La fotogrammetria digitale aerea viene ampiamente utilizzata per misurare automaticamente le coordinate di molti punti 3D, in tempi sufficientemente brevi e con precisioni elevate, allo scopo di generare modelli digitali del terreno (DTM) ad alta risoluzione. Le fasi di estrazione di punti tridimensionali utilizzano procedure automatiche o semi-automatiche basate su ben definite tecniche di confronto delle forme e/o sulla distribuzione dei livelli di toni di grigio o colore in zone corrispondenti delle immagini. Ripetendo rilievi aerofotogrammetrici sulle stesse zone, in tempi diversi, è possibile applicare i principi della fotogrammetria digitale aerea multitemporale: confrontando modelli digitali del terreno, ad alta risoluzione e precisione, ottenuti da rilievi effettuati periodicamente su aree caratterizzate da variazioni morfologiche, è possibile effettuare una stima delle modificazioni delle superfici generate, valutando le deformazioni di area e/o di massa. I processi deformativi di aree instabili possono anche essere valutati nell’arco degli ultimi 70-80 anni utilizzando immagini fotogrammetriche d’archivio con conseguenti grandi vantaggi per la ricostruzione delle variazioni morfologiche del passato. La fotogrammetria d’archivio è una metodologia che permette di estrarre informazioni metriche da immagini “storiche”. Combinando la fotogrammetria digitale multi-temporale con quella d’archivio è possibile realizzare accurati monitoraggi di aree in deformazione. Numerose applicazioni sono state effettuate nell’ambito del controllo di fenomeni franosi, aree vulcaniche e ghiacciai. Nel caso di variazioni di quota molto limitate, se le scale dei rilievi aerofotogrammetrici sono molto piccole (come spesso accade con immagini d’archivio), l’errore in quota risulta piuttosto rilevante: in queste situazioni conviene separare il problema planimetrico da quello altimetrico affrontando quest’ultimo con metodologie geodetiche che garantiscono maggiori precisioni. Nell’ambito di questo lavoro, realizzato all’interno del PRIN 2008, viene affrontata la problematica relativa allo studio delle variazioni planimetriche della linea di costa mediante l’elaborazione di rilievi aerofotogrammetrici effettuati sull’area costiera del delta del Po nel 1933, 1944, 1955, 1977, 1999 e 2008.

Determinazione delle variazioni costiere nell’area del delta del Po mediante l’utilizzo della fotogrammetria digitale multi-temporale d’archivio

FABRIS, MASSIMO;ACHILLI, VLADIMIRO
2013

Abstract

La fotogrammetria digitale aerea viene ampiamente utilizzata per misurare automaticamente le coordinate di molti punti 3D, in tempi sufficientemente brevi e con precisioni elevate, allo scopo di generare modelli digitali del terreno (DTM) ad alta risoluzione. Le fasi di estrazione di punti tridimensionali utilizzano procedure automatiche o semi-automatiche basate su ben definite tecniche di confronto delle forme e/o sulla distribuzione dei livelli di toni di grigio o colore in zone corrispondenti delle immagini. Ripetendo rilievi aerofotogrammetrici sulle stesse zone, in tempi diversi, è possibile applicare i principi della fotogrammetria digitale aerea multitemporale: confrontando modelli digitali del terreno, ad alta risoluzione e precisione, ottenuti da rilievi effettuati periodicamente su aree caratterizzate da variazioni morfologiche, è possibile effettuare una stima delle modificazioni delle superfici generate, valutando le deformazioni di area e/o di massa. I processi deformativi di aree instabili possono anche essere valutati nell’arco degli ultimi 70-80 anni utilizzando immagini fotogrammetriche d’archivio con conseguenti grandi vantaggi per la ricostruzione delle variazioni morfologiche del passato. La fotogrammetria d’archivio è una metodologia che permette di estrarre informazioni metriche da immagini “storiche”. Combinando la fotogrammetria digitale multi-temporale con quella d’archivio è possibile realizzare accurati monitoraggi di aree in deformazione. Numerose applicazioni sono state effettuate nell’ambito del controllo di fenomeni franosi, aree vulcaniche e ghiacciai. Nel caso di variazioni di quota molto limitate, se le scale dei rilievi aerofotogrammetrici sono molto piccole (come spesso accade con immagini d’archivio), l’errore in quota risulta piuttosto rilevante: in queste situazioni conviene separare il problema planimetrico da quello altimetrico affrontando quest’ultimo con metodologie geodetiche che garantiscono maggiori precisioni. Nell’ambito di questo lavoro, realizzato all’interno del PRIN 2008, viene affrontata la problematica relativa allo studio delle variazioni planimetriche della linea di costa mediante l’elaborazione di rilievi aerofotogrammetrici effettuati sull’area costiera del delta del Po nel 1933, 1944, 1955, 1977, 1999 e 2008.
2013
WEBGIS e tecniche innovative di telerilevamento per la salvaguardia da rischi territoriali e ambientali
9788874317103
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