Lo studio analizza gli scritti che un vivace animatore e interprete delle avanguardie, Ricciotto Canudo (Gioia del Colle, 1877 – Parigi, 1923), ha dedicato al cinema. Si sottolinea come l’autore interpreti, in modo esemplare, alcune delle motivazioni che hanno spinto più di qualche pittore a spostare le proprie sperimentazioni dalla tela alla pellicola cinematografica. È in particolare il punto di vista della storia dell’arte a rendere originale il presente studio, che si rivolge da una prospettiva non consueta a un autore oggetto, in genere, di analisi condotte con gli strumenti della storia del cinema. Nello specifico, la lettura dei testi di Canudo permette di focalizzare nozioni teoriche preziose per la comprensione del “cinema dei pittori”, quali “pittura in movimento” ed “écraniste”, oltre che i temi di “ritmo” e “luce” in diretta relazione con le ricerche pittoriche (di Cubismo, Futurismo, Astrattismo…). Inoltre, viene dato rilievo alle considerazioni narratologiche espresse da Canudo, che offrono una notevole chiave di lettura delle ragioni del film d’avanguardia, cosiddetto “altro” rispetto al cinema di consumo: la rottura con le modalità di racconto e rappresentazione derivate dalla narrativa lascia spazio a modalità sperimentali di organizzazione delle sequenze temporali, basate sulla pregnanza dell’immagine. Infine, si è individuata negli scritti di Canudo, in particolare nella sua articolata valutazione della Roue di Abel Gance, una delle fonti per il celebre cortometraggio Ballet Mécanique di Fernand Léger (1924).

La “pittura in movimento” negli scritti sul cinema di Ricciotto Canudo: alle origini del grande sconfinamento

BARTORELLI, GUIDO
2012

Abstract

Lo studio analizza gli scritti che un vivace animatore e interprete delle avanguardie, Ricciotto Canudo (Gioia del Colle, 1877 – Parigi, 1923), ha dedicato al cinema. Si sottolinea come l’autore interpreti, in modo esemplare, alcune delle motivazioni che hanno spinto più di qualche pittore a spostare le proprie sperimentazioni dalla tela alla pellicola cinematografica. È in particolare il punto di vista della storia dell’arte a rendere originale il presente studio, che si rivolge da una prospettiva non consueta a un autore oggetto, in genere, di analisi condotte con gli strumenti della storia del cinema. Nello specifico, la lettura dei testi di Canudo permette di focalizzare nozioni teoriche preziose per la comprensione del “cinema dei pittori”, quali “pittura in movimento” ed “écraniste”, oltre che i temi di “ritmo” e “luce” in diretta relazione con le ricerche pittoriche (di Cubismo, Futurismo, Astrattismo…). Inoltre, viene dato rilievo alle considerazioni narratologiche espresse da Canudo, che offrono una notevole chiave di lettura delle ragioni del film d’avanguardia, cosiddetto “altro” rispetto al cinema di consumo: la rottura con le modalità di racconto e rappresentazione derivate dalla narrativa lascia spazio a modalità sperimentali di organizzazione delle sequenze temporali, basate sulla pregnanza dell’immagine. Infine, si è individuata negli scritti di Canudo, in particolare nella sua articolata valutazione della Roue di Abel Gance, una delle fonti per il celebre cortometraggio Ballet Mécanique di Fernand Léger (1924).
2012
Il Contemporaneo. I linguaggi del video nella sperimentazione artistica
9788897686408
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2533939
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact