Esperienze religiose negate nel tardo Seicento: il parroco e le devote di Alano fra vescovo e comunità rurale

La miniera archivistica costituita dagli imponenti atti delle visite pastorali del vescovo G. Barbarigo ha consentito di far affiorare e ricostruire nel tempo, lungo il ventennio 1674-1694, una vicenda sotto vari aspetti interessante, coinvolgente una comunità rurale del Veneto pedemontano, il suo parroco intraprendente e incline a ritenersi divinamente ispirato, un gruppo di donne devote a lui legate e da lui introdotte nelle vie dell’abbandono mistico. La storia narrata, con i risvolti e gli esiti che ebbe, a seguito dei reiterati interventi proscrittivi da parte del vescovo, in sinergia con le autorità civili veneziane, è stata letta in funzione di molteplici questioni che concorre a chiarire, fra le quali spicca in primo piano quella della pervasiva diffusione delle esperienze mistiche e del loro esser ricondotte nell’alveo del quietismo, oggetto di una precoce allarmata reazione da parte del vescovo Barbarigo.