Obiettivi: sono state indagate le lesioni da strumenti acuminati o taglienti e le contaminazioni muco-cutanee denunciati nel triennio 2007-2009 dai lavoratori e dagli studenti afferenti all’Università di Padova. Materiali e metodi: sono state analizzate le schede infortunistiche (SIROH) ottenute dalle denunce ed è stato calcolato il numero di soggetti esposti, l’età, il sesso, le modalità dell’incidente e l’adesione al follow-up. I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti nel precedente triennio. Si è inoltre valutato il ruolo dell’assistente sanitario nella prevenzione degli infortuni. Risultati: nel triennio 2007-2009 sono stati notificati 486 incidenti contro i precedenti 497. Le ferite (punta o taglio) sono state 385 e le contaminazioni 101 (precedentemente 380 e 117, rispettivamente). Il 67,1% (60,6% nel 2004-2006) dei soggetti infortunati riguardava il personale in formazione (studenti e specializzandi). Il 64,2% erano di sesso femminile e il 35,8% maschile (nel triennio precedente il 59% e il 41%, rispettivamente). Gli infortuni con fonte non nota sono stati 54 contro i 74 del 2004-2006. I soggetti che hanno completato i follow-up per fonti note positive nel triennio considerato sono stati il 66,3% per HBV, il 60% per HCV e il 100% per HIV contro il 26,3% per HBV, il 40,0% per HCV e il 33,3% per HIV nel triennio precedente. Nel triennio considerato è stata osservata una sieroconversione per HCV. Nel triennio, 18 operatori HBV negativi sono stati vaccinati. Conclusioni: nonostante il numero degli incidenti biologici sia sicuramente sottostimato, l’intervento degli assistenti sanitari ha comunque migliorato significativamente l’adesione al follow-up. Compito del personale sanitario è l’informazione e la formazione degli operatori sui rischi e sul corretto utilizzo dei D.P.I., il rispetto dei protocolli di lavoro, e la spinta a denunciare tutti gli incidenti biologici al fine di monitorare adeguatamente il fenomeno ed intervenire nei casi di criticità.

Il rischio biologico da incidenti occupazionali e il ruolo dell’Assistente Sanitario

FRASSON, CLARA;MORANDIN, MARTA;BALDOVIN, TATJANA;TREVISAN, ANDREA
2012

Abstract

Obiettivi: sono state indagate le lesioni da strumenti acuminati o taglienti e le contaminazioni muco-cutanee denunciati nel triennio 2007-2009 dai lavoratori e dagli studenti afferenti all’Università di Padova. Materiali e metodi: sono state analizzate le schede infortunistiche (SIROH) ottenute dalle denunce ed è stato calcolato il numero di soggetti esposti, l’età, il sesso, le modalità dell’incidente e l’adesione al follow-up. I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti nel precedente triennio. Si è inoltre valutato il ruolo dell’assistente sanitario nella prevenzione degli infortuni. Risultati: nel triennio 2007-2009 sono stati notificati 486 incidenti contro i precedenti 497. Le ferite (punta o taglio) sono state 385 e le contaminazioni 101 (precedentemente 380 e 117, rispettivamente). Il 67,1% (60,6% nel 2004-2006) dei soggetti infortunati riguardava il personale in formazione (studenti e specializzandi). Il 64,2% erano di sesso femminile e il 35,8% maschile (nel triennio precedente il 59% e il 41%, rispettivamente). Gli infortuni con fonte non nota sono stati 54 contro i 74 del 2004-2006. I soggetti che hanno completato i follow-up per fonti note positive nel triennio considerato sono stati il 66,3% per HBV, il 60% per HCV e il 100% per HIV contro il 26,3% per HBV, il 40,0% per HCV e il 33,3% per HIV nel triennio precedente. Nel triennio considerato è stata osservata una sieroconversione per HCV. Nel triennio, 18 operatori HBV negativi sono stati vaccinati. Conclusioni: nonostante il numero degli incidenti biologici sia sicuramente sottostimato, l’intervento degli assistenti sanitari ha comunque migliorato significativamente l’adesione al follow-up. Compito del personale sanitario è l’informazione e la formazione degli operatori sui rischi e sul corretto utilizzo dei D.P.I., il rispetto dei protocolli di lavoro, e la spinta a denunciare tutti gli incidenti biologici al fine di monitorare adeguatamente il fenomeno ed intervenire nei casi di criticità.
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