Sulla base di documentazione a stampa (giornali, riviste, pubblicistica, letteratura) e di documentazione diplomatica, il libro analizza la genesi in Italia di una narrazione della seconda guerra mondiale fondata sugli stereotipi intrecciati del "bravo italiano" e del "cattivo tedesco". Il racconto, elaborato fra il 1943 e il 1947 da una pluralità di attori (partiti antifascisti, monarchia e apparati dello Stato, opposizione dell'Uomo qualunque), riprendeva alcuni temi della propaganda alleata, tracciava una separazione netta fra popolo italiano e fascismo e sottolineava la diversità di comportamento dell'Italia rispetto alla Germania nazista. Al fine di ottenere un trattamento non punitivo da parte degli Alleati, ogni sforzo veniva fatto per mettere in rilievo i meriti della cobelligeranza e della Resistenza. Ogni responsabilità per lo scatenamento e la conduzione criminosa della guerra dell'Asse era inoltre scaricata per intero sulle spalle dell'ex-alleato germanico. Si produceva così una narrazione autoassolutoria che ometteva di fare i conti con le responsabilità italiane nella guerra. Ciò ha segnato fino ad oggi la memoria pubblica nazionale.
Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale
FOCARDI, FILIPPO
2013
Abstract
Sulla base di documentazione a stampa (giornali, riviste, pubblicistica, letteratura) e di documentazione diplomatica, il libro analizza la genesi in Italia di una narrazione della seconda guerra mondiale fondata sugli stereotipi intrecciati del "bravo italiano" e del "cattivo tedesco". Il racconto, elaborato fra il 1943 e il 1947 da una pluralità di attori (partiti antifascisti, monarchia e apparati dello Stato, opposizione dell'Uomo qualunque), riprendeva alcuni temi della propaganda alleata, tracciava una separazione netta fra popolo italiano e fascismo e sottolineava la diversità di comportamento dell'Italia rispetto alla Germania nazista. Al fine di ottenere un trattamento non punitivo da parte degli Alleati, ogni sforzo veniva fatto per mettere in rilievo i meriti della cobelligeranza e della Resistenza. Ogni responsabilità per lo scatenamento e la conduzione criminosa della guerra dell'Asse era inoltre scaricata per intero sulle spalle dell'ex-alleato germanico. Si produceva così una narrazione autoassolutoria che ometteva di fare i conti con le responsabilità italiane nella guerra. Ciò ha segnato fino ad oggi la memoria pubblica nazionale.Pubblicazioni consigliate
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