Le permanenze storico-ambientali (PSA) è termine alquanto generico che merita un approfondimento e un chiarimento sia sotto il profilo dei contenuti che delle definizioni. Il contributo apre con una breve premessa in tal senso, nel tentativo di precisare i caratteri di definizione e di efficacia strumentale che questi possono rappresentare nella individuazione/narrazione nei complessi processi di costruzione del territorio e nel paesaggio. Detta premessa cercherà sinteticamente anche di far chiarezza (se pur sommaria e parziale) su elementi nominalistici che purtroppo troppo spesso (anche nella disciplina) vengono utilizzati in maniera impropria e non pertinente, quali: territorio, ambiente e paesaggio. Evidentemente, come in tanti altri casi, vi è forse la necessità di una dichiarazione ipotetica del tutto propedeutica, al fine di porre a confronto tesi ed assunti anche diversi, ma che però cerchino (e si costringano) di usare un linguaggio “abbastanza” comune e condivisibile. La parte centrale del contributo cercherà di chiarire la metodologia da tempo utilizzata nei processi di analisi territoriale, dall’autore e dai suoi gruppi di ricerca, per l’individuazione dei sistemi (o delle reti, con termine più moderno) di PSA, in qualità di elementi strutturanti il processo di costruzione del territorio in primo luogo, ma anche di formazione di “paesaggi” e di “relazioni ambientali”. Verrà esposta sinteticamente la metodologia di indagine analitica generale, che come detto, vuole avere il compito di individuare quei possibili sistemi territoriali che possano avere gradi di lettura e di coerenza “strutturale” in termini di area vasta, oltre ai propri evidenti e prioritari caratteri, e valori specifici e locali, che questi rappresentano. Il fine operativo è chiaramente quello di dare contenuti conoscitivi adeguatamente completi e articolati, nella materia specifica, che possano rappresentare elementi di sicuro valore per gli atti ed i processi di pianificazione e di progettazione territoriale, ambientale e paesaggistica. Verrà illustrata brevemente una semplice esemplificazione a supporto, al fine di evidenziare la potenzialità e i gradi di operatività della metodologia di analisi proposta.

Le permanenze storico-ambientali nel processo di costruzione del territorio e del paesaggio

BOSCHETTO, PASQUALINO
2006

Abstract

Le permanenze storico-ambientali (PSA) è termine alquanto generico che merita un approfondimento e un chiarimento sia sotto il profilo dei contenuti che delle definizioni. Il contributo apre con una breve premessa in tal senso, nel tentativo di precisare i caratteri di definizione e di efficacia strumentale che questi possono rappresentare nella individuazione/narrazione nei complessi processi di costruzione del territorio e nel paesaggio. Detta premessa cercherà sinteticamente anche di far chiarezza (se pur sommaria e parziale) su elementi nominalistici che purtroppo troppo spesso (anche nella disciplina) vengono utilizzati in maniera impropria e non pertinente, quali: territorio, ambiente e paesaggio. Evidentemente, come in tanti altri casi, vi è forse la necessità di una dichiarazione ipotetica del tutto propedeutica, al fine di porre a confronto tesi ed assunti anche diversi, ma che però cerchino (e si costringano) di usare un linguaggio “abbastanza” comune e condivisibile. La parte centrale del contributo cercherà di chiarire la metodologia da tempo utilizzata nei processi di analisi territoriale, dall’autore e dai suoi gruppi di ricerca, per l’individuazione dei sistemi (o delle reti, con termine più moderno) di PSA, in qualità di elementi strutturanti il processo di costruzione del territorio in primo luogo, ma anche di formazione di “paesaggi” e di “relazioni ambientali”. Verrà esposta sinteticamente la metodologia di indagine analitica generale, che come detto, vuole avere il compito di individuare quei possibili sistemi territoriali che possano avere gradi di lettura e di coerenza “strutturale” in termini di area vasta, oltre ai propri evidenti e prioritari caratteri, e valori specifici e locali, che questi rappresentano. Il fine operativo è chiaramente quello di dare contenuti conoscitivi adeguatamente completi e articolati, nella materia specifica, che possano rappresentare elementi di sicuro valore per gli atti ed i processi di pianificazione e di progettazione territoriale, ambientale e paesaggistica. Verrà illustrata brevemente una semplice esemplificazione a supporto, al fine di evidenziare la potenzialità e i gradi di operatività della metodologia di analisi proposta.
2006
Rarità, utilità e bellezza nell'evoluzione sostenibile del mosaico paesistico-culturale
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