L'articolo intende organizzare cognitivamente il significato del morfema ipotetico «se» e valutare lo stretto rapporto che esso intrattiene con il tempo, il modo e l’aspetto. I valori evidenziati sono stati stabiliti a prescindere dal contesto, che comunque li giustifica, tenendo conto piuttosto dell’intenzionalità dell’enunciatore e unendo la materia, cioè il «pensato», alla forma. Emerge come l’ipotesi sia veicolata non solo dalla temporalità, ma anche da altri elementi, quali il morfema introduttivo della subordinata condizionale. Per tale ragione, sono stati esaminati due piani sovrapposti, quello dell’ipotesi e quello della rappresentazione del tempo, con lo scopo di reperire le affinità da un canto tra i valori semantici fondamentali del suddetto indice di ipotesi, nella loro progressione di abbandono della pregnanza ipotetica massima rintracciabile nella fantasia astrusa dalla realtà, e dall’altro la struttura frastica attraverso la selezione di forme verbali congruenti. La comparazione tra l’italiano standard e l’italiano neostandard/substandard ha evidenziato in quest’ultimo caso una maggiore permeabilità della soglia modale tra la seconda intercettazione corrispondente alla controfattualità accidentale e quella successiva dell’ipotesi realizzabile.
L’indicativo virtuale nelle frasi ipotetiche: cronologia nozionale del ‘se’ e implicazioni temporo-modali
SOLIMAN, LUCIANA TIZIANA
2012
Abstract
L'articolo intende organizzare cognitivamente il significato del morfema ipotetico «se» e valutare lo stretto rapporto che esso intrattiene con il tempo, il modo e l’aspetto. I valori evidenziati sono stati stabiliti a prescindere dal contesto, che comunque li giustifica, tenendo conto piuttosto dell’intenzionalità dell’enunciatore e unendo la materia, cioè il «pensato», alla forma. Emerge come l’ipotesi sia veicolata non solo dalla temporalità, ma anche da altri elementi, quali il morfema introduttivo della subordinata condizionale. Per tale ragione, sono stati esaminati due piani sovrapposti, quello dell’ipotesi e quello della rappresentazione del tempo, con lo scopo di reperire le affinità da un canto tra i valori semantici fondamentali del suddetto indice di ipotesi, nella loro progressione di abbandono della pregnanza ipotetica massima rintracciabile nella fantasia astrusa dalla realtà, e dall’altro la struttura frastica attraverso la selezione di forme verbali congruenti. La comparazione tra l’italiano standard e l’italiano neostandard/substandard ha evidenziato in quest’ultimo caso una maggiore permeabilità della soglia modale tra la seconda intercettazione corrispondente alla controfattualità accidentale e quella successiva dell’ipotesi realizzabile.Pubblicazioni consigliate
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