La cronaca processuale delle cd. “Vele” di Punta Perotti in Bari addiviene ad epilogo, con la sentenza della Corte EDU 10.05.2012, nella causa Sud Fondi S.r.l. et al. contro Italia. Gli imputati di una contestata lottizzazione abusiva, irre- vocabilmente assolti perché il fatto non costituisce reato dalla Corte di Cassazione, avevano comunque subito la confisca urbanistica di tutti i terreni illegittimamente lottizzati, in forza di un disposto normativo ritenuto prescrittivo di una sanzione am- ministrativa anomala – non penale – accessoria, applicabile anche in conseguenza di una sentenza di assoluzione. La Corte EDU, adìta dagli assolti/confiscati, con una prima sentenza del 2007, si pronunzia positivamente sulla ricevibilità del ri- corso. Con una seconda sentenza, fondamentale, del 2009, stabilisce che la confisca in esame si era tradotta in una sanzione penale arbitraria, in violazione dell’art. 7 CEDU, oltreché dell’art. 1 Prot. 1 alla CEDU, per illecita ed arbitraria interferenza del pubblico potere nel diritto al godimento ed al rispetto dei beni privati. Con l’ul- tima decisione, la già citata sentenza del 10.05.2012, la Corte EDU condanna infine il Governo ad un indennizzo a favore dei ricorrenti di oltre quarantanove milioni di €uro. Tale vicenda assume i tratti paradigmatici della necessità di una nuova com- prensione della nozione positiva della pena vigente nel nostro diritto sanzionatorio.
Il declino dell’autosufficienza sanzionatoria dello Stato: la nuova nozione positiva di pena nel diritto della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
BERARDI, ALBERTO
2012
Abstract
La cronaca processuale delle cd. “Vele” di Punta Perotti in Bari addiviene ad epilogo, con la sentenza della Corte EDU 10.05.2012, nella causa Sud Fondi S.r.l. et al. contro Italia. Gli imputati di una contestata lottizzazione abusiva, irre- vocabilmente assolti perché il fatto non costituisce reato dalla Corte di Cassazione, avevano comunque subito la confisca urbanistica di tutti i terreni illegittimamente lottizzati, in forza di un disposto normativo ritenuto prescrittivo di una sanzione am- ministrativa anomala – non penale – accessoria, applicabile anche in conseguenza di una sentenza di assoluzione. La Corte EDU, adìta dagli assolti/confiscati, con una prima sentenza del 2007, si pronunzia positivamente sulla ricevibilità del ri- corso. Con una seconda sentenza, fondamentale, del 2009, stabilisce che la confisca in esame si era tradotta in una sanzione penale arbitraria, in violazione dell’art. 7 CEDU, oltreché dell’art. 1 Prot. 1 alla CEDU, per illecita ed arbitraria interferenza del pubblico potere nel diritto al godimento ed al rispetto dei beni privati. Con l’ul- tima decisione, la già citata sentenza del 10.05.2012, la Corte EDU condanna infine il Governo ad un indennizzo a favore dei ricorrenti di oltre quarantanove milioni di €uro. Tale vicenda assume i tratti paradigmatici della necessità di una nuova com- prensione della nozione positiva della pena vigente nel nostro diritto sanzionatorio.Pubblicazioni consigliate
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