Il quadro di riferimento padovano-veneziano entro cui si colloca la presente riflessione su erbe, acque e buona salute è quello che è stato definito da Gino Benzoni il «paradigma urbano» della Serenissima Repubblica di Venezia, negli anni ’70 del Cinquecento. Strettamente unite in senso metropolitano, eppure vivaci ognuna per vita propria, vi erano, da una parte, in Terraferma, la città universitaria – la città dello Studio – e, dall’altra, Venezia, la città dell’esemplare organizzazione politica, la città del ‘buon Governo’, sede del Senato come dell’Inquisizione, dei Consigli di Savi, dei Riformatori dello Studio, della nunziatura papale, della diplomazia straniera. Entro tale paradigma, è importante, qui, mettere in rilievo la componente francese della diplomazia straniera di stanza presso la Serenissima, nei contatti che essa poteva avere in generale con i numerosi ‘ingegni’ attivi a Padova, legati allo Studio e alle accademie. Di loro, ci interessa una figura esemplare di dottore in Arti: Bernardino Tomitano, filosofo, letterato, e soprattutto medico, allievo di Francesco Frigimelica e di Ludovico Carresio. All'epoca della terribile peste del 1576, i "grandi" francesi François de Noailles, Arnaud du Ferrier, Jean du Bourg trovavano in lui il medico che non si risparmiava «per la vita de gli amici, et della patria sua». Trovavano in Bernardino Tomitano un altro ‘uomo di giudizio’: "quello che di giudicio in tal professione è molto raro, et eccellente, et nel collegiar trà medici modestissimo, et di singolar gratia, humanità, piacevolezza, et cortesia".

Pazienti francesi, medici padovani alla fine del Cinquecento: la fama di Bernardino Tomitano

BETTONI, ANNA
2012

Abstract

Il quadro di riferimento padovano-veneziano entro cui si colloca la presente riflessione su erbe, acque e buona salute è quello che è stato definito da Gino Benzoni il «paradigma urbano» della Serenissima Repubblica di Venezia, negli anni ’70 del Cinquecento. Strettamente unite in senso metropolitano, eppure vivaci ognuna per vita propria, vi erano, da una parte, in Terraferma, la città universitaria – la città dello Studio – e, dall’altra, Venezia, la città dell’esemplare organizzazione politica, la città del ‘buon Governo’, sede del Senato come dell’Inquisizione, dei Consigli di Savi, dei Riformatori dello Studio, della nunziatura papale, della diplomazia straniera. Entro tale paradigma, è importante, qui, mettere in rilievo la componente francese della diplomazia straniera di stanza presso la Serenissima, nei contatti che essa poteva avere in generale con i numerosi ‘ingegni’ attivi a Padova, legati allo Studio e alle accademie. Di loro, ci interessa una figura esemplare di dottore in Arti: Bernardino Tomitano, filosofo, letterato, e soprattutto medico, allievo di Francesco Frigimelica e di Ludovico Carresio. All'epoca della terribile peste del 1576, i "grandi" francesi François de Noailles, Arnaud du Ferrier, Jean du Bourg trovavano in lui il medico che non si risparmiava «per la vita de gli amici, et della patria sua». Trovavano in Bernardino Tomitano un altro ‘uomo di giudizio’: "quello che di giudicio in tal professione è molto raro, et eccellente, et nel collegiar trà medici modestissimo, et di singolar gratia, humanità, piacevolezza, et cortesia".
2012
Le salut par les eaux et par les herbes. Medicina e letteratura tra Italia e Francia nel Cinquecento e nel Seicento
9788895351766
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