l’azione, ma non c’è litisconsorzio necessario né possibile né aggregato. - IV.4 (Segue) B) Linee ricostruttive del contratto sotteso all’adesione del consumatore/utente alla luce degli effetti sostanziali e processuali ad esso ricollegati. - V. I PRESUPPOSTI PROCESSUALI E LE CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ SPECIALI DELL’AZIONE DI CLASSE - V.1 Le questioni di competenza e giurisdizione sulla domanda collettiva. - V.2 La verifica preliminare sull’ammissibilità della domanda di classe: a) i presupposti e la funzione del “filtro”: quanto avvicinamento alla certification? - V.3 (Segue) b) Gli effetti dell’ordinanza di rigetto e i contenuti dell’ordinanza di ammissibilità della domanda. - VI. IL “CONCORSO” TRA PIÙ AZIONI DI CLASSE E TRA L’AZIONE RISARCITORIA DI CLASSE E ALTRI RIMEDI GIUSTIZIALI INDIVIDUALI E COLLETTIVI - VI.1 Il “concorso” di più azioni di classe fondate sulla medesima causa petendi. - VI.2 Il coordinamento tra le cause individuali promosse dai singoli consumatori/utenti e il processo di classe. - VI.3 Il concorso tra l’azione di classe e altri rimedi giustiziali collettivi. - VII. LA TRATTAZIONE E L’ISTRUZIONE DELLA CAUSA DI CLASSE. IPOTESI DI TUTELA CAUTELARE. - VII.1 La struttura intrinsecamente complessa della lite di classe rende inopportuno il cumulo con altre cause: la tendenziale inammissibilità delle domande riconvenzionali e delle chiamate in causa di terzi nel processo ex art. 140-bis cod. cons. - VII.2 Il prosieguo del procedimento dopo l’ordinanza di ammissibilità della domanda: la trattazione e l’istruzione della causa di classe. - VII.3 La tutela cautelare utilmente esperibile in relazione all’azione di classe. - VIII. LA DECISIONE DI PRIME CURE E LA COMPOSIZIONE CONCILIATIVA DELLA LITE DI CLASSE - VIII.1 I possibili contenuti e l’efficacia di accertamento della sentenza emessa al termine del processo di primo grado ex art. 140-bis cod. cons. - VIII.2 L’efficacia esecutiva e l’esecuzione della condanna (piena) della parte convenuta. - VIII.3 L’occasione perduta in ordine alla regolamentazione delle spese. - VIII.4 La transazione della lite di classe. - VIII.5 L’impugnazione della sentenza di classe. - IX. L’AZIONE COLLETTIVA PER STIMOLARE L’EFFICIENZA DELLE AMMINISTRAZIONI E DEI CONCESSIONARI DI SERVIZI PUBBLICI - IX.1 Il ricorso al giudice amministrativo per la tutela dell’interesse collettivo all’efficienza della P.A. e dei concessionari nell’erogazione dei servizi pubblici. - IX.2 I presupposti del ricorso al g.a. per l’emanazione degli atti amministrativi generali obbligatori o per il rispetto degli standards qualitativi/economici nell’erogazione del servizio pubblico. - IX.3 Le regole procedimentali; la decisione del giudice amministrativo e la sua “esecuzione”.
2012
9788813312824
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