In Europa il 15-20% dei casi di malaria importata è rappresentato da soggetti in età pediatrica. Si tratta prevalentemente di bambini figli di immigrati che contraggono la malattia durante una vacanza nel loro paese di origine (VFR Visiting Friends and Relatives), provenienti in prevalenza dall’Africa Sub-Sahariana dove la malaria è endemica. I casi di malaria importata in questi ultimi decenni in tutta Europa e in particolare in Italia hanno avuto un trend in crescita direttamente proporzionale al trend di immigrazione delle famiglie provenienti dall’Africa Sub-Sahariana. In Africa le forme di malaria mista sono molto comuni e sono dovute alla contemporanea presenza di più di un Plasmodio (Pl. Falciparum, Pl. Vivax, Pl. Ovale, Pl. Malariae) nel paziente malarico. Le tecniche diagnostiche in uso attualmente, l’esame microscopico diretto su goccia spessa e striscio, e i Test rapidi antigenici HRP2, hanno dimostrato una scarsa sensibilità proprio nelle forme miste con bassa parassitemia. Nel periodo 1996-2008 nella pediatria di Treviso sono stati ricoverati 59 casi di bambini provenienti dall’Africa Sub-Sahariana e 1 solo caso proveniente dall’Asia. Fino al 2009 sì è trattato di casi di malaria esclusivamente da Plasmodium Falciparum, mentre negli ultimi 2 anni si sono evidenziati 6 casi di forme miste (5 casi di malaria da Pl. Falciparum con Pl. Vivax in bambini provenienti tutti dal Burkina Faso e 1 caso di Pl. Falciparum con Pl. Ovale in un bambino proveniente dalla Nigeria). Descriviamo il caso di un bambino proveniente dalla Nigeria con iniziale diagnosi di malaria da Pl. Falciparum trattato con chinino per un totale di 7 giorni, ricaduto dopo poche settimane dalla fine del trattamento e rivelatosi ad una più approfondita analisi microscopica affetto da una forma mista di malaria da Pl. Falciparum e Pl. Ovale responsiva a un trattamento con ACT (artemisin-combined-therapy) e primachina secondo le linee guida per la malaria WHO 2010 -Rev 2011. Con questo abstract vogliamo inoltre invitare i pediatri a consultare il sito WHO che proprio per quel che riguarda il trattamento della malaria ha rivisto le linee guida nel 2011 alla luce dei risultati degli ultimi studi, in particolare del trial multicentrico randomizzato AQUAMAT pubblicato nel Lancet del novembre 2010. Questi studi hanno evidenziato una superiorità del trattamento con artemisina rispetto a quella con chinino nelle forme di malaria severa in età pediatrica e hanno riconfermato la terapia ACT come terapia di prima scelta anche nelle forme miste, in associazione alla terapia con primachina. Quest’ultimo farmaco è inoltre l’unico in grado di eliminare le forme di ipnozoiti epatici, stadio silente del plasmodio nel fegato, responsabile delle ricadute di infezioni anche dopo 2 anni dalla prima infezione.
l trattamento nelle forme miste di malaria importata: analisi di un caso pediatrico di malaria da plasmodium falciparum e plasmodium ovale
BUGIN, SAMUELA;LORENZON, ELEONORA;BERLESE, PAOLA;CAVICCHIOLO, MARIA ELENA;VIALE, SONIA;STEFANI, CHIARA;DA DALT, LIVIANA
2012
Abstract
In Europa il 15-20% dei casi di malaria importata è rappresentato da soggetti in età pediatrica. Si tratta prevalentemente di bambini figli di immigrati che contraggono la malattia durante una vacanza nel loro paese di origine (VFR Visiting Friends and Relatives), provenienti in prevalenza dall’Africa Sub-Sahariana dove la malaria è endemica. I casi di malaria importata in questi ultimi decenni in tutta Europa e in particolare in Italia hanno avuto un trend in crescita direttamente proporzionale al trend di immigrazione delle famiglie provenienti dall’Africa Sub-Sahariana. In Africa le forme di malaria mista sono molto comuni e sono dovute alla contemporanea presenza di più di un Plasmodio (Pl. Falciparum, Pl. Vivax, Pl. Ovale, Pl. Malariae) nel paziente malarico. Le tecniche diagnostiche in uso attualmente, l’esame microscopico diretto su goccia spessa e striscio, e i Test rapidi antigenici HRP2, hanno dimostrato una scarsa sensibilità proprio nelle forme miste con bassa parassitemia. Nel periodo 1996-2008 nella pediatria di Treviso sono stati ricoverati 59 casi di bambini provenienti dall’Africa Sub-Sahariana e 1 solo caso proveniente dall’Asia. Fino al 2009 sì è trattato di casi di malaria esclusivamente da Plasmodium Falciparum, mentre negli ultimi 2 anni si sono evidenziati 6 casi di forme miste (5 casi di malaria da Pl. Falciparum con Pl. Vivax in bambini provenienti tutti dal Burkina Faso e 1 caso di Pl. Falciparum con Pl. Ovale in un bambino proveniente dalla Nigeria). Descriviamo il caso di un bambino proveniente dalla Nigeria con iniziale diagnosi di malaria da Pl. Falciparum trattato con chinino per un totale di 7 giorni, ricaduto dopo poche settimane dalla fine del trattamento e rivelatosi ad una più approfondita analisi microscopica affetto da una forma mista di malaria da Pl. Falciparum e Pl. Ovale responsiva a un trattamento con ACT (artemisin-combined-therapy) e primachina secondo le linee guida per la malaria WHO 2010 -Rev 2011. Con questo abstract vogliamo inoltre invitare i pediatri a consultare il sito WHO che proprio per quel che riguarda il trattamento della malaria ha rivisto le linee guida nel 2011 alla luce dei risultati degli ultimi studi, in particolare del trial multicentrico randomizzato AQUAMAT pubblicato nel Lancet del novembre 2010. Questi studi hanno evidenziato una superiorità del trattamento con artemisina rispetto a quella con chinino nelle forme di malaria severa in età pediatrica e hanno riconfermato la terapia ACT come terapia di prima scelta anche nelle forme miste, in associazione alla terapia con primachina. Quest’ultimo farmaco è inoltre l’unico in grado di eliminare le forme di ipnozoiti epatici, stadio silente del plasmodio nel fegato, responsabile delle ricadute di infezioni anche dopo 2 anni dalla prima infezione.Pubblicazioni consigliate
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