Contesto: l’elastosonografia è una metodica sempre più utilizzata nello studio ecografico dei nodi tiroidei. In un nostro precedente studio abbiamo dimostrato la maggior affidabilità dello Strain Index (SI), ovvero l’elasticità misurata del nodo, rispetto allo Strain Ratio (SR), cioè il rapporto dell’elasticità del tessuto tiroideo e di quella del nodo, e alla scala colorimetrica di Itoh, sia per quanto riguarda la riproducibilità intra- e inter-operatore, sia per l’accuratezza. Scopo dello studio: si ipotizzava che, per l’elevata sensibilità dimostrata, nei nodi soffici lo SI potesse essere un’alternativa alla citologia, riservando quest’ultima ai soli nodi ipoelastici. Questo lavoro si propone di dimostrare tale ipotesi. Materiali e Metodi: abbiamo valutato 166 nodi tiroidei, sottoposti consecutivamente a FNAC presso l’UO di Endocrinologia di Padova nel periodo giugno 2012-marzo 2013. confrontando il dato elastografico con quello citologico. Solo per i 12 nodi risultati TIR3 alla citologia, abbiamo tenuto conto dell’esito dell’esame istologico per definirne malignità o benignità. Di ogni nodo abbiamo valutato lo SI (media di due misurazioni) e i fattori di sospetto ecografico classici (ecogenicità, margini, microcalcificazioni). Risultati: il miglior cut-off per definire soffice un nodulo è risultato SI≥0.15, con sensibilità del 93% e specificità del 71%. Utilizzando tale cut-off, solo 2 nodi sospetti allo FNAC sono risultati “falsi negativi” all’elastografia: un carcinoma follicolare, che allo FNAC era risultato TIR3, e un TIR4 che in realtà si è rilevato all’intervento un falso positivo della citologia. La sensibilità dei criteri ecografici classici era inferiore (73%), a fronte di una maggiore specificità (89%), con 8 falsi negativi rispetto allo FNAC. Unendo i criteri ecografici con lo SI non si aggiungeva nulla alla sensibilità rispetto al solo SI. Conclusioni: lo SI si conferma il più importante criterio nella diagnostica ecografica dei nodi tiroidei, permettendo di predire con notevole precisione l’esito negativo di un esame citologico nei noduli soffici (e istologico nei TIR3). Ciò consente di ridurre drasticamente il numero di nodi da sottoporre a FNAC. Tale metodica risulta quindi vantaggiosa per il paziente, che evita un’indagine invasiva, e cost-effective (con risparmio di tempo e risorse).

L’elastosonografia come sostituto dell’esame citologico nei nodi soffici

GARELLI, SILVIA;BETTERLE, CORRADO;MIAN, CATERINA;BAROLLO, SUSI;
2013

Abstract

Contesto: l’elastosonografia è una metodica sempre più utilizzata nello studio ecografico dei nodi tiroidei. In un nostro precedente studio abbiamo dimostrato la maggior affidabilità dello Strain Index (SI), ovvero l’elasticità misurata del nodo, rispetto allo Strain Ratio (SR), cioè il rapporto dell’elasticità del tessuto tiroideo e di quella del nodo, e alla scala colorimetrica di Itoh, sia per quanto riguarda la riproducibilità intra- e inter-operatore, sia per l’accuratezza. Scopo dello studio: si ipotizzava che, per l’elevata sensibilità dimostrata, nei nodi soffici lo SI potesse essere un’alternativa alla citologia, riservando quest’ultima ai soli nodi ipoelastici. Questo lavoro si propone di dimostrare tale ipotesi. Materiali e Metodi: abbiamo valutato 166 nodi tiroidei, sottoposti consecutivamente a FNAC presso l’UO di Endocrinologia di Padova nel periodo giugno 2012-marzo 2013. confrontando il dato elastografico con quello citologico. Solo per i 12 nodi risultati TIR3 alla citologia, abbiamo tenuto conto dell’esito dell’esame istologico per definirne malignità o benignità. Di ogni nodo abbiamo valutato lo SI (media di due misurazioni) e i fattori di sospetto ecografico classici (ecogenicità, margini, microcalcificazioni). Risultati: il miglior cut-off per definire soffice un nodulo è risultato SI≥0.15, con sensibilità del 93% e specificità del 71%. Utilizzando tale cut-off, solo 2 nodi sospetti allo FNAC sono risultati “falsi negativi” all’elastografia: un carcinoma follicolare, che allo FNAC era risultato TIR3, e un TIR4 che in realtà si è rilevato all’intervento un falso positivo della citologia. La sensibilità dei criteri ecografici classici era inferiore (73%), a fronte di una maggiore specificità (89%), con 8 falsi negativi rispetto allo FNAC. Unendo i criteri ecografici con lo SI non si aggiungeva nulla alla sensibilità rispetto al solo SI. Conclusioni: lo SI si conferma il più importante criterio nella diagnostica ecografica dei nodi tiroidei, permettendo di predire con notevole precisione l’esito negativo di un esame citologico nei noduli soffici (e istologico nei TIR3). Ciò consente di ridurre drasticamente il numero di nodi da sottoporre a FNAC. Tale metodica risulta quindi vantaggiosa per il paziente, che evita un’indagine invasiva, e cost-effective (con risparmio di tempo e risorse).
2013
VII Congresso Associazione Italiana Tiroide
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