La proposta riguarda l’esperienza architettonica del molo (pier) nella dimensione turistico-ricettiva che lo contraddistingue. Nato come struttura sospesa sull’acqua con mero valore funzionale, il molo è destinato ad esprimere nel tempo la sua vocazione ludico-ricreativa soprattutto nelle coste balneari inglesi e americane del diciannovesimo secolo. All’originaria caratterizzazione funzionale legata al ruolo di semplice struttura per l’attracco navi, per lo scarico e carico merci o persone, si sovraporrà in modo progressivo un valore inedito con la trasformazione in vero e proprio organismo architettonico, come nel celebre esempio di Brighton. Sul molo, organizzate lungo il percorso pubblico, vera e propria promenade architecturale, si dispongono in sequenza spaziale strutture leggere dal carattere frivolo e giocoso, fino ad arrivare ad includere padiglioni per sale da concerto e sale da teatro pensati per attirare, intrattenere e divertire, proponendo alla specializzazione ludica un’alternativa culturale. L’immagine evocativa di uno stile di vita gaio ed effimero viene incarnata da una struttura architettonica leggera, che non rinuncia a rivelare anche una dimensione monumentale per la ricercata forma unitaria. Destinato ad assumere proporzioni, forme, dimensioni e specializzazioni diverse che ne testimoniano la fortuna anche nel ventesimo secolo, tale modello diventerà un tipo esportabile nelle località turistico-balneari, proponendo un’ipotesi innovativa alla ricezione turistica con ulteriori significativi possibili sviluppi sui quali in particolare si soffermerà il contributo. Modificando con la sua presenza l’aspetto del paesaggio lungo il litorale costiero, sospeso al limite tra cielo e acqua, esprime simbolicamente anche l’anima profonda delle località marine segnate nello spirito dalla voce nostalgica dell’infinito mare.

Nuove prospettive per un tipo edilizio antico. Il molo come luogo di aggregazione e divertimento.

PIETROGRANDE, ENRICO;DALLA CANEVA A.
2012

Abstract

La proposta riguarda l’esperienza architettonica del molo (pier) nella dimensione turistico-ricettiva che lo contraddistingue. Nato come struttura sospesa sull’acqua con mero valore funzionale, il molo è destinato ad esprimere nel tempo la sua vocazione ludico-ricreativa soprattutto nelle coste balneari inglesi e americane del diciannovesimo secolo. All’originaria caratterizzazione funzionale legata al ruolo di semplice struttura per l’attracco navi, per lo scarico e carico merci o persone, si sovraporrà in modo progressivo un valore inedito con la trasformazione in vero e proprio organismo architettonico, come nel celebre esempio di Brighton. Sul molo, organizzate lungo il percorso pubblico, vera e propria promenade architecturale, si dispongono in sequenza spaziale strutture leggere dal carattere frivolo e giocoso, fino ad arrivare ad includere padiglioni per sale da concerto e sale da teatro pensati per attirare, intrattenere e divertire, proponendo alla specializzazione ludica un’alternativa culturale. L’immagine evocativa di uno stile di vita gaio ed effimero viene incarnata da una struttura architettonica leggera, che non rinuncia a rivelare anche una dimensione monumentale per la ricercata forma unitaria. Destinato ad assumere proporzioni, forme, dimensioni e specializzazioni diverse che ne testimoniano la fortuna anche nel ventesimo secolo, tale modello diventerà un tipo esportabile nelle località turistico-balneari, proponendo un’ipotesi innovativa alla ricezione turistica con ulteriori significativi possibili sviluppi sui quali in particolare si soffermerà il contributo. Modificando con la sua presenza l’aspetto del paesaggio lungo il litorale costiero, sospeso al limite tra cielo e acqua, esprime simbolicamente anche l’anima profonda delle località marine segnate nello spirito dalla voce nostalgica dell’infinito mare.
2012
Milano Marittima 100. Paesaggi e architetture per il turismo balneare
Milano Marittima 100. Paesaggi e architetture per il turismo balneare
9788861598232
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