Viene recensito il romanzo di Camon "Mai visti sole e luna" (Garzanti, 1994) che chiude, come epilogo, il "ciclo degli ultimi" aperto con "Il quinto stato" nel 1970. Nelle zone della sua narrativa meno abitate dall'indulgenza elegiaca, Camon muove verso un "uso storiografico della letteratura" (Enzensberger) che pone la storia al cospetto dei detriti e degli scarti rimossi dai vincitori. L'irruzione cruenta dei tedeschi nell'universo contadino è in tal modo figura di un genocidio più duraturo, di dimensioni antropologiche e politiche.

Figure del represso nell'ultimo Camon

ZINATO, EMANUELE
1994

Abstract

Viene recensito il romanzo di Camon "Mai visti sole e luna" (Garzanti, 1994) che chiude, come epilogo, il "ciclo degli ultimi" aperto con "Il quinto stato" nel 1970. Nelle zone della sua narrativa meno abitate dall'indulgenza elegiaca, Camon muove verso un "uso storiografico della letteratura" (Enzensberger) che pone la storia al cospetto dei detriti e degli scarti rimossi dai vincitori. L'irruzione cruenta dei tedeschi nell'universo contadino è in tal modo figura di un genocidio più duraturo, di dimensioni antropologiche e politiche.
1994
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