Le esperienze di produzione biologica effettuate presso il Centro ittico Bonello di Veneto Agricoltura nel triennio 2008-2010 sono state imperniate sugli allevamenti di tipo semi-intensivo e biologico, nell’intento di offrire ai produttori locali, e ai vallicoltori in particolare, informazioni e conoscenze che presentassero elementi di novità e potenzialmente complementari a quelle convenzionali, già attuate in molte valli da pesca parallelamente alla vallicoltura estensiva tradizionale. I dati raccolti nelle prove sperimentali di allevamento con metodo biologico, nelle analisi sulla qualità dei branzini e nell’indagine sui potenziali consumatori di questo nuovo prodotto sembrano indicare alcune risposte agli obiettivi iniziali di questo progetto. Innanzitutto la sostenibilità tecnica e gestionale dell’allevamento biologico del branzino, nel rispetto delle indicazioni produttive richieste dalla normativa vigente, pur in presenza di alcune criticità ancora irrisolte, che potrebbero negativamente influire sullo sviluppo futuro (approvvigionamento di mangimi biologici adatti alla specie, disponibilità futura di avannotti prodotti in modo biologico, possibilità di utilizzo di ossigeno in condizioni ambientali sfavorevoli). Le indicazioni analitiche sulla qualità del prodotto, anche se limitate per numero, suggeriscono che il branzino biologico è complessivamente simile al convenzionale, ma con un migliore profilo dietetico dei grassi, che lo avvicina al pescato. Infine, l’attenzione dimostrata da una sufficiente quota di consumatori nell’indagine di mercato fa ben sperare i produttori biologici di incontrare l’interesse del mercato verso un prodotto che dovrà obbligatoriamente posizionarsi a un livello di prezzo superiore rispetto al convenzionale.

Esperienze di allevamento biologico del Branzino (Dicentrarchus labrax)

XICCATO, GEROLAMO;TROCINO, ANGELA;
2011

Abstract

Le esperienze di produzione biologica effettuate presso il Centro ittico Bonello di Veneto Agricoltura nel triennio 2008-2010 sono state imperniate sugli allevamenti di tipo semi-intensivo e biologico, nell’intento di offrire ai produttori locali, e ai vallicoltori in particolare, informazioni e conoscenze che presentassero elementi di novità e potenzialmente complementari a quelle convenzionali, già attuate in molte valli da pesca parallelamente alla vallicoltura estensiva tradizionale. I dati raccolti nelle prove sperimentali di allevamento con metodo biologico, nelle analisi sulla qualità dei branzini e nell’indagine sui potenziali consumatori di questo nuovo prodotto sembrano indicare alcune risposte agli obiettivi iniziali di questo progetto. Innanzitutto la sostenibilità tecnica e gestionale dell’allevamento biologico del branzino, nel rispetto delle indicazioni produttive richieste dalla normativa vigente, pur in presenza di alcune criticità ancora irrisolte, che potrebbero negativamente influire sullo sviluppo futuro (approvvigionamento di mangimi biologici adatti alla specie, disponibilità futura di avannotti prodotti in modo biologico, possibilità di utilizzo di ossigeno in condizioni ambientali sfavorevoli). Le indicazioni analitiche sulla qualità del prodotto, anche se limitate per numero, suggeriscono che il branzino biologico è complessivamente simile al convenzionale, ma con un migliore profilo dietetico dei grassi, che lo avvicina al pescato. Infine, l’attenzione dimostrata da una sufficiente quota di consumatori nell’indagine di mercato fa ben sperare i produttori biologici di incontrare l’interesse del mercato verso un prodotto che dovrà obbligatoriamente posizionarsi a un livello di prezzo superiore rispetto al convenzionale.
2011
9788863370751
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