L’allungamento della vita media, accompagnato alle trasformazioni verificatesi nel panorama demografico internazionale, ha visto a partire dagli anni ’50 del secolo scorso il fiorire di numerose ricerche sui cambiamenti cognitivi che caratterizzano l’avanzare dell’età (Borella e De Beni, 2011). Questo interesse per l’invecchiamento cognitivo è stato favorito non solo dalla necessità di ampliare le conoscenze teoriche in merito ma anche dall’urgenza sociale associata al progressivo invecchiamento della popolazione (Istat, 2012). Tra i tanti studi, quelli che si sono rifatti all’approccio psicometrico (basato su test) hanno messo in evidenza come lo sviluppo, inteso nel suo senso più ampio, sia definibile non tanto come un declino ineluttabile e pervasivo di tutte le funzioni cognitive, ma piuttosto come un fenomeno multidirezionale e multidimensionale, caratterizzato sia da perdite che da guadagni (Baltes, 1987). È proprio con l’obiettivo di evidenziare come in ogni fase della vita e dello sviluppo mentale vi siano nuove e continue acquisizioni – anche se inevitabilmente accompagnate da un maggior numero di perdite con l’avanzare dell’età – che nel presente capitolo si andrà a descrivere come le diverse funzioni cognitive si modificano nell’arco di vita. L’invecchiamento verrà pertanto presentato come un fenomeno eterogeneo, caratterizzato da un’elevata variabilità interindividuale (De Beni, 2009). Diversamente da quanto inscritto nella tradizione psicometrica, si presterà, inoltre, particolare attenzione ai meccanismi alla base delle diverse modificazioni cognitive legate all’avanzare dell’età.

Modificazioni delle funzioni cognitive nell’invecchiamento

BORELLA, ERIKA;DE BENI, ROSSANA
2013

Abstract

L’allungamento della vita media, accompagnato alle trasformazioni verificatesi nel panorama demografico internazionale, ha visto a partire dagli anni ’50 del secolo scorso il fiorire di numerose ricerche sui cambiamenti cognitivi che caratterizzano l’avanzare dell’età (Borella e De Beni, 2011). Questo interesse per l’invecchiamento cognitivo è stato favorito non solo dalla necessità di ampliare le conoscenze teoriche in merito ma anche dall’urgenza sociale associata al progressivo invecchiamento della popolazione (Istat, 2012). Tra i tanti studi, quelli che si sono rifatti all’approccio psicometrico (basato su test) hanno messo in evidenza come lo sviluppo, inteso nel suo senso più ampio, sia definibile non tanto come un declino ineluttabile e pervasivo di tutte le funzioni cognitive, ma piuttosto come un fenomeno multidirezionale e multidimensionale, caratterizzato sia da perdite che da guadagni (Baltes, 1987). È proprio con l’obiettivo di evidenziare come in ogni fase della vita e dello sviluppo mentale vi siano nuove e continue acquisizioni – anche se inevitabilmente accompagnate da un maggior numero di perdite con l’avanzare dell’età – che nel presente capitolo si andrà a descrivere come le diverse funzioni cognitive si modificano nell’arco di vita. L’invecchiamento verrà pertanto presentato come un fenomeno eterogeneo, caratterizzato da un’elevata variabilità interindividuale (De Beni, 2009). Diversamente da quanto inscritto nella tradizione psicometrica, si presterà, inoltre, particolare attenzione ai meccanismi alla base delle diverse modificazioni cognitive legate all’avanzare dell’età.
2013
Deterioramento cognitivo: forme, diagnosi e intervento. Una prospettiva life span
9788820456306
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