Dinamiche costruttive e di degrado del sistema aggere-fossato della terramara di Castione dei Marchesi (Parma). Rilettura e reinterpretazione dei dati ottocenteschi

La terramara di Castione dei Marchesi (Parma), rappresenta uno dei contesti chiave per lo sviluppo dell’archeologia pre-protostorica italiana. Il sito infatti fu oggetto di indagini sistematiche da parte di Pellegrini Strobel e Luigi Pigorini, due dei padri della Paletnologia italiana, tra il 1861 e il 1877 e i risultati di tali indagini stanno alla base della definizione di quello che è andato progressivamente configurandosi come il modello classico del sistema di perimetrazione dei siti terramaricoli. Il modello elaborato da Pigorini, che prevedeva l’esistenza di un aggere in terra armata addossato un sistema di gabbioni lignei e un grande fossato, è stato sottoposto a riesame critico da parte di Maria Bernabò Brea e Mauro Cremaschi, i quali, però, pur evidenziando alcune incongruenze insite nella lettura pigoriniana e proponendo diverse rettifiche al modello, ne accolgono la sostanza. L’articolo, a partire da una rilettura sistematica con taglio processuale di tutta la documentazione edita, propone invece, almeno per la fase di primo impianto dell’insediamento, l’identificazione di un sistema di fortificazione decisamente diverso rispetto a quello ipotizzato da Pigroni: non cioè un terrapieno addossato a un sistema di gabbioni, ma un poderoso contrafforte ligneo realizzato con una tecnica a blockbau e consolidato al suo interno con terra, del tutto analogo a quello noto per diversi altro siti fortificati dell’età del bronzo di area centro-europea. Il contributo propone altresì una lettura evolutiva del sistema di perimetrazione stesso ancorando quanto più possibile le singole fasi strutturali identificate con i diversi orizzonti di vita del sito che, come è noto, si sviluppa dal Bronzo medio 2 al Bronzo recente 2 (1550-1150 a.C.)