L’invecchiamento psicologico è un fenomeno molto complesso. Nonostante vi siano dei cambiamenti nel funzionamento cognitivo (es. nella memoria, nell’attenzione), vi sono abilità che rimangono inalterate. Invecchiando, infatti, non si hanno solo perdite ma anche dei “guadagni”, grazie a una maggiore esperienza, risorse residue e a una plasticità presenti anche in età avanzata. Tra gli aspetti che favoriscono un buon invecchiamento vi è quello relativo al mantenere attiva la propria mente. Il cervello non è però un muscolo e i benefici che si possono ottenere da varie attività non dipendano dalla quantità dell’esercizio ma dall’avere un atteggiamento strategico verso i compiti che si devono svolgere. Esercizi meccanici e ripetitivi non apportano nessun beneficio. Per mantenere la propria mente attiva è fondamentale proporre situazioni e compiti sfidanti e promuovere l’acquisizione di nuove abilità e strategie. I training, che qui proponiamo, nascono dalla consapevolezza che il declino mnestico non è determinato solo dal decadimento biologico, ma dipende anche da errate credenze e dalla poca fiducia dell’anziano nelle sue abilità di memoria, aspetti che interferiscono con la funzionalità dell’anziano nella quotidianità. Tali training prevedono sia l’insegnamento di strategie di memoria, sia la modificazione dell’inadeguato atteggiamento emotivo-motivazionale dell’anziano di fronte a compiti di memoria. Grazie a questi interventi di potenziamento cognitivo non solo gli anziani riescono a incrementare le proprie abilità di memoria ma anche a gestire adeguatamente la loro quotidianità, ad avere una maggiore autonomia e una migliore qualità di vita...per un invecchiamento di successo.

Potenziamento della memoria nell’invecchiamento: mito o realtà?

CANTARELLA, ALESSANDRA;BORELLA, ERIKA;DE BENI, ROSSANA;
2013

Abstract

L’invecchiamento psicologico è un fenomeno molto complesso. Nonostante vi siano dei cambiamenti nel funzionamento cognitivo (es. nella memoria, nell’attenzione), vi sono abilità che rimangono inalterate. Invecchiando, infatti, non si hanno solo perdite ma anche dei “guadagni”, grazie a una maggiore esperienza, risorse residue e a una plasticità presenti anche in età avanzata. Tra gli aspetti che favoriscono un buon invecchiamento vi è quello relativo al mantenere attiva la propria mente. Il cervello non è però un muscolo e i benefici che si possono ottenere da varie attività non dipendano dalla quantità dell’esercizio ma dall’avere un atteggiamento strategico verso i compiti che si devono svolgere. Esercizi meccanici e ripetitivi non apportano nessun beneficio. Per mantenere la propria mente attiva è fondamentale proporre situazioni e compiti sfidanti e promuovere l’acquisizione di nuove abilità e strategie. I training, che qui proponiamo, nascono dalla consapevolezza che il declino mnestico non è determinato solo dal decadimento biologico, ma dipende anche da errate credenze e dalla poca fiducia dell’anziano nelle sue abilità di memoria, aspetti che interferiscono con la funzionalità dell’anziano nella quotidianità. Tali training prevedono sia l’insegnamento di strategie di memoria, sia la modificazione dell’inadeguato atteggiamento emotivo-motivazionale dell’anziano di fronte a compiti di memoria. Grazie a questi interventi di potenziamento cognitivo non solo gli anziani riescono a incrementare le proprie abilità di memoria ma anche a gestire adeguatamente la loro quotidianità, ad avere una maggiore autonomia e una migliore qualità di vita...per un invecchiamento di successo.
2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2756882
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