Scopo dello studio: Esperienza di screening uditivo neonatale eseguito su bambini ricoverati in terapia intensiva neonatale (NICU) presso l’ospedale di Treviso negli anni 2010-2012. Metodi: Applicazione dello screening audiologico secondo le linee guida del JCIH del 2007 che prevede l’esecuzione delle otoemissioni acustiche (TOAES) e dell’ABR automatico (aABR) bilateralmente, nel periodo dal 1gennaio 2010 al 31 dicembre 2012. Risultati: Durante il periodo esaminato sono stati sottoposti a protocollo di screening audiologico in NICU complessivamente 598 bambini. È stato possibile applicare le procedure di screening uditivo così come previste dalle linee guida JCIH, in 340 neonati, mentre negli altri 258 soggetti sono state eseguite solo TOAEs bilaterali. Nel I livello screening sono risultati “Fail” mono o bilaterale 108 bambini, corrispondenti al 18% dei bambini esaminati in NICU. Di questi 47 (14%) sono risultati “fail” dopo l’applicazione del protocollo TOAEs + aABR e gli altri 61 (23%) “fail” alla ricerca delle TOAEs. Successivamente i soggetti risultati “Fail”, indipendentemente dal protocollo applicato, sono stati indirizzati per lo screening di II livello mediante la registrazione dei potenziali evocati uditivi per ricerca soglia sottoposti presso il Servizio di Audiologia e Foniatria,. L’esame è stato eseguito in 54 bambini (50%). Tra questi sono risultati “Pass” 39 (72%) e “fail” 15 bambini (28%), di cui 12 bilaterali e 3 monolaterali. Tra i bambini “fail” il follow-up audiologico è avvenuto in 11 casi, nei restanti quattro è in programma una rivalutazione all’anno di età. Sono infine individuati come “veri positivi” 6/15 bambini e “falsi positivi” 5 su 15. Discussione: Il campione di bambini esaminato presso il NICU seppur molto ampio, in realtà non corrisponde a tutti i neonati effettivamente ricoverati, in quanto molti vengono trasferiti in altre sedi e quindi sfuggono al protocollo dello screening audiologico interno. Inoltre, l’applicazione del protocollo completo (TOAEs + aABR) non sempre risulta attuabile. Questo è spesso dovuto alle difficoltà di registrazione legate sia alle condizioni cliniche dei piccoli (culla termica) che alla copresenza di altre apparecchiature elettromedicali che ne compromettono l’esecuzione. Infine, una importante quota di quelli che risultano “fail” al primo livello di screening non proseguono con il livello successivo. Dall’analisi dei nostri dati risultano identificati con lo screening audiologico neonatale applicato in NICU, nel periodo in esame 6 bambini/598 (1%) di cui 3 con ipoacusia trasmissiva in quadro sindromico, uno con ipoacusia profonda già impiantato, uno con ipoacusia grave attualmnete protesizzato ed uno con ipoacusia lieve. Conclusioni: Circa il 30% dei neonati ricoverati in NICU non viene sottoposto alla registrazione dell’aAABR al I livello nonostante le linee guida internazionali lo prevedano. Il tasso di ipoacusia dell’1% da noi rilevato è sottostimato in quanto non tutti i neonati NICU vengono sottoposti al protocollo completo e soprattutto perché la metà dei “fail” al primo livello non affiorano al II. Tuttavia, considerando anche i bambini ipoacusici provenienti dal NIDO di Treviso dello stesso periodo la sordità congenita per soglia ABR ≥35dB nHL interessa 1neonato su 648 o 1,5‰, in linea con i dati della letteratura.

Screening audiologico nei bambini della patologia neonatale dell'ospedale "Cà Foncello" di Treviso

MANZOLI, MICHELA;CAMA, ELONA;SANTARELLI, ROSAMARIA
2013

Abstract

Scopo dello studio: Esperienza di screening uditivo neonatale eseguito su bambini ricoverati in terapia intensiva neonatale (NICU) presso l’ospedale di Treviso negli anni 2010-2012. Metodi: Applicazione dello screening audiologico secondo le linee guida del JCIH del 2007 che prevede l’esecuzione delle otoemissioni acustiche (TOAES) e dell’ABR automatico (aABR) bilateralmente, nel periodo dal 1gennaio 2010 al 31 dicembre 2012. Risultati: Durante il periodo esaminato sono stati sottoposti a protocollo di screening audiologico in NICU complessivamente 598 bambini. È stato possibile applicare le procedure di screening uditivo così come previste dalle linee guida JCIH, in 340 neonati, mentre negli altri 258 soggetti sono state eseguite solo TOAEs bilaterali. Nel I livello screening sono risultati “Fail” mono o bilaterale 108 bambini, corrispondenti al 18% dei bambini esaminati in NICU. Di questi 47 (14%) sono risultati “fail” dopo l’applicazione del protocollo TOAEs + aABR e gli altri 61 (23%) “fail” alla ricerca delle TOAEs. Successivamente i soggetti risultati “Fail”, indipendentemente dal protocollo applicato, sono stati indirizzati per lo screening di II livello mediante la registrazione dei potenziali evocati uditivi per ricerca soglia sottoposti presso il Servizio di Audiologia e Foniatria,. L’esame è stato eseguito in 54 bambini (50%). Tra questi sono risultati “Pass” 39 (72%) e “fail” 15 bambini (28%), di cui 12 bilaterali e 3 monolaterali. Tra i bambini “fail” il follow-up audiologico è avvenuto in 11 casi, nei restanti quattro è in programma una rivalutazione all’anno di età. Sono infine individuati come “veri positivi” 6/15 bambini e “falsi positivi” 5 su 15. Discussione: Il campione di bambini esaminato presso il NICU seppur molto ampio, in realtà non corrisponde a tutti i neonati effettivamente ricoverati, in quanto molti vengono trasferiti in altre sedi e quindi sfuggono al protocollo dello screening audiologico interno. Inoltre, l’applicazione del protocollo completo (TOAEs + aABR) non sempre risulta attuabile. Questo è spesso dovuto alle difficoltà di registrazione legate sia alle condizioni cliniche dei piccoli (culla termica) che alla copresenza di altre apparecchiature elettromedicali che ne compromettono l’esecuzione. Infine, una importante quota di quelli che risultano “fail” al primo livello di screening non proseguono con il livello successivo. Dall’analisi dei nostri dati risultano identificati con lo screening audiologico neonatale applicato in NICU, nel periodo in esame 6 bambini/598 (1%) di cui 3 con ipoacusia trasmissiva in quadro sindromico, uno con ipoacusia profonda già impiantato, uno con ipoacusia grave attualmnete protesizzato ed uno con ipoacusia lieve. Conclusioni: Circa il 30% dei neonati ricoverati in NICU non viene sottoposto alla registrazione dell’aAABR al I livello nonostante le linee guida internazionali lo prevedano. Il tasso di ipoacusia dell’1% da noi rilevato è sottostimato in quanto non tutti i neonati NICU vengono sottoposti al protocollo completo e soprattutto perché la metà dei “fail” al primo livello non affiorano al II. Tuttavia, considerando anche i bambini ipoacusici provenienti dal NIDO di Treviso dello stesso periodo la sordità congenita per soglia ABR ≥35dB nHL interessa 1neonato su 648 o 1,5‰, in linea con i dati della letteratura.
2013
Disabilità Uditiva Abstract Book
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