Nel corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, il tirocinio, nell’interazione strategica con le attività di laboratorio, rappresenta lo snodo centrale di una formazione che riconosce quale obiettivo prioritario l’esercizio della professione docente. Una definizione aggiornata e prospettica del tirocinio richiede un cambiamento concettuale dei paradigmi secondo i quali esso è stato diffusamente interpretato. Nel tentativo di semplificare la complessità dell’esperienza, si è indotti a definirlo come “traduzione di teorie in pratica”, ossia semplice applicazione di saperi formalizzati e astratti appresi in ambito accademico, alla quotidianità dell’insegnare. Per introdurre una prospettiva più avvincente è opportuno condividere una definizione generale di tirocinio più dinamica e meno esecutiva, per farne poi scaturire la densità di significati e di implicazioni. Il progetto di tirocinio elaborato per il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Padova prevede nei quattro anni del curricolo formativo diversi tipi di attività: l’orientamento al curricolo, l’osservazione dell’organizzazione scolastica, osservazione partecipante dei contesti classe, progettazione e realizzazione di unità di insegnamento. Nel loro insieme, tali attività sono finalizzate alla graduale acquisizione di conoscenze, competenze e pratiche dell’insegnare da parte dello studente principiante. Affinchè egli possa maturare il complesso dei saperi implicati nella professione docente, si rende necessario il ricorso a una metodologia per il tirocinio che superi sia il modello trasmissivo, sia quello a carattere applicativo. Le buone pratiche illustrate dall'articolo e il loro confronto con le buone pratiche attivate in altri Paesi Europei intendono fornire un contributo in tale direzione.

Le buone pratiche della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Padova-Italia

CISOTTO, LERIDA
2007

Abstract

Nel corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, il tirocinio, nell’interazione strategica con le attività di laboratorio, rappresenta lo snodo centrale di una formazione che riconosce quale obiettivo prioritario l’esercizio della professione docente. Una definizione aggiornata e prospettica del tirocinio richiede un cambiamento concettuale dei paradigmi secondo i quali esso è stato diffusamente interpretato. Nel tentativo di semplificare la complessità dell’esperienza, si è indotti a definirlo come “traduzione di teorie in pratica”, ossia semplice applicazione di saperi formalizzati e astratti appresi in ambito accademico, alla quotidianità dell’insegnare. Per introdurre una prospettiva più avvincente è opportuno condividere una definizione generale di tirocinio più dinamica e meno esecutiva, per farne poi scaturire la densità di significati e di implicazioni. Il progetto di tirocinio elaborato per il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Padova prevede nei quattro anni del curricolo formativo diversi tipi di attività: l’orientamento al curricolo, l’osservazione dell’organizzazione scolastica, osservazione partecipante dei contesti classe, progettazione e realizzazione di unità di insegnamento. Nel loro insieme, tali attività sono finalizzate alla graduale acquisizione di conoscenze, competenze e pratiche dell’insegnare da parte dello studente principiante. Affinchè egli possa maturare il complesso dei saperi implicati nella professione docente, si rende necessario il ricorso a una metodologia per il tirocinio che superi sia il modello trasmissivo, sia quello a carattere applicativo. Le buone pratiche illustrate dall'articolo e il loro confronto con le buone pratiche attivate in altri Paesi Europei intendono fornire un contributo in tale direzione.
2007
La formation initiale des enseignants en Europe. Curricola et bonnes pratiques. Progetto Socrates- Comenius 2.1
9788882325459
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