Il rilievo della subsidenza di aree soggette a deformazione può essere effettuato utilizzando differenti metodologie come la livellazione geometrica di precisione,l’InSAR differenziale e i rilievi GPS multi-temporali. L’integrazione di queste tecniche permette di migliorare i risultati: questa è una fase estremamente importante per estrarre dati di alta precisione. In particolare, le quote ortometriche ed ellissoidiche, misurate in tempi diversi, possono essere confrontate per ottenere gli spostamenti verticali quando sono noti i valori di ondulazione del geoide. In ogni caso le quote ortometriche d’archivio richiedono una procedura di controllo dei dati, tanto più necessaria quanto più lontani nel tempo sono le ultime misure effettuate prima della ripetizione: questo è dovuto al fatto che molti caposaldi “storici” possono essere stati distrutti (per incuria o attività antropiche) e sostituiti con altri materializzati nelle vicinanze, ma ad una quota diversa. Questo controllo dovrebbe essere fatto su aree che non presentano anomalie gravimetriche modellando le ondulazioni geoidiche e gli spostamenti verticali nell’intervallo di tempo analizzato, escludendo i punti con valori anomali. Nell’ambito del PRIN 2008 la procedura è stata testata ed applicata nell’area del delta del Po, caratterizzata, nel passato, da elevati valori di subsidenza provocata soprattutto dalle estrazioni metanifere che hanno avuto luogo fino all’inizio degli anni ‘60. Caposaldi di livellazione la cui quota ortometrica era stata misurata nel 1983 sono stati rimisurati con la metodologia GPS nel 2008. Dopo il controllo dei dati d’archivio e la trasformazione delle quote da ellissoidiche ad ortometriche, il confronto sugli stessi punti e l’interpolazione sull’area di studio, ha permesso di ottenere la mappa di subsidenza dell’area del delta del Po nell’intervallo dal 1983 al 2008.
Stima della subsidenza nell’area del delta del Po mediante integrazione di dati GPS, livellazioni di precisione e quote ortometriche di caposaldi d’archivio
FABRIS, MASSIMO;ACHILLI, VLADIMIRO;MENIN, ANDREA;TARGA, GABRIELE
2013
Abstract
Il rilievo della subsidenza di aree soggette a deformazione può essere effettuato utilizzando differenti metodologie come la livellazione geometrica di precisione,l’InSAR differenziale e i rilievi GPS multi-temporali. L’integrazione di queste tecniche permette di migliorare i risultati: questa è una fase estremamente importante per estrarre dati di alta precisione. In particolare, le quote ortometriche ed ellissoidiche, misurate in tempi diversi, possono essere confrontate per ottenere gli spostamenti verticali quando sono noti i valori di ondulazione del geoide. In ogni caso le quote ortometriche d’archivio richiedono una procedura di controllo dei dati, tanto più necessaria quanto più lontani nel tempo sono le ultime misure effettuate prima della ripetizione: questo è dovuto al fatto che molti caposaldi “storici” possono essere stati distrutti (per incuria o attività antropiche) e sostituiti con altri materializzati nelle vicinanze, ma ad una quota diversa. Questo controllo dovrebbe essere fatto su aree che non presentano anomalie gravimetriche modellando le ondulazioni geoidiche e gli spostamenti verticali nell’intervallo di tempo analizzato, escludendo i punti con valori anomali. Nell’ambito del PRIN 2008 la procedura è stata testata ed applicata nell’area del delta del Po, caratterizzata, nel passato, da elevati valori di subsidenza provocata soprattutto dalle estrazioni metanifere che hanno avuto luogo fino all’inizio degli anni ‘60. Caposaldi di livellazione la cui quota ortometrica era stata misurata nel 1983 sono stati rimisurati con la metodologia GPS nel 2008. Dopo il controllo dei dati d’archivio e la trasformazione delle quote da ellissoidiche ad ortometriche, il confronto sugli stessi punti e l’interpolazione sull’area di studio, ha permesso di ottenere la mappa di subsidenza dell’area del delta del Po nell’intervallo dal 1983 al 2008.Pubblicazioni consigliate
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