OBIETTIVI: Lo studio ha l’obiettivo di analizzare la qualità professionale nella gestione dei pazienti affetti da diabete in funzione delle loro variabili socio-demografiche e cliniche. METO DI: La fonte dei dati sono i flussi amministrativi aziendali raccolti in 21 distretti appartenenti a 6 regioni italiane: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche,Sicilia. Il periodo di follow-up per il calcolo degli indicatori va dal 1.1 al 31.12.2008. I 105.987 pazienti diabetici, sul numero di assistiti di 1.948.622, sono stati definiti attraverso procedure di record linkage dei dati delle schede di dimissione ospedaliera, dell’esenzione per patologia e dei farmaci utilizzati. La regressione multilevel ha considerato come variabile dipendente l’aderenza alle raccomandazioni del paziente diabetico (almeno un esame della creatinina nell’anno; almeno un esame dell’emoglobina glicata nell’anno; almeno un esame del profilo lipidico nell’anno) e come variabili indipendenti di primo livello: il sesso, l’età del paziente, gli anni dalla diagnosi e l’indice di Charlson e la cittadinanza; di secondo livello: il distretto. RISULTATI: La prevalenza del diabete nel nostro campione è del 5,4% (95%CI 5,3-5,5). Le donne vengono maggiormente monitorate rispetto agli uomini per tutti gli indicatori; i pazienti appartenenti a classi di età più avanzate, fatta eccezione per quella dei soggetti di età >85 anni, seguono con più probabilità le raccomandazioni rispetto a quelli della classe più giovane tra i 16 e i 44 anni. Nella classe di età compresa tra i 45-64 anni rispetto a quella dei soggetti più giovani (16-44 anni), la probabilità di effettuare un controllo annuale è più elevata del 73% (OR=1,7; 95%CI 1,6-1,9) per l’Hb-glicata, del 47% (OR=1,5; 95%CI 1,4-1,6) per la creatinina e del 71% (OR=1,71; 95%CI 1,6-1,8) per l’LDL colesterolo. Se si considera la classe 65-74 anni vs la classe 16-44 anni si osservano OR=2,1 (95%CI 2.0-2,3), OR=2,1(95%CI 2.0-2,3) e OR=2,1 (95%CI 2.0-2,2) rispettivamente per Hb-glicata, creatinina ed LDL colesterolo. I pazienti con diagnosi di diabete mellito da meno di 3 anni rispetto ai pazienti con diagnosi più tardiva presentano una maggiore aderenza a tutte le raccomandazioni. Inoltre è emerso che rispetto ai soggetti con nessuna comorbidità, i soggetti con media comorbidità sono maggiormente monitorati, viceversa i soggetti affetti da severa comorbidità lo sono meno, tranne che per il controllo di creatinina. CONCLUSIONI: Tale studio ha evidenziato differenze socio demografiche e cliniche nell’aderenza alle raccomandazioni del paziente diabetico. Tale approccio offre strumenti conoscitivi utili per una più completa governance nella gestione dei processi diagnostico terapeutici.

DISUGUAGLIANZE NELLA GESTIONE DEI PAZIENTI CON DIABETE NELLE CURE PRIMARIE: PROGETTO VALORE

BUJA, ALESSANDRA;BALDO, VINCENZO;
2013

Abstract

OBIETTIVI: Lo studio ha l’obiettivo di analizzare la qualità professionale nella gestione dei pazienti affetti da diabete in funzione delle loro variabili socio-demografiche e cliniche. METO DI: La fonte dei dati sono i flussi amministrativi aziendali raccolti in 21 distretti appartenenti a 6 regioni italiane: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche,Sicilia. Il periodo di follow-up per il calcolo degli indicatori va dal 1.1 al 31.12.2008. I 105.987 pazienti diabetici, sul numero di assistiti di 1.948.622, sono stati definiti attraverso procedure di record linkage dei dati delle schede di dimissione ospedaliera, dell’esenzione per patologia e dei farmaci utilizzati. La regressione multilevel ha considerato come variabile dipendente l’aderenza alle raccomandazioni del paziente diabetico (almeno un esame della creatinina nell’anno; almeno un esame dell’emoglobina glicata nell’anno; almeno un esame del profilo lipidico nell’anno) e come variabili indipendenti di primo livello: il sesso, l’età del paziente, gli anni dalla diagnosi e l’indice di Charlson e la cittadinanza; di secondo livello: il distretto. RISULTATI: La prevalenza del diabete nel nostro campione è del 5,4% (95%CI 5,3-5,5). Le donne vengono maggiormente monitorate rispetto agli uomini per tutti gli indicatori; i pazienti appartenenti a classi di età più avanzate, fatta eccezione per quella dei soggetti di età >85 anni, seguono con più probabilità le raccomandazioni rispetto a quelli della classe più giovane tra i 16 e i 44 anni. Nella classe di età compresa tra i 45-64 anni rispetto a quella dei soggetti più giovani (16-44 anni), la probabilità di effettuare un controllo annuale è più elevata del 73% (OR=1,7; 95%CI 1,6-1,9) per l’Hb-glicata, del 47% (OR=1,5; 95%CI 1,4-1,6) per la creatinina e del 71% (OR=1,71; 95%CI 1,6-1,8) per l’LDL colesterolo. Se si considera la classe 65-74 anni vs la classe 16-44 anni si osservano OR=2,1 (95%CI 2.0-2,3), OR=2,1(95%CI 2.0-2,3) e OR=2,1 (95%CI 2.0-2,2) rispettivamente per Hb-glicata, creatinina ed LDL colesterolo. I pazienti con diagnosi di diabete mellito da meno di 3 anni rispetto ai pazienti con diagnosi più tardiva presentano una maggiore aderenza a tutte le raccomandazioni. Inoltre è emerso che rispetto ai soggetti con nessuna comorbidità, i soggetti con media comorbidità sono maggiormente monitorati, viceversa i soggetti affetti da severa comorbidità lo sono meno, tranne che per il controllo di creatinina. CONCLUSIONI: Tale studio ha evidenziato differenze socio demografiche e cliniche nell’aderenza alle raccomandazioni del paziente diabetico. Tale approccio offre strumenti conoscitivi utili per una più completa governance nella gestione dei processi diagnostico terapeutici.
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