Generi e codici nei riusi della Giunta. Sui Cinque Canti di Camillo Camilli

Il contributo analizza il rapporto stabilito con la "Liberata" dalla "giunta" dei "Cinque Canti" operata da Camillo Camilli nel 1583 (Venezia, Francsco de' Franceschi): a due anni dalla princeps, prima testimonianza della plurima e contraddittoria modalità di ricezione dell' "opus" tassiano presso i contemporanei. La scrivente mette in luce la moralizzante riscrittura di generi e codici della "Gerusalemme" elaborata dal poligrafo senese, le forme diverse della riconversione dell'epica in elegia da lui prodotta, il recupero, da lui realizzato, della tradizione cortese, del romanzo ariostesco e della sua stessa postuma "giunta" ("Furioso", Casa di Aldo 1545). Al suo vario dominio si ascrive il tilolo stesso dell'opera del Camilli. La scrivente mette altresì in luce, con l'astuto calcolo editoriale ad essa preposto, la multiforme riscrittura secentesca di temi e personaggi tassiani da essa avviata, protratta, in Italia e in Europa, ben oltre le soglie del Seicento.