Nel complesso quadro delle discussioni cinquecentesche sul genere epico, Giraldi sembra collocarsi nell’area eterodossa dei teorici del romanzo cavalleresco e dei cultori del Furioso ariostesco. Interpretare i suoi Discorsi intorno al comporre de i romanzi come codificazione della prassi poetica quattro-cinquecentesca è tuttavia solo la più appariscente ma non l’unica chiave di lettura del trattato. Il presunto modernismo giraldiano affonda infatti in una concezione della letteratura gravata dalla presenza egemone di connotazioni etico-ideologiche già controriformistiche.

Proposte per una lettura dei «Discorsi intorno al comporre de i Romanzi di G.B. Giraldi Cinzio

RASI, DONATELLA
1987

Abstract

Nel complesso quadro delle discussioni cinquecentesche sul genere epico, Giraldi sembra collocarsi nell’area eterodossa dei teorici del romanzo cavalleresco e dei cultori del Furioso ariostesco. Interpretare i suoi Discorsi intorno al comporre de i romanzi come codificazione della prassi poetica quattro-cinquecentesca è tuttavia solo la più appariscente ma non l’unica chiave di lettura del trattato. Il presunto modernismo giraldiano affonda infatti in una concezione della letteratura gravata dalla presenza egemone di connotazioni etico-ideologiche già controriformistiche.
1987
Studi in onore di V. Zaccaria
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