Nel 2005 a Oliveto Citra, piccolo centro in provincia di Salerno, due eventi religiosi in coincidenza temporale si sono contesi lo spazio rituale e devozionale della comunità: i festeggiamenti per il millenario della nascita al cielo del patrono San Macario e per il ventennale dell'apparizione della Madonna “Regina del Castello”. A partire dai dati etnografici, la mia relazione intende proporre una ricostruzione dell'uso dell'agiografia da parte degli storici locali, impegnati a fornire legittimità e autorevolezza alle narrazioni popolari su San Macario. Tale impegno ha rappresentato un contributo fondamentale alla rivitalizzazione del culto del santo patrono, che aveva subito un processo di disgregazione dopo il terremoto del 1980 e l'instaurarsi del neo-culto mariano nel 1985. I festeggiamenti solenni per il millenario sono divenuti lo scenario simbolico dominante, allestito per riaffermare, con la venerazione del Santo, l'opposizione a pratiche devozionali ritenute superstiziose e sancire così la riconquista di uno spazio cerimoniale che la maggior parte della comunità percepisce usurpato dai pellegrini della “Regina del Castello”. La Historia et Laudes SS. Sabae et Macarii, redatta nel secolo XI dal Patriarca di Gerusalemme Oreste, offre il fondamento per rivendicare l'autenticità di una tradizione millenaria in opposizione alla tradizione “inventata” dell'apparizione mariana, basata sull'oralità dei racconti dei veggenti e non sulla forza scritta del documento. Il viaggio nel passato alla ricerca delle radici storiche del culto del San Macario olivetano rivela un intreccio di scoperte e invenzioni fino al mistero dell'origine, custodito in un reliquiario d'argento nel cuore della statua del Santo.

Historia Sancti Macarii: una tradizione "autentica" in un luogo di apparizioni mariane

MILICIA, MARIA TERESA
2012

Abstract

Nel 2005 a Oliveto Citra, piccolo centro in provincia di Salerno, due eventi religiosi in coincidenza temporale si sono contesi lo spazio rituale e devozionale della comunità: i festeggiamenti per il millenario della nascita al cielo del patrono San Macario e per il ventennale dell'apparizione della Madonna “Regina del Castello”. A partire dai dati etnografici, la mia relazione intende proporre una ricostruzione dell'uso dell'agiografia da parte degli storici locali, impegnati a fornire legittimità e autorevolezza alle narrazioni popolari su San Macario. Tale impegno ha rappresentato un contributo fondamentale alla rivitalizzazione del culto del santo patrono, che aveva subito un processo di disgregazione dopo il terremoto del 1980 e l'instaurarsi del neo-culto mariano nel 1985. I festeggiamenti solenni per il millenario sono divenuti lo scenario simbolico dominante, allestito per riaffermare, con la venerazione del Santo, l'opposizione a pratiche devozionali ritenute superstiziose e sancire così la riconquista di uno spazio cerimoniale che la maggior parte della comunità percepisce usurpato dai pellegrini della “Regina del Castello”. La Historia et Laudes SS. Sabae et Macarii, redatta nel secolo XI dal Patriarca di Gerusalemme Oreste, offre il fondamento per rivendicare l'autenticità di una tradizione millenaria in opposizione alla tradizione “inventata” dell'apparizione mariana, basata sull'oralità dei racconti dei veggenti e non sulla forza scritta del documento. Il viaggio nel passato alla ricerca delle radici storiche del culto del San Macario olivetano rivela un intreccio di scoperte e invenzioni fino al mistero dell'origine, custodito in un reliquiario d'argento nel cuore della statua del Santo.
2012
Agiografia e culture popolari
9788849137033
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