Scopo dello studio: Lo scopo di questo studio è la definizione dell’outcome percettivo verbale in un gruppo di pazienti sottoposti ad impianto cocleare nel periodo gennaio 2010 - giugno 2012. Metodi: E’ stata condotta una indagine retrospettiva considerando i dati relativi a: entità della perdita uditiva, eziologia, presenza di disabilità associate ed età di applicazione dell’impianto. Sono stati rilevati e confrontati i punteggi ottenuti nei test di identificazione e riconoscimento di parole bisillabiche prima dell’intervento e a distanza rispettivamente di 6 mesi, 1 anno, 2 anni e 3 anni dall’attivazione dell’impianto. Risultati: L’indagine ha coinvolto 99 soggetti (49 maschi e 50 femmine), di età compresa tra 1 e 78 anni (media 17 anni), sottoposti ad impianto cocleare monolaterale presso l’Ospedale di Treviso. L’eziologia dell’ipoacusia è risultata attribuibile a cause di tipo genetico non sindromico (29%), neuropatia uditiva (11%), sofferenza perinatale (10%) e cause acquisite di tipo infettivo, principalmente infezione da CMV, nell’8% dei soggetti). Nel 36% dei casi non è stato possibile stabilire una diagnosi eziologica. I pazienti sono stati suddivisi per fasce di età (1-3, 4-10, 11-16, >16 anni). Il primo gruppo (1-3 anni) è costituito da 28 bambini che presentavano una ipoacusia a insorgenza preverbale. I dati che è stato possibile raccogliere in questo gruppo sono limitati dall’età del campione e dal breve periodo di osservazione. Dalla rielaborazione del questionario IT-Mais risulta comunque che le abilità di identificazione e di riconoscimento degli stimoli sonori, la detezione, l’identificazione e il riconoscimento di stimoli verbali altamente contestualizzati risultano acquisti entro il secondo anno di utilizzo dell’IC. Il secondo gruppo (4-10) è costituto da 21 pazienti pre-verbali che, a differenza del primo gruppo, erano valutabili con la somministrazione di test standardizzati, e nei quali il riconoscimento di bisillabi a due anni dall’intervento raggiungeva l’87%. Il terzo gruppo includeva 8 pazienti (11-16) per i quali il riconoscimento di bisillabi raggiungeva il 72%. Infine, il gruppo dei pazienti preverbali impiantati dopo i 16 anni di età (20 pazienti) ha dimostrato abilità di riconoscimento ridotte (58%); tuttavia i punteggi risultavano mediamente maggiori di quelli ottenuti prima dell’intervento (32%). E’ stato poi considerato il gruppo dei pazienti adulti postverbali, costituito da 14 soggetti (età media 48 anni). In questo gruppo si è registrato un marcato miglioramento nel riconoscimento di bisillabi (31% prima dell’impianto, 76% a distanza di due anni). Discussione e conclusioni: I punteggi medi raggiunti nei test somministrati, seppure ampiamente variabili, sono indicativi di un outcome percettivo complessivamente soddisfacente. L’ampia variabilità interindividuale è attribuibile all’eterogeneità delle caratteristiche cliniche del campione analizzato. Nel complesso i risultati di questo studio confermano la correlazione, già dimostrata in letteratura, dell’outcome percettivo verbale con la precocità dell’utilizzo dell’impianto. Inoltre, i pazienti adulti con ipoacusia preverbale, sebbene mostrino delle performances largamente inferiori rispetto agli altri gruppi, hanno comunque evidenziato un significativo miglioramento nelle abilità di riconoscimento dopo due anni di utilizzo dell’impianto.

Risultati della percezione verbale nei pazienti operati per applicazione di impianto cocleare presso l’ospedale di Treviso (2010-2013)

ROSSI, ROBERTA;GONDIU, CRISTINA;MANZOLI, MICHELA;BOSCOLO RIZZO, PAOLO;SCIMEMI, PIETRO;SANTARELLI, ROSAMARIA
2013

Abstract

Scopo dello studio: Lo scopo di questo studio è la definizione dell’outcome percettivo verbale in un gruppo di pazienti sottoposti ad impianto cocleare nel periodo gennaio 2010 - giugno 2012. Metodi: E’ stata condotta una indagine retrospettiva considerando i dati relativi a: entità della perdita uditiva, eziologia, presenza di disabilità associate ed età di applicazione dell’impianto. Sono stati rilevati e confrontati i punteggi ottenuti nei test di identificazione e riconoscimento di parole bisillabiche prima dell’intervento e a distanza rispettivamente di 6 mesi, 1 anno, 2 anni e 3 anni dall’attivazione dell’impianto. Risultati: L’indagine ha coinvolto 99 soggetti (49 maschi e 50 femmine), di età compresa tra 1 e 78 anni (media 17 anni), sottoposti ad impianto cocleare monolaterale presso l’Ospedale di Treviso. L’eziologia dell’ipoacusia è risultata attribuibile a cause di tipo genetico non sindromico (29%), neuropatia uditiva (11%), sofferenza perinatale (10%) e cause acquisite di tipo infettivo, principalmente infezione da CMV, nell’8% dei soggetti). Nel 36% dei casi non è stato possibile stabilire una diagnosi eziologica. I pazienti sono stati suddivisi per fasce di età (1-3, 4-10, 11-16, >16 anni). Il primo gruppo (1-3 anni) è costituito da 28 bambini che presentavano una ipoacusia a insorgenza preverbale. I dati che è stato possibile raccogliere in questo gruppo sono limitati dall’età del campione e dal breve periodo di osservazione. Dalla rielaborazione del questionario IT-Mais risulta comunque che le abilità di identificazione e di riconoscimento degli stimoli sonori, la detezione, l’identificazione e il riconoscimento di stimoli verbali altamente contestualizzati risultano acquisti entro il secondo anno di utilizzo dell’IC. Il secondo gruppo (4-10) è costituto da 21 pazienti pre-verbali che, a differenza del primo gruppo, erano valutabili con la somministrazione di test standardizzati, e nei quali il riconoscimento di bisillabi a due anni dall’intervento raggiungeva l’87%. Il terzo gruppo includeva 8 pazienti (11-16) per i quali il riconoscimento di bisillabi raggiungeva il 72%. Infine, il gruppo dei pazienti preverbali impiantati dopo i 16 anni di età (20 pazienti) ha dimostrato abilità di riconoscimento ridotte (58%); tuttavia i punteggi risultavano mediamente maggiori di quelli ottenuti prima dell’intervento (32%). E’ stato poi considerato il gruppo dei pazienti adulti postverbali, costituito da 14 soggetti (età media 48 anni). In questo gruppo si è registrato un marcato miglioramento nel riconoscimento di bisillabi (31% prima dell’impianto, 76% a distanza di due anni). Discussione e conclusioni: I punteggi medi raggiunti nei test somministrati, seppure ampiamente variabili, sono indicativi di un outcome percettivo complessivamente soddisfacente. L’ampia variabilità interindividuale è attribuibile all’eterogeneità delle caratteristiche cliniche del campione analizzato. Nel complesso i risultati di questo studio confermano la correlazione, già dimostrata in letteratura, dell’outcome percettivo verbale con la precocità dell’utilizzo dell’impianto. Inoltre, i pazienti adulti con ipoacusia preverbale, sebbene mostrino delle performances largamente inferiori rispetto agli altri gruppi, hanno comunque evidenziato un significativo miglioramento nelle abilità di riconoscimento dopo due anni di utilizzo dell’impianto.
2013
Atti del XXXIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Audiologia e Foniatria - SIAF
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