Il saggio riesamina la giovinezza di Pietro Bembo concentrandosi in modo particolare sul periodo tra il soggiorno alla corte di Urbino e l’approdo a Roma nel tempo di Leone X. Dall’analisi di una serie di testimonianze e delle lettere risalenti a quegli anni, emergono una trama di rapporti con la cerchia roveresca e una fitta serie di soggiorni nell’urbe che inducono a dare nuova importanza al rapporto di Bembo con l’ambiente curiale ai tempi di Giulio II e a riconsiderare l’importanza del dialogo De Vergilii culice et Terentii fabulis per il definirsi del tema del rapporto con gli antichi e della teoria dell’imitazione. L’evoluzione del pensiero del letterato viene esaminata in una nuova prospettiva, che la mette in relazione con il percorso di Raffaello tra Firenze e Roma, ciascuno nel proprio ambito professionale. A partire da questa analisi è possibile tornare a riflettere sulla dedicatoria del Terzo Libro delle Prose e alle parti proemiali con nuove considerazioni sul rapporto tra artisti e letterati. Il saggio è complementare al contributo dato alle stampe nel catalogo Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento (2013) intitolato Pietro Bembo tra cultura figurativa cortigiana e maniera moderna che ha accompagnato l’esposizione sul tema (Padova, Palazzo del Monte di Pietà). L’autrice ha anche fatto parte del comitato scientifico della mostra.

Raffaello e Pietro Bembo negli anni di Giulio II

ROMANI, VITTORIA
2013

Abstract

Il saggio riesamina la giovinezza di Pietro Bembo concentrandosi in modo particolare sul periodo tra il soggiorno alla corte di Urbino e l’approdo a Roma nel tempo di Leone X. Dall’analisi di una serie di testimonianze e delle lettere risalenti a quegli anni, emergono una trama di rapporti con la cerchia roveresca e una fitta serie di soggiorni nell’urbe che inducono a dare nuova importanza al rapporto di Bembo con l’ambiente curiale ai tempi di Giulio II e a riconsiderare l’importanza del dialogo De Vergilii culice et Terentii fabulis per il definirsi del tema del rapporto con gli antichi e della teoria dell’imitazione. L’evoluzione del pensiero del letterato viene esaminata in una nuova prospettiva, che la mette in relazione con il percorso di Raffaello tra Firenze e Roma, ciascuno nel proprio ambito professionale. A partire da questa analisi è possibile tornare a riflettere sulla dedicatoria del Terzo Libro delle Prose e alle parti proemiali con nuove considerazioni sul rapporto tra artisti e letterati. Il saggio è complementare al contributo dato alle stampe nel catalogo Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento (2013) intitolato Pietro Bembo tra cultura figurativa cortigiana e maniera moderna che ha accompagnato l’esposizione sul tema (Padova, Palazzo del Monte di Pietà). L’autrice ha anche fatto parte del comitato scientifico della mostra.
2013
Pietro Bembo e le arti. Seminario internazionale di studi
9788831716734
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